“Filo spinato”, la danza contro il razzismo
Lo spettacolo teatrale è andato in scena a Frascati ma è ancora disponibile online - Elisa e Valentina, due storie di sport che regalano speranza
NOTIZIARIO UISP del 9 giugno 2021
L’EVENTO – “Filo spinato”, contro il razzismo con la danza
Lo sport come lotta contro le discriminazioni, come mezzo di inclusione e partecipazione sociale. È stato questo il senso dell’evento Uisp Roma “Filo Spinato. Il diritto al movimento tagliando stereotipi e confini”, che ha messo al centro la danza, la recitazione e lo sport come veicolo di messaggi positivi e inclusivi. Lo spettacolo teatrale è andato in scena a Frascati, nello spazio teatro Faber, domenica 30 maggio alle 18, pubblico solo con invito, per rispettare le normative vigenti, ma è stato trasmesso online ed è tuttora visibile su Facebook. Il progetto dell’Uisp Roma ha visto la collaborazione dell’Unar-Ufficio nazionale contro le discriminazioni razziali, che ha promosso anche quest’anno la XVII settimana d’azione contro il razzismo.
38 i progetti presentati per questa occasione, sotto lo slogan “Keep racism out”, teniamo fuori il razzismo da tutte le realtà sportive. E, ancora una volta, lo strumento più efficace è la creatività, l’arte, il movimento del corpo. Come ha spiegato Daniela Conti, responsabile delle Politiche dell’interculturalità e della cooperazione Uisp: «Lo sport per tutti è un linguaggio che non ha bisogno di traduzioni. Ma che arriva proprio lì, dove c’è bisogno».
GINNASTICHE – Elisa Perri: una mamma sul podio dello sport per tutti
Cos’è, davvero, lo sport per tutti? Per capirlo, basta guardare la foto di Sandro Fabiani: siamo ai Campionati nazionali delle Ginnastiche Uisp nazionale, che si sono svolti pochi giorni fa a Cesenatico, con oltre 4.500 partecipanti. In gara ci sono anche categorie over, dai 24 anni in su, con ginnaste e ginnasti che hanno ripreso dopo anni di pausa.
Ai Campionati nazionali delle Ginnastiche Uisp nazionale, lo scorso fine settimana, ha gareggiato Elisa Perri, rientrata in pedana a pochi mesi dal parto. È stato un bellissimo esempio di Sport Per Tutti e Tutte, un momento emozionante ed una rivincita contro tutti coloro che credono che la maternità, per le donne, non possa far altro che essere un ostacolo.
Elisa è arrivata terza, gareggiando con grinta e determinazione contro due ginnaste molto più giovani. Ha dimostrato a tutti che la passione, quella vera, è in grado di vincere ogni difficoltà.
Oltre ad essere un’atleta, Elisa è anche un’allenatrice ed ha accompagnato le sue ragazze in gara, per 10 giorni, portando sempre con sé la sua bellissima Sofia. Al primo post la bravissima Sarah Riccò che è anche vice-responsabile nazionale della ginnastica acrobatica Uisp.
ATLETICA PARALIMPICA – Valentina Petrillo: la prima trans in gare internazionali
Valentina Petrillo è stata la prima atleta transgender italiana ad indossare la maglia della Nazionale in una competizione internazionale: dal 1 al 5 giugno ha partecipato ai Campionati Paralimpici Europei di Atletica Leggera di Bydgoszcz in Polonia. Il 3 giugno ci sono state le qualificazioni dei 400m e venerdì 4 giugno le finali. Il sogno di Valentina è di staccare il pass per le Olimpiadi di Tokyo e di difendere i colori azzurri nella categoria T13, ipovedenti. Valentina Petrillo, atleta ipovedente, si è presentata in Polonia con il record italiano di 1’00’’31 sui 400m, stabilito il 22 maggio a Faenza e lo ha battuto, arrivando in finale agli Europei.
La corsa di Valentina procede di pari passo con lo sviluppo del film documentario “5 nanomoli – Il sogno olimpico di una donna trans”, per la regia di Elisa Mereghetti e Marco Mensa, prodotto da Ethnos, Gruppo Trans APS e dalla società di produzione giapponese Daruma Inc, con il patrocinio di Uisp, Arcigay e del Comune di Bologna. Attualmente in lavorazione, il film conta sulla consulenza di Joanna Harper, medico canadese autrice di numerosi studi sugli atleti transgender, e sul supporto di numerose associazioni lgbt europee.
«Correre per l’Italia significa coronare il sogno che avevo sin da bambina – dice Valentina Petrillo – Credo che la mia presenza in Polonia possa essere un segnale forte per il riconoscimento dei diritti delle donne e delle persone Lgbtiq, sia in quel Paese, sia in tutto il mondo. La Fispes, Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali, mi sostiene, insieme a Uisp, Gruppo Trans APS e Ethnos. Sta finalmente emergendo la mia figura di donna sportiva, insieme ai miei risultati, rispetto al mio percorso di transizione. Un grosso segnale di apertura e di inclusione».
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