Impianti dentali: tutto quello che devi sapere per riacquisire, in serenità, il sorriso

L'impianto dentale è definibile come una radice artificiale, impiegata per riempire lo spazio libero lasciato da uno o più denti

dentista

L’impianto dentale è definibile come una radice artificiale, impiegata per riempire lo spazio libero lasciato da uno o più denti. Esso quindi viene posizionato in modo da poter riprodurre il ruolo di radice naturale del dente, sulla quale verrà poi applicata una corona definitiva in ceramica o altro materiale.

In termini di estetica è possibile notare dei notevoli vantaggi, che interessano anche la salute del cavo orale del paziente. Infatti, grazie all’impianto dentale, chiunque potrà riacquisire il sorriso, recuperando fiducia in sè stesso. Inoltre, ripristinando i denti mancanti, sarà più semplice il processo di masticazione, apportando vantaggi anche nella digestione e nella salute generale del paziente.

Parliamo, dunque, di una soluzione particolarmente adatta per coloro che hanno perso uno o più denti per vari motivi, come traumi o malattie parodontali. Vediamo insieme quali sono le tre parti principali che costituiscono l’impianto dentale:

  • la vite endossea costituisce la radice del dente. Assume la forma cilindrica tipica di una vite, andando a sostituire la radice naturale del dente. Questa vite viene collocata dentro l’osso mascellare o mandibolare, e lasciata in sede per 4/6 mesi. Questa operazione si chiama osteointegrazione, si tratta di un momento fondamentale dato che determina la solidità dell’impianto dentale e la corretta integrazione della radice artificiale con il tessuto osseo.
  • abutment, anche detta componente transmucosa: è una piccola componente in ceramica o in metallo che collega la protesi dentaria alla vite endossea;
  • la corona artificiale, infine, è la parte che sostituisce a livello visivo il dente mancante. Costituisce, dunque, la parte esterna dell’impianto dentale, con la funzione di svolgere le principali funzioni del dente.

E’ bene considerare che le dimensioni degli impianti dentali non sono sempre le stesse, dato che dipendono da una serie di fattori, come la quantità di osso mandibolare o mascellare disponibile. Maggiore è il tessuto osseo, più lunga sarà la vite endossea.

Funzioni dell’impianto dentale

Le principali funzioni svolte dall’impianto dentale consistono in una di pilastro e in una di base per la collocazione della protesi dentale. Grazie ai benefici dell’impianto dentale, il paziente potrà tornare a parlare, sorridere e mangiare senza notare nulla di fastidioso o strano nella propria bocca.

I modelli più moderni di impianto dentale sono prodotti attraverso materiali biocompatibili, che incentivano l’osteointegrazione e riducono il rischio di rigetto al minimo.

Generalmente, la vite endossea è realizzata in titanio, materiale che risulta più adatto in termini di biocompatibilità, mentre per quanto riguarda le protesi, queste vengono prodotte, solitamente, in ceramica o zirconia. Si tratta di materiali particolarmente resistenti e duri, che consentono di avere un dente artificiale praticamente identico ad uno naturale. La somiglianza della protesi artificiale rispetto al dente naturale non si limiterà esclusivamente all’apparenza estetica, ma anche alla resistenza dello stesso a livello masticatorio.

Riassumendo i vantaggi derivanti dall’utilizzo di un impianto dentale, possiamo ricordare:

  • prevenzione dello spostamento dei denti sani vicino alle zone prive di denti;
  • restituzione del sorriso originale;
  • ristabilimento della funzione fonetica e masticatoria del paziente, le quali potrebbero risultare compromesse a causa dell’assenza di uno o più denti;
  • distribuzione corretta sulla dentatura della forza del carico masticatorio.

Come viene realizzato un impianto dentale

Per l’applicazione di un impianto dentale risulta necessario un vero e proprio intervento chirurgico, quindi con anestesia locale. Prima di effettuare l’intervento, il paziente deve sottoporsi ad una visita odontoiatrica presso uno studio dentistico specializzato, quale ad esempio Odontobi, così da ottenere un quadro clinico generale. Lo studio, inoltre, prevede una visita anche con il proprio anestesista per valutare le possibilità di effettuare l’intervento in sedazione cosciente (una tecnica che, utilizzando farmaci analgesici e antidolorifici, provoca una condizione di rilassamento nei pazienti).

Il primo obiettivo della visita è di verificare che non esistano patologie come infiammazioni delle gengive, carie, o altre malattie parodontali. Successivamente, il dentista controllerà che il volume osseo risulti sufficiente per la realizzazione dell’impianto, in quanto, in caso contrario, dovrà procedere con innesti di tessuti ossei o dovrà dare inizio ad una terapia di rigenerazione ossea.

Per concludere, il paziente verrà sottoposto ad una serie di radiografie della bocca, ed in particolare ad una TAC, così da ottenere una corretta visione tridimensionale della struttura ossea. Infatti, per l’esecuzione dell’intervento bisogna ricavare una serie di informazioni relative all’anatomia della mandibola e dalla mascella, così da realizzare un impianto dentale adatto al paziente.

Il protocollo pre-operatorio prevedere, prima di procedere con l’intervento vero e proprio, la somministrazione al paziente di una terapia a base di antibiotici, in modo da garantire una migliore qualità della fase post-operatoria. Per quanto riguarda gli effetti dell’anestesia, questi tendono a svanire nel giro di qualche ora, permettendo al paziente di riacquisire pienamente la sensibilità del cavo orale.

In molti si interrogano in merito alla durata di un impianto dentale. Se realizzato in modo accurato e professionale, l’impianto dentale rappresenta una soluzione definitiva, anche se necessita di controlli regolari e sedute di igiene professionali presso lo Studio, con cadenza almeno semestrale, e di eventuali adeguamenti. Se viene mantenuto con cura, quindi seguendo le istruzioni date, è possibile farlo durare per un periodo di tempo che va dai 10 ai 15 anni.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Giugno 2021
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