L’appello dei sindaci di Luino e Maccagno: “Prioritario investire per la messa in sicurezza della SS 394”
Nel pomeriggio i due sindaci e il senatore Alfieri hanno fatto un sopralluogo lungo la statale per verificare le criticità dell'importante collegamento tra il Luinese e il Canton Ticino
Nel primo pomeriggio di oggi, venerdì 25 giugno, il senatore del Partito democratico Alessandro Alfieri, il sindaco di Luino Enrico Bianchi e il sindaco di Maccagno Fabio Passera hanno fatto un sopralluogo lungo la statale 394, la strada che collega Luino con la Svizzera.
Una strada di fondamentale importanza da cui, ogni giorno, passano migliaia di frontalieri e cittadini dell’Alto Varesotto e che negli anni, come la linea ferrovia soprastante, ha subito notevoli interruzioni a causa di frane o cedimenti di materiali rocciosi, creando molti disagi alla circolazione.
Arriva così la duplice richiesta dei due comuni di Luino e Maccagno con Pino e Veddasca che vengono direttamente collegati dalla SS 394: «Come priorità chiediamo la messa in sicurezza della statale con la posa di barriere paramassi a monte della carreggiata stradale e, in seconda battuta, la messa in sicurezza dei versanti soprastanti la ferrovia, per evitare ulteriori incidenti ai quali potrebbero andare incontro i treni se si trovassero dei detriti sui binari ».
Secondo una prima stima messa a punto dai tecnici dei due comuni l’intervento per la messa in sicurezza della SS. 394, un percorso poco superiore ai 1,5 chilometri tolte gallerie e cavalcavia, potrebbe essere contenuto in 2/2,5 milioni di euro.
«Per questo motivo abbiamo voluto coinvolgere il senatore Alessandro Alfieri – continua il sindaco Fabio Passera – da sempre vicino ai territori di frontiera come dimostrato nelle scorse settimane, per arrivare a Rfi e Anas e procedere con gli interventi a livello della strada e della linea ferroviaria, anche in vista dello sviluppo di Alp Transit. Il nostro obiettivo è quello di creare un tavolo di lavoro con gli enti interessati a trovare soluzioni e prendere decisioni che non penalizzino ulteriormente l’Alto Varesotto».
Parole condivise anche da Enrico Bianchi, sindaco di Luino: «C’è anche il problema delle vibrazioni date dal passaggio dei lunghi treni merci che, sommate alle altre problematiche, potrebbero creare ulteriori disagi. Luino vive queste difficoltà anche dal punto di vista della viabilità. Sia nel centro sia nella parte più alta».
Il Senatore Alessandro Alfieri ha rimarcato come non sia più rimandabile un intervento di messa in sicurezza soprattutto nel tratto tra Colmegna e Maccagno: «È da tempo che dialogo con i sindaci e il presidente della Comunità montana, Simone Castoldi, in un rapporto di confronto su temi che riguardano il territorio, al di là di qualunque logica di partito. Perché questi luoghi risultino competitivi con altri, come la Svizzera, c’è bisogno che infrastrutture come questa funzionino nel migliore dei modi. Rfi è ormai da tempo impegnata nella messa in sicurezza della linea ferroviaria ma è il momento che anche Anas faccia la sua parte per questo territorio tanto bello quanto fragile. Il PNRR prevede lo stanziamento di fondi in vista della messa in sicurezza di territori come questo. Poiché però in Italia ne esistono molti che presentano le medesime problematiche risulta necessario uno sforzo per trovare le risorse».
Concluso il rinnovo dei Consigli di amministrazione di Anas e Rfi, il senatore Alfieri chiederà un incontro per affrontare il tema delle infrastrutture nella provincia di Varese dove la SS. 394 sarà la priorità. «Fondamentale – sèiega – sarà accompagnare la fine del cantiere sui viadotti, dando un riscontro alla popolazione rispetto ai tempi di conclusione. Successivamente costruiremo il consenso per trovare una soluzione alla messa in sicurezza di questa parte della statale. Inviterò tutti i sindaci a venire a Roma per fare una riunione operativa ed affrontare il tema della sicurezza di questo territorio».
Al sopralluogo ha partecipato anche Marco Fazio, sindaco di Germignaga, nonché assessore e vicepresidente della Comunità montana Valli del Verbano, per mostrare vicinanza e per ricordare che si tratta di una battaglia di tutto il territorio e non solo di due comuni: «Speriamo in un dialogo aperto con Anas per far capire la valenza territoriale di questo luogo».
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