110 e lode a Sarah Maestri: “La mia laurea megafono per mantenere alta l’attenzione pubblica sulle adozioni“
L'attrice dottoressa in Scienze della comunicazione all'università dell'Insubria per la tesi sull'adozione internazionale di sua figlia
Un weekend di corsa e “incasinato“, fino ad arrivare alla notte prima degli esami sotto un temporale con tuoni e fulmini.
Ma alla fine lo studio e l’approfondimento hanno vinto, anche perché rivolti a un tema tanto importante quanto lo è una ragione di vita che ha permesso all’attrice Sarah Maestri di laurearsi col massimo dei voti dopo aver adottato sua figlia.
Sarah Maestri, mamma single, racconta nella sua tesi l’adozione internazionale della figlia
Con centodieci e lode l’attrice luinese si è laureata oggi, 7 giugno, in Scienze della comunicazione con una tesi su «L’Adozione “nei casi particolari”. Analisi dell’art. 44 della legge n. 184 del 1983. Il caso di adozione di una mamma single italiana e una minore bielorussa».
Un caso che l’ha vista discutere il suo elaborato in video conferenza con l’ateneo – relatrice professoressa Paola Biavaschi – nel quale vengono tratteggiati ampiamente gli sforzi fatti per anni con l’intento di adottare la figlia Alesia nata in Bielorussia, al suo fianco durante la discussione e che le ha mandato questo messaggio:
Cara mamma, visto che oggi è il tuo giorno telo auguro al meglio.
Non ti ringrazio spesso, ma sappi che sono felice e, finalmente, contenta.
Questo grazie a te, che hai superato molti ostacoli, che hai combattuto e non hai mai mollato pur sapendo quanto difficile fosse adottarmi, eppure, ecco qui.
Io e te. Io tua figlia e tu la mia grandissima mamma
«Il 110 e lode l’ho preso con Alesia, la tesi è la nostra storia e questo voto è un po’ di tutte e due, un traguardo raggiunto insieme, e questa laurea la voglio dedicare a me stessa: sono stata abituata ad amare il prossimo, stavolta voglio riconoscere a me stessa un traguardo, nato in salita e per averci creduto anche quando tutti mi dicevano che era impossibile», ha commentato l’attrice.
«Questa laurea è il tentativo di esorcizzare qualcosa di bello ma doloroso, e vuole essere un megafono per mantenere alta l’attenzione pubblica sulle adozioni e per vedere riconosciuto il diritto di ogni bambino ad avere una famiglia».
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