Elezioni a Busto Arsizio, Maggioni (Pd) punge Italia Viva e le sue trame centriste
Il candidato sindaco Dem butta l'occhio sul campo centrista e sulle prese di posizione dei renziani: "Puntano a mostrare un Pd isolato ma ci aiutano a rendere più chiari i contorni della nostra proposta"
Un polo di centro con le liste civiche, Forza Italia, Italia Viva e Azione con Gigi Farioli candidato sindaco. Continuano i movimento sotto traccia in vista della campagna elettorale a Busto Arsizio, segno che non tutti i giochi sono fatti, nemmeno nel centrodestra, anche se si tratta di pure ipotesi. Se l’ex-sindaco forzista continua a professarsi un leale sostenitore del sindaco uscente Antonelli, attorno a lui sono in tanti a tirare la giacchetta per un giro di walzer da candidato delle forze centriste.
Sull’altro fronte Maurizio Maggioni, candidato del Pd, scalpita e passa all’attacco: «Le ripetute dichiarazioni pubbliche da parte di esponenti che ambiscono a creare una formazione di centro, hanno un primo effetto immediato: vogliono dimostrare che il centrodestra bustese ed il suo elettorato non trovano nel candidato Antonelli, sindaco uscente, una figura effettivamente unificante. Forse i giochi sono ancora aperti perchè si tratta di un disagio reale?» – si domanda.
Intanto queste dichiarazioni servono solo ad accreditare Farioli, che rimanendo comunque nel centrodestra, acquista punti anche da Italia Viva e allontana ancor di più l’ipotesi di un ballottaggio. «La prossima settimana assisteremo ancora a questo giro di dichiarazioni funzionali soltanto al centrodestra, per intenderci a quello tanto deprecato di Antonelli? Gli accordi politici si dichiarano quando sono conclusi. Altrimenti si tratta di un ballon d’essai utile ad accreditare l’immagine di una parte e a screditare quella di un’altra parte».
Maggioni mostra tutta la sua insofferenza nei confronti degli esponenti locali di Italia Viva: «Italia Viva a Busto Arsizio sembra cimentarsi, per motivare un consenso alla propria scelta, non soltanto nell’esaltazione di Farioli ma nella diminutio del PD, un partito che deve essere mostrato come isolato con un centrosinistra in frantumi perchè vi sono altri tre candidati (che comunque non si considerano del centrosinistra)».
Maggioni conclude: «Essendo questi altri candidati riconducibili o a diverse posizioni programmatiche (5 Stelle) oppure a posizioni politiche pregiudizialmente ostative nei confronti del centrosinistra (PCI) , hanno come conseguenza di rendere più chiari i contorni della proposte PD e maggiormente affidabili i suoi programmi. Al resto penserà la campagna elettorale».
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