Le RSA patrimonio della comunità, un presidio a difesa delle persone più fragili

Residenze ma anche servizi diurni o domiciliari costituiscono la preziosa risorsa che le RSA mettono a disposizione. Un valore che, in provincia di Varese, viene custodito da Uneba

anziani

Le RSA, residenze socio sanitarie, sono luoghi che appartengono a ciascuna comunità. Si prendono cura degli anziani, la generazione più fragile di una società. Come la scuola, l’oratorio, il circolo sono centri simbolo di un paese o di una città. Una lunga storia di assistenza e cura che racconta un vissuto antico ma sempre presente nel contesto civile.

In provincia di Varese, questa cura è spesso affidata a Uneba associazione del settore sociosanitario, che, con le sue 47 RSA/RSD delle 55 presenti, è la protagonista dell’assistenza professionale.

UNEBA è la sigla di “Unione nazionale enti di beneficenza e assistenza” e aggrega realtà dalla storia a volte secolare, risalenti al 1800, quando Stato e Chiesa istituirono servizi destinati ai più fragili attraverso il tessuto parrocchiale.

Ancora oggi, nel Varesotto, la gran parte di queste residenze tiene fede all’impegno no profit per dare risposte in un settore doveva la richiesta è in costante crescita sia per numero sia per complessità.

«Nel nostro territorio la quasi totalità delle Fondazioni è non profit – spiega il dr Marco Petrillo, presidente provinciale di Uneba – Gli utili vengono reinvestiti in servizi. Così, in questi anni, l’offerta in favore delle fasce più fragili della popolazione residente è stata ampliata: dalla residenzialità protetta, a mini appartamenti tutelati, ai centri diurni, all’assistenza domiciliare integrata, a offerte specifiche per le demenze o gli stati vegetativi, sino all’hospice. Un ventaglio di proposte che copre tutto il settore assistenziale. Il nostro territorio vanta delle vere e proprie eccellenze e un’attenzione puntuale al sociale, cresciuta sulla domanda che è andata diversificandosi. In questa evoluzione, abbiamo stretto patti con le comunità, costruito reti, e il 90% degli associati ha sviluppato una molteplicità dI servizi».

I numeri forniscono la fotografia della complessità: 7.200 posti letto nelle RSA , 550 ospiti nelle case albergo, 5800 utenti del servizio di assistenza domiciliare Integrata a cui si aggiungono 1550 utenti delle cure domiciliari. Oltre 9000 gli addetti, a diverso titolo, impegnati a fornire servizi in risposta alle domande che, per lo più, attengono alla sfera socio sanitaria come assistenza domiciliare, centri diurni, case albergo, appartamenti protetti, Rsa aperta, senza dimenticare le circa 12.000 attività a supporto delle famiglie nella cura degli anziani non autosufficienti.

La ricchezza sociale delle residenze afferenti a Uneba si legge anche nell’impegno che circa 5000 volontari offrono spontaneamente per sostenere il percorso di presa in carico, completando, con percorsi di umanizzazione od organizzazione del tempo libero, la gestione quotidiana della fascia di popolazione che merita attenzioni, secondo un modello antico andato via via affinandosi per mantenere l’impegno storico anche davanti al cambiamento della società. La capillarità dell’offerta, la flessibilità delle risposte, la specializzazione nella cura sono i punti di forza dell’offerta che gli associati Uneba continuano a garantire nel tempo. Anche ora, dopo un anno difficile e impegnativo portato avanti durante l’emergenza pandemica.

Oggi le residenze riaprono, i centri diurni tornano ad accogliere nuovi ospiti e così i servizi vengono ripristinati, pur con l’osservanza di tutte le regole per garantire la sicurezza.

Gli associati Uneba sono ripartiti con attività tradizionali e nuove, giardini e parchi hanno riaperto ai volontari e l’atmosfera si fa decisamente più serena in vista anche degli eventi culturali o festosi, spesso tradizionali appuntamenti che le residenze aprono all’intera comunità di riferimento.

Sul fronte socio assistenziale, gli associati mantengono il rapporto stretto di partnership con le autorità sanitarie regionali e nazionali: rimane aperta l’offerta di diventare centri vaccinali o dove effettuare il tampone, grazie al personale preparato e sempre reperibile : « Dallo scorso mese di maggio stiamo registrando un consistente aumento delle domande di assistenza e residenzialità. Abbiamo notato un incremento importante di richieste legate a casi di demenza iniziale – spiega il presidente provinciale di Uneba – non so se ci sia correlazione su quanto si è vissuto nell’ultimo anno. Il distanziamento sociale, l’isolamento forse hanno contribuito a processi degenerativi. Qualunque sia la situazione, le domande di ingresso sono in crescita e noi siamo pronti a ripartire, sempre con spirito di servizio per le nostre comunità. Così avviene da decenni e così continueremo a fare perchè è la nostra missione».

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Pubblicato il 15 Giugno 2021
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