Accoglienza e solidarietà, Varese rilancia l’affido familiare

L'affido famigliare rappresenta un'importante forma di accoglienza per i minori le cui famiglie originarie attraversano momenti di difficoltà e insabilità. Fondamentale anche il contatto con le associazioni del territorio

affido familiare varese

Il comune di Varese rilancia l’affido familiare per poter superare, attraverso la solidarietà, un periodo difficile come quello del recupero sociale post pandemia.

«Quello dell’affido familiare non è un istituto sconosciuto, ma merita di essere rilanciato soprattutto in tempi come questi, per dare risposta a un bisogno che si fa sempre più pressante» spiega Roberto Molinari, assessore ai servizi sociali.

«In assessorato seguiamo circa un migliaio di famiglie con minori ogni anno. Lo facciamo come sostegno alla povertà educativa, ma anche e soprattutto, in questi tempi, per uscire dalla solitudine sociale – spiega Daniela Germi, responsabile settore minori dell’assessorato ai servizi sociali di Varese -. Da qualche anno ci stiamo domandando come sostenere una vera solidarietà tra le famiglie, che potrebbe permettere un miglior lavoro sui minori. L’affido risponde, almeno in parte, a questa esigenza in quanto rappresenta un’importante proposta di accoglienza. Anche con interventi parziali, come affido solo di giorno o per periodi molto limitati».

L’esigenza è quella di trovare famiglie disponibili, che possano aiutare quei minori che una famiglia ce l’hanno ma vivono in una temporanea situazione di difficoltà. «Il servizio prevede anche il sostegno a chi dà la disponibilità, perché non nascondiamo che non è una cosa semplice, far dialogare famiglie con abitudini diverse per il bene del minore. Per questo abbiamo chiesto alla cooperativa che svolge il servizio diverse figure professionali, che possano agire sul minore, sulla sua famiglia ma anche sulla famiglia affidataria».

Ad organizzare il lavoro è la Cooperativa Proges che tra le sue attività si occupa dell’affido familiare e ha attualmente in carico 13 affidi. «L’idea è quella di creare una cultura di solidarietà tra famiglie – spiega la coordinatrice Marica Mainolfi -. Per questo chiunque avesse un piccolo spazio da offrire è bene accetto: poi cerchiamo noi di fare un lavoro a 360 gradi». Fondamentale anche il contatto con le associazioni del territorio, per costituire e consolidare una rete di supporto. Possono diventare affidatari in questa forma larga di affido non solo le coppie sposate, ma anche altre realtà famigliari di aiuto: nonni, singles, coppie di fatto di ogni genere: il focus è sull’accoglienza.

Per chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni o vuole comprendere se può dare la sua disponibilità è possibile telefonare a: 0332.236987 334.6860536 O scrivere: affidi.varese@proges.it

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Pubblicato il 24 Giugno 2021
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