Enrico Ferrazzi, una vita di militanza e passione per la montagna
Gran camminatore, è morto in Valgrande, sui monti che erano anche un simbolo della sua storia. "Ironico e pronto alla polemica ma capace poi di ridere e brindare", lo raccontano gli amici
«Io son sempre stato uno di sinistra». Te lo diceva così Enrico Ferrazzi, «il Ferrazzi» da Cardano al Campo, trovato morto dopo quattro giorni di ricerche in Valgrande.
Sabato è salito su quelle montagne per passione personale, ma forse anche per una sua forma di fedeltà: camminava sui passi dei partigiani, in una zona mitica per la Resistenza, frequentata proprio da quelli di Cardano ogni anno a metà di giugno, anniversario del rastrellamento nazifascista del 1944.
E «il Ferrazzi» è «una parte storica della sinistra cardanese», dicono oggi insieme quelli della Casa del Popolo, del Circolo Quarto Stato, della sezione Anpi, tutte le realtà a cui era attivo.
«Una passione per i percorsi di montagna – la Val Grande e la Val Veddasca le sue preferite – per i viaggi, per la storia, antica e recente, ed anche per il buon vino bevuto però in compagnia».
Si trovava bene al Quarto Stato, il circolo della Casa del Popolo rinato dieci anni fa grazie a un gruppo di giovani, un po’ scout, un po’ militanti di sinistra. Il suo volto era familiare, in questi giorni anche tra i ragazzi più giovani che bazzicano da quelle parti c’era chi con affetto chiedeva informazioni: «Ma è quel signore che era spesso al Quarto Stato?».
E in effetti trovava sempre qualcuno con cui discutere, anche animatamente. «La sua capacità di aggregare, la sua battuta pronta, il suo essere di Cardano, la sua voce sempre un po’ alta ci mancheranno. Tanto» dicono quelli della sinistra cardanese.
«Lascia con noi una storia lunga di partecipazione, cominciata quando era un ragazzino di quindici anni». Il Partito Comunista italiano, la grande fabbrica che qui aveva il nome di Agusta, la militanza politica vissuta fino alle elezioni di due anni fa, quando si era candidato con la lista di sinistra-sinistra Cardano È. «Lascia con noi una famiglia che partecipa alla nostra comunità, alla nostra socialità. Famiglia a cui ci stringiamo con sincero affetto in questo momento. Impossibile dopo così poche ore rendercene conto, tanto più raccontare. Lo faremo, tutti insieme, nel suo stile, appena sarà possibile».
A Cardano il Quarto Stato è un luogo di sinistra, ben connotato, in tempi in cui tutto è un po’ annacquato. Ma è il luogo di una sinistra larga, dialogante, dove ci si accapiglia anche con piacere intorno alle discussioni . E lui si trovava bene lì, lo ricordano «capace di dialogare con tutte le generazioni, ironico e pronto alla polemica ma capace poi di ridere e brindare con vecchi e nuovi amici».
Tutto fuorché banale e accomodante, «il Ferrazzi», figlio dei tempi in cui ognuno sapeva da dove veniva, quando ci si metteva a discutere.
Lui lo premetteva sempre, un po’ come confessione, un po’ con orgoglio: «Io sono uno di sinistra…».
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Sì, anch’io lo ricordo così: gioviale e accogliente, sempre sostenitore dei ragazzi, di tutti i ragazzi del Quarto Stato, dove ho avuto modo di conoscerlo.
Era una presenza viva!