Dal Liceo Curie undici video per promuovere la legalità

Il progetto "TG Curie. Il Liceo informa" è stato realizzato da due classi dell'indirizzo Scienze Umane ed è nato su richiesta del Centro di promozione della legalità della provincia di Varese. Gli studenti: "Una bellissima esperienza"

Liceo Curie Informa

Una serie di telegiornali online per la promozione della legalità in provincia di Varese. È il progetto che hanno realizzato due classi dell’indirizzo Scienze Umane del Liceo Curie di Tradate. Il progetto “TG Curie. Il Liceo informa” è nato su richiesta del Centro di promozione della legalità della provincia di Varese che chiedeva la realizzazione di progetti inerenti il tema della legalità e in particolare quello dei beni confiscati alla mafia. I responsabili del liceo hanno quindi pensato a un percorso PCTO (Percorso per le competenze trasversali e l’orientamento) coinvolgendo le due classi di quarta del Liceo delle Scienze Umane. È stato quindi creato uno staff, coordinato dai docenti Elisa La Valle, Gaia Peron, Pietro Prestini e Raffaella Ganna, diviso in undici gruppi con studenti con ruolo di autori dei Tg e studenti registi.
Di seguito l’ultimo dei video realizzati.

I Tg trattano temi diversi ma sempre legati alla lotta alla criminalità e, spiegano dalla scuola, «abbiamo avuto la fortuna di intervistare Ciro Corona, recentemente insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica dal presidente Mattarella, Davide Cerullo, autore del libro “Diario di un buono a nulla. Scampia, dove la parola diventa riscatto”, Gianni Maddaloni della palestra di judo di Scampia e operatori di alcuni beni confiscati. Non mancano inoltre testimonianze di studenti che hanno svolto un campus a Scampia e incursioni nel mondo del cinema, della musica e dell’arte che si sono occupati di questo argomento».

IL CANALE YOUTUBE CON TUTTI I VIDEO

«Questo progetto si inserisce comunque in un percorso sulla legalità che il nostro liceo porta avanti da anni  attraverso percorsi formativi che hanno visto partecipare in passato gruppi di studenti e insegnanti a una settimana estiva di lavoro a Scampia, in un bene confiscato alla mafia – proseguono dalla scuola -. A causa della pandemia quasi tutto il progetto è stato svolto in Didattica a distanza ed ha avuto come principali obiettivi lo sviluppo di competenze  indirizzate ad arricchire il patrimonio personale dello studente con una serie di conoscenze, abilità e atteggiamenti che gli consentano di affrontare la complessità del mondo. In modo particolare si è cercato di puntare sul potenziamento di competenze quali la capacità di lavorare in gruppo, risolvere i problemi, sviluppare la creatività e il pensiero critico».
«Dal punto di vista tecnico i ragazzi hanno scritto dei copioni che poi sono stati messi in atto secondo diverse modalità in base alla scelta di ogni singolo gruppo. Le registrazioni video sono state fatte via Google meet oppure utilizzando i cellulari. Alcuni gruppi hanno utilizzato tool online di animazione o montaggio, altri hanno realizzato presentazioni interattive o interviste. Si è cercato di indirizzare i ragazzi suggerendo strategie comunicative efficaci ma sempre rispettando le scelte narrative e visuali portate avanti da ciascun gruppo».

IL SITO DEL PROGETTO

Anche gli studenti sono soddisfatti del risultato ottenuto. «Sono grata di aver avuto l’opportunità di seguire e partecipare attivamente a questo percorso sulla lotta alla criminalità – racconta Camilla Franceschino -. Ascoltare le testimonianze dirette di personalità quali Ciro Corona, Davide Cerullo, Simmaco Pericco e Gianni Maddaloni mi ha permesso di riflettere concretamente sull’impegno che ogni giorno viene messo in atto per contrastare l’illegalità e prendere coscienza del ruolo chiave dell’istruzione nell’educare e responsabilizzare i giovani. Lavorare a questo progetto non è stata solo un’occasione per conoscere e approfondire il percorso delle tante persone che nel tempo si sono impegnate, anche perdendo la vita, per contrastare la criminalità organizzata, ma ci ha permesso soprattutto di acquisire la consapevolezza e le conoscenze necessarie per informare a nostra volta gli altri».

All’inizio del  progetto ero un po’ scettica perché non comprendevo ciò che questo percorso potesse offrirci – commenta Annalisa Martinelli -. Con il tempo, però, si è rivelato un progetto coinvolgente che ci ha insegnato ad informarci tramite interviste, leggendo libri e documenti, guardando film e video per cogliere gli aspetti salienti e riportarli a modo nostro nei tg, dando sfoggio alla creatività, originalità e abilità di ognuno di noi. Nei gruppi si sono trovate menti diverse a collaborare insieme per elaborare un lavoro che piacesse a tutti i membri; devo ammettere che non sempre è stato semplice ma è stato proprio questa la parte più interessante! Riuscire a collaborare, con tutti i diversi pensieri, idee e progetti iniziali».

Per Nicole Paolucci «il progetto che abbiamo realizzato è stato molto faticoso tra incontri e sistemazioni delle registrazioni, ma soprattutto è stata una soddisfazione una volta finito. Incontrare tutte le persone che hanno a che fare con beni confiscati e con la lotta alla mafia, come Ciro Corona, è stata sicuramente un’esperienza che non capita tutti i giorni: la speranza è quella di far arrivare a tante persone, con i nostri TG, il messaggio che noi per primi abbiamo ricevuto. La mafia, anche se non se ne parla spesso nell’ultimo periodo, esiste ancora e l’informazione è la resistenza più potente a tutto questo».
«La nostra scuola – conclude Giada Pirrone –  grazie a questo progetto è riuscita a trattare in maniera originale ed interessante un argomento molto complesso. Abbiamo avuto molti incontri con persone direttamente coinvolte in questa lotta alla criminalità e che ogni giorno lottano per la giustizia. È stato molto educativo ascoltare i loro racconti e poterli condividere con un pubblico più ampio.  Penso che lo scopo di questo progetto non sia stato solo promuovere la lotta alla mafia ma anche arrivare al cuore e alla sensibilità di tutti,  affinché insieme si possa denunciare e sconfiggere questa piaga della società».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 03 Giugno 2021
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