Erba tagliata al laghetto dell’oasi, la protesta del consigliere Manica

Milo Manica critica l'intervento con decespugliatore e denuncia il danno alla biodiversità: "Hanno creato un deserto così triste". Il sindaco Molgora risponde

angera varie

L’intervento con decespugliatore al laghetto didattico alla Bruschera scatena una gran polemica ad Angera.
Un “caso” sollevato da Milo Manica, ambientalista e consigliere di minoranza, a cui ora risponde anche il sindaco Alessandro Paladini Molgora.

Tutto nasce dalla visita di una delegazione dei presidenti dei parchi della Provincia, che ha spinto il Comune a mettere mano con un po’ di manutenzione all’area della Bruschera, “confine” tra la città di Angera e l’ambiente naturale. L’attenzione, in particolare, è sull’intervento fatto sul piccolo laghetto didattico.

Così scrive Milo Manica nel suo lungo intervento pubblicato su Facebook: «Un mostro circola tra le nostre teste; una fiera dalle mille bocche e dalle poche orecchie che si ciba della propaganda, riempiendosi lo stomaco appoggiando concetti che non le appartengono: intenzioni straordinarie come “Bioconservazione e valorizzazione del patrimonio ambientale”, “Zone umide fondamentali risorse di tutela della biodiversità”, “Rinascita degli ecosistemi”. Queste sono le tematiche trattate durante l’ultimo incontro tenutosi sotto il nome dell’Amministrazione Comunale di Angera e citate dai rappresentanti dei parchi varesotti, che da anni si impegnano per la tutela dell’ambiente… me li vedo i nostri rappresentanti a disquisire, con mal celata incompetenza, insieme ai presidenti dei parchi. La necessità della propaganda porta a nutrirsi di temi di cui si conosce ben poco e sono le azioni intraprese a testimoniare una simile voracità».

«In foto la situazione attuale dello stagno didattico all’ingresso della Palude Bruschera. Realizzato qualche anno fa con contributi provinciali derivati da un progetto finanziato da Fondazione Cariplo. Immagino “pulito” proprio in occasione di quella visita. In mancanza di conoscenze e di competenze sembra che certi si beino di far apparire “l’ordine”: un ordine puramente estetico e non funzionale; un ordine che ignora i fragilissimi equilibri della vita, che inconsciamente eleva l’uomo sopra la natura senza nemmeno sapere cosa significhi “Natura” (nascita della vita). Il mostro ci dice: “Pulito”, “Ordinato” ai nostri occhi; ma poco importa l’estetica dell’ordine… perché? Perché in questo stagno, quest’anno, non ci saranno #libellule: recidendo i fili d’erba hanno compromesso le strutture vegetali dove le larve si posavano per compiere la straordinaria metamorfosi che le porta a volare libere nel cielo. Un’intera generazione di #rane, che hanno deposto le proprie ovature a marzo-aprile, rischia la sopravvivenza perché, insieme alle piante, è stata tranciata anche la loro ombra sull’acqua: un delicato equilibrio, meccanismo di vitale importanza che permettere ai girini di crescere, diventare rane adulte e uscire. Non ci saranno #farfalle a nutrirsi e a disegnare tracce bizzarre in aria. Nemmeno un #fiore è sopravvissuto alla rabbia del decespugliatore. Hanno creato un deserto così triste; guidati dalla non conoscenza, dall’insensibilità (pur riempiendosi la bocca dei temi straordinari)… hanno rigurgitato, addosso a chi ascolta, quel finto buon senso ambientalista tradito dalle loro azioni. Altro che giornata mondiale dell’ambiente… quella d’altronde era 6 giorni fa: storia antica. Ho scritto una mail agli amministratori che da anni cerco di consigliare (anche avvisato delle riunioni all’ultimo minuto, anche a km di distanza per telefono) per rendere manifesta la mia delusione e invitando i mandanti alla vergogna. Di questo scempio ho informato anche le associazioni ambientaliste della zona e il settore provinciale addetto all’ambiente. La mente che si è concessa di sconvolgere questo piccolo #ambiente (atto all’educazione dei più piccoli e delle famiglie) dovrebbe rendersi conto che ha stroncato la biodiversità con una semplicità disarmante e ora lo stagno didattico appare come una pozzanghera sterile in cui qualche incivile butterà delle bottigliette di plastica. Il sonno della ragione genera mostri».

«Ma l’avete letto il testo del consigliere Milo Manica? Siamo al delirio politico con citazioni dantesche» contrattacca il sindaco Alessandro Paladini Molgora. «Per carità, sarebbe stato meglio che l’operatore non avesse sfalciato quei due metri lineari intorno al laghetto didattico. Ma che da questo si passi al danno ecologico ambientale irrecuperabile ne passa veramente tanto e mal cela l’evidente fastidio rispetto al fatto che i presidenti di parco si siano confrontati con me e non col consigliere di minoranza, che ricordo ha preferito dimettersi dalla commissione oasi, esattamente come da quella per l’ospedale, per poter sfogare il suo livore piuttosto che concentrarsi sul fare (come avrebbe potuto fare in questo caso seguendo l’operatore del taglio erba)».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Giugno 2021
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