Approvato a Varese il regolamento comunale per il benessere degli animali. Ma le minoranze si “chiamano fuori”
Cinque astenuti e tre contrari nella minoranza per questo regolamento considerato “inutile e ridondante”
Dopo anni di lavoro, è stato finalmente approvato – si potrebbe dire “in zona Cesarini”, a pochi mesi dalla fine della legislatura – il regolamento comunale per il benessere degli animali.
Un corposo insieme di norme – 68 articoli per un totale di 42 pagine – che “regola il comportamento tra gli esseri umani e gli animali per una migliore convivenza con la collettività umana”: «Si tratta di un punto di partenza, più che un punto di arrivo, per riconoscere dignità nella città anche agli animali» ha spiegato l’assessore Dino De Simone nella sua relazione.
Ma che proprio per le sue dimensioni e specificità ha visto l’opposizione delle minoranze: il regolamento è poi stato approvato con 19 voti favorevoli, cinque astenuti (Fabio Binelli e Marco Pinti della Lega, Domenico Esposito e Simone Longhini di Forza Italia, Rinaldo Ballerio di lista Orrigoni) e tre contrari (Valerio Vigoni e Luca Boldetti della lista Orrigoni e Stefano Clerici di Varese Ideale).
Tra le obiezioni, il fatto che sia un regolamento “ideologico”: «Questo regolamento è zeppo di ideologia pro animali con articoli preoccupanti – ha commentato Fabio Binelli – In particolare quello che estende a moltissimi animali questo il regolamento e il fatto che ne permetta la presenza in tutti i negozi. Ma un altro elemento ideologico è quello che vuole normare tutto: la sinistra vuole creare sempre norme, ma non si può normare tutto, perchè il risultato è che si creano norme poi inapplicate».
A Binelli si è aggiunto il consigliere Rinaldo Ballerio, che si è chiesto: «Ma serviva davvero un regolamento di questo tipo, che tra l’altro evita di parlare dei veri problemi di convivenza tra uomo e animali, come i cinghiali e i cormorani?»
Al contrario per Luca Paris: «In molti sono interessati ai contenuti di questo regolamento. Da domani, leggendo dell’approvazione, sono certo che molti cittadini andranno a leggerlo, incuriositi. Perchè è un argomento che tocca moltissimi varesini».
Enzo Laforgia invece si domanda: «Quando il termine ideologia è diventato dispregiativo, come mi sembra di ascoltare. E’ corretto che sia così e non è brutto, perchè denota un pensiero che fa da sfondo alla norma. Teniamo presente che questo regolamento si occupa da un lato del benessere degli animali, ma dall’altro di una migliore convivenza di essi con gli umani».
Più grande compattezza nel voto ha invece avuto l’emendamento presentato da Luca Boldetti, che ha chiesto la soppressione nell’articolo 24, dell’obbligo di mettere il cartello “attenti al cane” a chi ha il cane e una casa con giardino: «Perchè è un po’ eccessivo inserire nel regolamento un obbligo di questo genere, che grava su tutti i cittadini che hanno un cane in giardino». L’emendamento è stato infatti votato favorevolmente da 25 consiglieri, tutta la maggioranza più gli esponenti di minoranza Binelli, Pinti, Longhini, Galparoli, Vigoni, Boldetti, Ballerio ed Esposito e ha visto l voto contrario solo del consigliere Spatola.
Del resto: «Non stiamo imponendo il soviet degli animali con questo regolamento – ha concluso Dino De Simone – Mentre in compenso i cittadini, per comportarsi correttamente, pare abbiano bisogno delle tavole della legge degli animali: se non c’è il cartello, non ritengono normale nemmeno raccogliere la cacca dei cani nei campi giochi per bambini. Spesso ci hanno chiesto “E il comune che fa?” noi con questo regolamento abbiamo provato a dare una risposta, e per questo ringrazio il presidente della Commissione Paolo Cipolat, che ha fatto un lavoro enorme».
LEGGI IL REGOLAMENTO DEL BENESSERE DEGLI ANIMALI (TESTO IN PDF)
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Ben venga il regolamento per il benessere degli animali, purtroppo a giudicare dall’indecenza in cui si trova il centro storico di Varese sarebbe auspicabile che il Comune si preoccupasse anche di redigere un protocollo di comportamento per i proprietari dei nostri amati animali, molti proprietari considerano le vie del centro storico come naturali latrine per i propri animali, dimostrando assenza totale di educazione e senso civico. Non esiste un angolo del centro che non sia imbrattato di urine, la colpa non è degli animali ma dei proprietari incivili.
Condivido pienamente ciò che ha scritto Marcovaresenews. La “moda del cane al guinzaglio” ormai spopola. Il passeggio con l’amato quadrupede ha oltrepassato il rito snob “all’inglese” degli anni ’60/’70… oggi è ormai un esigenza, non se ne può più fare a meno (che lo prescrivano anche i medici di base???… mah?) ! Allora…anche l’educazione, la correttezza e soprattutto il rispetto verso la collettività non venga a meno da parte dei padroni e soprattutto le autorità comunali facciano rispettare i regolamenti vigenti se non addirittura redigerne di più severi…(esistono comunque decine di aree verdi per far “scorrazzare” la propria amata bestiolina/ona, zone certamente più adatte per un animale rispetto al centro storico)