A Limbiate il cantiere “no dig” di Gruppo Cap, modello italiano di efficientamento del sistema idrico e fognario

Gruppo Cap interverrà nel Comune di Limbiate con un cantiere senza scavi per risanare 1.200 metri di tratto fognario con l’innovativa tecnica di relining a UV. Un metodo non invasivo tra i primi in Italia: l’investimento vale 2,5 milioni di euro

Generica 2020

Efficientare il sistema idrico e le infrastrutture fognarie rappresenta una delle sfide più importanti per lo sviluppo sostenibile del territorio. Gruppo Cap interverrà nel Comune di Limbiate con un cantiere “No Dig”, ovvero senza scavi, per risanare 1.200 metri di tratto fognario con l’innovativa tecnica di relining a UV, che consente di impiegare una speciale guaina, senza interrompere la viabilità.

Un metodo non invasivo tra i primi in Italia per diametro del collettore e lunghezza di intervento.

Capofila del progetto è proprio il gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, che in seguito a un accordo di interambito con BrianzAcque, come già avvenuto per la Dorsale Idrica, si è fatto carico di ristrutturare la condotta fognaria. L’intervento, che durerà un anno e che è già partito con una fase di studio preliminare a maggio, vale 2,5 milioni di euro.

«Questo cantiere, all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e ingegneristico, mostra molto bene come l’acqua non si fermi ai confini amministrativi – commenta il presidente e amministratore delegato di Gruppo Cap, Alessandro Russo -. La sfida per un’azienda pubblica come Gruppo Cap, partecipata dai Comuni, è proprio la gestione sostenibile dell’acqua guardando al territorio nella sua totalità, in un clima di sinergia e condivisione con gli altri gestori del servizio idrico, per offrire servizi sempre più efficienti ai cittadini. L’innovazione tecnologica e una governance industriale dei nostri processi sono gli asset chiave per gestire le migliaia di chilometri di condotte idriche e fognarie che corrono sotto i nostri piedi».

«Sin dall’inizio del mio mandato ho lavorato affinché si concretizzasse questo progetto e ringrazio tutta la struttura di Gruppo Cap, il presidente e i suoi collaboratori che hanno lavorato per raggiungere questo risultato», ha commentato il sindaco di Limbiate Antonio Domenico Romeo.

Il sindaco Antonio Romeo e il presidente di Gruppo Cap Alessandro Russo

Nell’ottica di rinnovare e ottimizzare le infrastrutture idriche e fognarie, la tecnica del relining a UV comporta evidenti vantaggi tecnici e pratici: l’impatto del cantiere sul territorio si riduce, permettendo lo scorrere della viabilità cittadina, se non per brevi tratti dove sono collocati i punti di intervento. C’è da considerare inoltre un saving in ordine di viaggi e movimenti terra, scavi e interruzione strade.

Ma come funziona la tecnologia a UV? Si tratta di una tecnica denominata CIPP (Cured in Place Pipe) che si avvale di una guaina composta da uno speciale tessuto in fibra di vetro, impregnato di resine termoindurenti – importata dalla Germania – che pesa più di 130 chili al metro, e che viene introdotta in punti specifici della condotta, attraverso le camerette d’ispezione esistenti (punti di inserimento), andando a risanarla internamente.

Nello specifico, il tratto individuato nel Comune di Limbiate, secondo i rilievi effettuati nel corso dello studio preliminare, presentava numerose spaccature e rotture.

La guaina, che appare come una speciale calza, una volta inserita nella tubazione viene fatta aderire alle pareti mediante gonfiaggio ad aria pressurizzata e viene successivamente polimerizzata mediante un treno di lampade a raggi UV che, attraverso alte temperature (fino a 100 °C), consente di ottenere in poche ore caratteristiche di impermeabilità e resistenza meccanica equivalenti o superiori a quelle del tubo “ospite”.

Il primato consiste proprio nel diametro della guaina, tra i più grandi adottati in Italia (DN 1600 mm) e per il particolare percorso: i lavori interesseranno infatti un ampio tratto urbano, 1.200 metri, che verrà suddiviso in 17 tratte di lancio, attraversando il presidio ospedaliero Corbieri, un centro sportivo, la stazione dei carabinieri, aree private e aree verdi fino ad allacciarsi al collettore fognario che porta al depuratore di Pero.

La guaina polimerizzata

Un percorso urbanisticamente complesso che richiederà inoltre un intervento di risanamento manuale, di 300 metri che verrà eseguito da personale specializzato dall’interno della condotta stessa.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Giugno 2021
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