Le valli fragili, due ore di pioggia e i versanti cominciano a cedere

Gli episodi di Luvinate e Maccagno riaccendono i riflettori su un tema fondamentale per il futuro del nostro territorio. I sindaci chiedono interventi di ampio respiro

Frana di Maccagno

«Ieri sera grazie al cielo è andata bene, ma non possiamo dire che abbiamo superato il problema. Piuttosto è stato messo l’ennesimo cerotto su di una ferita che sanguina da anni».

Fabio Passera guarda con preoccupazione l’ultimo smottamento lungo la strada provinciale 5 che collega i paesini della valle col confine di stato di Indemini: non è una dogana come Zenna o Fornasette, di quelle che formano le code dei frontalieri al mattino, piuttosto si tratta di un valico turistico ma che rappresenta uno sbocco importante per la Veddasca.

Martedì sera il distacco di due metri cubi di terra ha messo in allarme la macchina dei soccorsi: «I vigili del fuoco hanno messo in sicurezza subito l’area e la strada è tornata subito percorribile», continua il sindaco Fabio Passera, che parla del «millesimo campanello d’allarme di un territorio che dimostra tutta la sua fragilità. Il tema non è la sp 5 ma il territorio nel suo complesso, ci rendiamo conto di quanti siamo in balia degli eventi».

La strada è stata flagellata l’anno scorso dalla grande alluvione della fine di agosto: un morto, e frane che hanno interrotto diverse strade, tra cui sempre la provinciale verso il valico. Qui ci sono novità: la strada è riaperta da mesi, ma oggi verrà firmata l’ordinanza che ripristina l’abitabilità della casa che a Biegno era stata interessata da un forte smottamento: la relazione dei geologi ha dato il via libera.

Il tema è uno di quelli caldi, che assume le sembianze di un fenomeno carsico: emerge quando gli eventi si scatenano, anche per episodi minori.

È successo lunedì sera a Luvinate quando un forte temporale ha causato danni per 100 mila euro: solo grazie a una vasca di protezione realizzata per alleggerire il carico idrico che scende dal Campo dei Fiori si è potuto evitare che i detriti irrompessero nuovamente nel centro del paese.

Tornando nel Luinese, solo pochi giorni fa sulla più importante statale 394 si è registrato un altro evento franoso, che lo scorso mese causò il fermo della circolazione sulla lacuale. Il fenomeno preoccupa e gli amministratori chiedono interventi di ampio respiro sul tema del dissesto, come è stato ricordato in un recente sopralluogo avvenuto proprio sul fronte franoso la scorsa settimana fra i sindaci di Luino, Germignaga e Maccagno.

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Pubblicato il 30 Giugno 2021
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