File alla dogana e negozi pieni: tornano i ticinesi e Lavena Ponte Tresa riparte
Nel primo giorno della fascia di libera circolazione, complici la giornata di festa per gli svizzeri e uno splendido sole, i clienti ticinesi sono tornati a varcare la dogana e a riempire bar e negozi
File in entrata alla dogana di Ponte Tresa, strade piene e gente in coda per pagare i parcheggi. Oggi, come se un incantesimo si fosse spezzato, Lavena Ponte Tresa è tornata quasi alla normalità.
Complice la giornata di festa per i vicini svizzeri, uno splendido sole e l’ordinanza del Ministro Speranza che ha dato il via alla tanto attesa libera circolazione in una fascia di 60 chilometri dal confine, i clienti ticinesi sono tornati a varcare la dogana, a riempire i negozi e a godersi qualche momento di relax nei bar affacciati sul lago o nelle stradine del centro storico.
Al grido di “Vittoria!” i commercianti del centro questa mattina hanno tolto dalle vetrine e stracciato i cartelli con la richiesta delle ultime settimane “#Aprite le dogane” e si sono rimessi, finalmente, a lavorare.
«Non è ancora il movimento che c’era prima dell’emergenza Covid – dice Mattia dell’Enoteca Rossetti – ma oggi c’è in giro tanta gente. Soprattutto ticinesi, ma si è visto anche qualche svizzero tedesco che non avrebbe potuto ma è venuto lo stesso. Non siamo al completo ma già avere la clientela ticinese per noi è un gran sollievo, perché partiamo da una base molto bassa da novembre a questa parte. Non ho avuto tempo di sentire i miei colleghi perché c’è stato molto da lavorare, ma le strade del paese sono piene e questo è un buon segnale per tutti».
L’obbligo del modulo di tracciamento da compilare, l’unica limitazione che viene posta nella fascia di 60 chilometri, non ha scoraggiato nessuno e anche i controlli in dogana non sono stati poi così stringenti: «Questa mattina ho fatto colazione sul balcone e nessuna macchina targata Svizzera veniva fermata – dice una cittadina di Lavena Ponte Tresa che abita proprio sopra la dogana – Qualche persona mostrava il modulo spontaneamente, ma di controlli rigidi non ce ne sono stati».
Felicissimo il sindaco di Lavena Ponte Tresa Massimo Mastromarino, che per settimane è stato in prima linea nella battaglia per ottenere la fascia di libera circolazione: «Sono veramente contento, questa mattina ero in giro presto e con grande gioia ho rivisto le file di auto in dogana e la gente in coda per pagare il parcheggio. Oggi è davvero una giornata importante, il primo giorno di un lungo fine settimana che ci auguriamo segni la ripartenza dell’economia cittadina. Oggi è festa, domani molti faranno il ponte, sabato c’è il mercato e domenica in tanti vorranno passare una giornata di relax facendo shopping oltre confine. Questo ci permetterà anche di valutare l’andamento di questa tanto attesa ripartenza».
Una battaglia che Mastromarino ha portato avanti non solo per il suo paese, ma, in quanto presidente dell’associazione italiana dei Comuni di frontiera, per tutte le comunità delle aree di confine: «Per noi, ma per tutti i paesi delle aree di confine l’economia transfrontaliera è fondamentale e questa crisi legata alla pandemia davvero ha messo in ginocchio tantissime realtà dove il confine è una realtà da sempre permeabile, dove si è creato da decenni un sistema sta in piedi se è simbiotico e si nutre di scambi reciproci, e questo riguarda tutti i flussi, dal commercio ai lavoratori frontalieri fino al turismo».
Libera circolazione nelle zone di confine: arriva l’ordinanza del Ministro
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