“Beatrice morta perchè non c’erano dissuasori”: parla la comunità che difende i Falchi pellegrini del Pirellone
Una lettrice ci contatta, dopo un articolo da noi scritto sulla vicenda. E ci segnala cosa è stato chiesto al sindaco di Milano
Buongiorno,
a seguito del Vs. articolo pubblicato il giorno 31/05/2021 relativo alla morte della povera Beatrice, falco pellegrino nato ad aprile sul Pirellone di Milano, Vi giro la mail che oramai quasi un mese fa noi appartenenti alla Community di Gio&Giulia (papà e mamma dei falchi pellegrini) abbiamo inviato al sindaco di Milano e agli assessori che dovrebbero occuparsi di questi problemi senza ricevere non dico una risposta, ma nemmeno un cenno di riscontro.
Ci rivolgiamo quindi anche a Voi proprio a seguito del vs. articolo, speranzosi che possiate e vogliate fare qualche cosa per sensibilizzare le autorità affinché vengano rispettate le norme entrate in vigore a febbraio 2020, magari Voi riuscirete ad ottenere delle risposte.
Ringraziando per il tempo che speriamo possiate dedicarci e sperando in una risposta (anche negativa…) porgo cordiali saluti.
Lucia Thiella
“Scriviamo questa mail in riferimento al triste evento del giorno 28/05/2021. In seguito allo schianto della falchetta Beatrice, figlia dei Pellegrini Giò e Giulia che dal 2014 nidificano in cima al Grattacielo Pirelli di Milano, ci siamo premurati di investigare sull’accaduto per capire le dinamiche dell’incidente. La Torre Gioia 22 da poco costruita, comunemente conosciuta come La Scheggia di Vetro, è infatti sprovvista di dissuasori. L’impatto contro le vetrate riflettenti del palazzo è stato fatale per la piccola Beatrice… l’accaduto ha lasciato un segno indelebile nella Community che da anni segue con passione lo schiudersi delle uova e la crescita dei piccoli, oltre al fatto che un volatile di specie protetta è stato stroncato dopo appena un mese di vita.
Abbiamo recentemente scoperto che a Febbraio 2020 è stata approvata una norma Comunale che andrebbe a proteggere l’incolumità di questi e altri volatili, obbligando proprietari e amministratori di edifici muniti di vetrate riflettenti ad applicare soluzioni preventive sin dalla progettazione (e invitando i cittadini a monitorare e segnalare simili incidenti alle autorità). Articolo 31, comma 13.
Ci pare però evidente che la norma non è mai realmente stata messa in campo. Non soltanto i grattacieli costruiti negli ultimi anni sono per la maggior parte privi di dissuasori (ricordiamo il caso analogo del 2018, dove un’altra figlia di Giò e Giulia si schiantò contro le vetrate della Torre Galfa), ma persino un edificio più recente come appunto la Scheggia va contro tale normativa.
Vorremmo dunque sapere se c’è qualcuno in grado di occuparsi non soltanto della supervisione delle progettazioni future, ma anche di sanzionare chi si rifiuterà da ora in avanti di applicare gli adesivi sulle vetrate in modo da permettere ai volatili di ogni genere di continuare il loro ciclo di vita, diminuendo i rischi che purtroppo sono presenti in una grande metropoli come Milano. Ci permettiamo di sottolineare il grande elogio che la Torre Gioia 22 ha ricevuto dai giornali locali, i quali descrivono la costruzione come un’innovazione tecnologica a favore dell’ecosistema. Eppure, appena messa in piedi ha accidentalmente provocato la morte di un rapace di specie protetta, in quanto non ha mai seguito il regolamento imposto dal Comune per le sue superfici riflettenti. Il nostro timore è che, senza alcuna ripercussione, chiunque si sentirà libero di mantenere le vetrate così come sono, mettendo ulteriormente a rischio non soltanto i Pellegrini, ma qualunque altra specie presente in città.
In un’epoca in cui si progettano strettamente edifici eco-friendly, sarebbe doveroso includere anche la salvaguardia della fauna urbana (cosa che l’attuale normativa, di fatto, incoraggerebbe). Noi cittadini chiediamo semplicemente delle risposte a tal proposito e ci auguriamo che vengano presi i dovuti provvedimenti affinché simili incidenti non si ripetano più.
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