Musica in Villa a Gazzada, il festival di Sanremo della musica classica

Il celebre festival compie 45 anni. Dieci appuntamenti dal 13 giugno al 1° agosto ad ingresso gratuito ma con prenotazione obbligatoria

Generica 2020

Il gusto della libertà te lo porti dentro. A volte somiglia ad una canzone, ad un’aria d’opera, ad una sinfonia o ad un ritmo tribale: lo fischietti alla ricerca di complicità. Mai come quest’anno “Musica in Villa”, che compie 45 anni (ma siamo alla 44esima edizione dopo aver saltato quella dello scorso anno), rincorre il sogno della liberazione. Un mollare l’ancora dalle ansie della pandemia per avventurarsi in mare aperto. Dieci appuntamenti, dal 13 giugno al 1° agosto (inizio alle ore 21), tutti rigorosamente ad ingresso gratuito ma con prenotazione obbligatoria a https://prolocogazzadaschianno.it/event/.

La rassegna è una sorta di “Festival di Sanremo della musica classica”: mantiene il profilo nazional-popolare e quella inclinazione ad unire il divertimento all’intrattenimento d’alta scuola. Dove la musica è, a tutti gli effetti, un’espressione democratica intorno alla quale si costruiscono i valori dell’identità e della comunità. Valori che Angelo Carabelli, direttore artistico della stagione, riattiva questa volta con ancora maggiore convinzione: «Siamo pronti a continuare un percorso pieno di incancellabili ricordi…Dobbiamo farlo anche per il nostro pubblico, sempre caloroso e numeroso, che non ci ha mai abbandonato». Dopo il preludio del 10 giugno, spettacolo fuori programma dal titolo “Spendor del vero” e ispirato a “Le avventure di Pinocchio” (la regia è di Luisa Oneto), si entra nel vivo il 13 con l’Orchestra “Antonio Vivaldi” in “Mozart & Salieri”.

Il soprano Gabriella Costa, Marco Cadario al clavicembalo e il direttore Leonardo Bernini mettono in chiaro le loro intenzioni: «Non osi separare l’uomo ciò che la musica unisce». Il Wolfgango di Salisburgo è il celebre protagonista anche della serata del 17 – concerto fuori programma – in compagnia dell’Orchestra del Liceo Musicale “R. Malipiero” di Varese coordinata da Carlo De Martini. In scaletta il quartetto per archi K 465 “Delle dissonanze”, l’’ultimo dei sei dedicati a Franz Joseph Haydn. Le prime ventidue battute che aprono l’opera hanno fatto discutere schiere di musicofili di intere generazioni. In scaletta anche la “Simple Symphony” le cui bozze finali furono completate da Benjamin Britten – autentico artigiano della musica – all’età di vent’anni. Domenica 20 si passa all’operetta con “La vedova allegra” di Franz Lehar con l’Orchestra e il balletto della Compagnia Elena D’Angelo, mentre il 27 è la volta della “Grand soirée al Café chantant”.

La Compagnia “Tabarin, Caffè concerto” promette una “serata di allegria e spensieratezza sulle note di un periodo gaudente e squattrinato”. Dedicato a Massimo Pella, che con Angelo Carabelli ha fatto crescere “Musica in Villa”, l’appuntamento è una cavalcata a redini sciolte in quegli anni Venti del Novecento fatto di sciantose, caratteriste e finidicitori. L’opera 61 di Felix Mendelssohn-Batholdy, “Sogno di una notte di mezza estate”, dà il titolo al concerto di domenica 4 luglio con l’Orchestra da camera del Conservatorio della Svizzera Italiana diretta da Francesco Bossaglia. In programma anche la Sinfonietta PF 141 di Francis Poulenc: un lavoro luminoso e abitato da frizzanti ritmi di danza. Frizzante è anche l’appuntamento del 10 luglio con Andrea Albertini al pianoforte e direzione, la Sonic Factory Band, il Quartetto “Le Muse” e le voci soliste di Max Di Lullo e Francess in “Singing Musical, da Gershwin ai Queen”. Sulle note di “Singing in the rain”, “Over the rainbow”, “What a feeling”, “Tonight”, “Aggiungi un posto a tavola”.

Ritorna, a Villa Cagnola il 16 luglio, una vecchia conoscenza: Giuliano Carmignola, violinista di vaglia, guida i Cameristi del Verbano ne “Le quattro stagioni” di Antonio Vivaldi. Non mancheranno guizzi poetici e graffiate sulle corde. Il 25 luglio sarà la volta dell’ensemble Odwalla in un programma di “Ancestral Ritual”. Riti pagani tanto ispirati dalla “Sagra della Primavera” di Igor Stravinsky quanto dall’Africa e dall’Asia.

Un appuntamento di musica, teatro e danza dove note e corpi volteggiano sugli antichi sentieri delle civiltà perdute in una straordinaria invenzione di melodie e ritmi. La formazione, multietnica e multidisciplinare, è composta da Massimo Barbiero e Matteo Cigna (marimba, vibrafono e percussioni), Stefano Bertoli e Andrea Stracuzzi (percussioni), Cheick Fall (djembè e kora), Gaia Mattiuzzi (voce), Gloria Santella e Giulia Ceolin (danza).

Anche “Musica in Villa” celebra Astor Piazzolla, che nasceva cent’anni fa – l’11 marzo 1921 – a Mar del Plata in Argentina da una famiglia di origini italiane. Il Trio Itinera MundiLaura Lanzetti al pianoforte, Arianna Menesini al violoncello e Gianluca Campi alla fisarmonica – e i ballerini di Anyma Tango ci accompagneranno in alcune fra le più belle pagine del genio del “nuevo tango”.

Ultimo concerto il 1° agosto con la violista russa Yulia Deyneka, che regala al pubblico di Gazzada un programma tanto ricercato quanto mistico: la versione di tre suite per violoncello solo di Johann Sebastian Bach trascritte per viola. Prima parte solista alla Staatskapelle di Berlino, la Deyneka ha collaborato con alcuni fra i più grandi direttori d’orchestra del mondo: da Zubin Mehta a Daniel Barenboim. E nella musica da camera riesce ad esprimere una grazia insolita.

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Pubblicato il 08 Giugno 2021
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