Dal Piemonte alla Croazia in kayak, il varesino Francesco Gobbi parte per una nuova avventura
Questa mattina ha preso il via da Casale Monferrato la nuova avventura che in un mese e mezzo porterà il 70enne varesino ad attraversare l'Italia via fiume e poi prendendo il largo nel Mare Adriatico in direzione della Croazia
Una nuova avventura è iniziata oggi per il varesino Francesco Gobbi, appassionato di kayak, che quest’estate tenterà un nuovo record personale, navigando per circa 1.300 km dal Piemonte fino alla Croazia.
Gobbi, 71enne con l’entusiasmo di un ragazzino, ha lasciato la sua casa di Ferrera di Varese e questa mattina in compagnia del nuovo kayak, ha preso il largo da Casale Monferrato per iniziare l’avventura che in un mese e mezzo circa lo porterà ad attraversare l’Italia percorrendo quasi tutto il Po fino alla provincia di Ferrara, per prendere poi la diramazione dell’idrovia del Po di Volano ed arrivare al delta e al mare Adriatico. Da qui risalendo sotto costa arriverà nella laguna di Venezia per poi dirigersi verso il confine. Se non ci saranno ostacoli dovuti all’emergenza sanitaria passerà da Capodistria fino ad approdare in Croazia.
Francesco Gobbi non è nuovo ad avventure simili: nel 2016 si è fatto oltre 600 km per raggiungere l’Emilia Romagna partendo dal Lago Maggiore e percorrendo prima il Ticino e poi il Po. Nel 2017 tentò una prima volta il viaggio verso la Croazia, ma al quinto giorno per un incidente perse il kayak e rischiò anche di annegare. Un incidente che non ha per niente scoraggiato questo vigoroso pensionato, che una volta entrato in possesso di un nuovo kayak ha ripreso a pagaiare.
L’ anno scorso partendo da Laveno Mombello e passando per Locarno ha macinato circa 750 km fino a Venezia. Settimana scorsa, per allenarsi, ha percorso tutto il Lago Maggiore, 150 km circa, una “passeggiata” per uno come lui.
Adesso Francesco riprova la lunga distanza, con una grande impresa sul suo nuovo kayak realizzato dalla “Nautica Mannino Kayak” di Catania in Carbon-Kevlar”, una fibra sintetica con una grande resistenza meccanica, cinque volte più resistente dell’acciaio.
Lo aspettano circa 50 giorni di fatica e poesia immerso nella natura, ore e ore di completa solitudine ma anche bellissimi incontri con la gente di fiume, notti sotto le stelle, albe e tramonti spettacolari da godere in posizione privilegiata.
«E’ un’impresa che faccio in solitudine – dice Francesco – ma lungo tutto il percorso ho tanti amici e altri ne conoscerò sicuramente. I punti di riferimento sono le varie canottieri, i centri nautici e i centri velici danno ospitalità ai naviganti: si può fare la doccia, dormire su una sdraio, mangiare qualcosa, incontrare tante belle persone».
Non lo spaventano il caldo e il sole cocente di luglio («mai portato un cappello in vita mia») e nemmeno le zanzare che, si immagina, non aspettano altro che si pasteggiare con lui: «Le zanzare? Qualcuna ha provato ad avvicinarsi, ma hanno visto che la mia pelle è troppo coriacea e hanno desistito. Non mi pungono mai, nemmeno quando dormo sui pontili a pochi centimetri dal fiume».
Auguriamo buon viaggio a questo intrepido pensionato varesino e lo accompagneremo nella sua avventura, raccontandovi le tappe del suo bellissimo itinerario.
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