Il naufragio della Querina nell’appuntamento finale di Filosofarti

L'episodio quattrocentesco sarà il tema principale del concerto narrante, la serata conclusiva di Filosofarti

filosofarti nave quercina Venezia

Il finissage estivo di Filosofarti prevede un concerto narrante, domenica 27 giugno alle 18, al museo Maga: degli strumenti d’epoca rievocheranno un episodio quattrocentesco, il naufragio della Querina – della volta che i Veneziani giunsero alle isole Lofoten.

La storia

Nel 1431, una nave veneziana, la Querina, parte dall’isola di Creta, allora un dominio di quella che verrà chiamata “La Serenissima” con destinazione le Fiandre. Al comando dell’imbarcazione c’è Pietro Querini, discendente di una delle famiglie che governarono Venezia per 150 anni. Dopo aver stivato la nave di vino e legname pregiato, la Querina fa rotta verso occidente fino a raggiungere l’Atlantico; è nell’oceano che inizia un’avventura che porterà l’equipaggio al naufragio, all’abbandono della nave e a sofferenze terribili. I superstiti arriveranno stremati fino ad un piccolo isolotto dove, dopo molte peripezie, saranno tratti in salvo, accolti e sfamati da un villaggio di pescatori norvegesi. Da questo villaggio riporteranno in Italia lo stoccafisso che sarà così per la prima volta conosciuto dai veneziani.

La storia arriva attraverso due resoconti originali che furono scritti da alcuni dei sopravvissuti al loro ritorno a Venezia: il primo scritto dal capitano e armatore Pietro Querini, il secondo dallo scrivano Nicolò de Michiele e dal consigliere di bordo Cristofalo Fioravante.

Lo spettacolo racconta il viaggio incrociando i due punti di vista dei narratori; de Michiele e Fioravante concentrano il loro ricordo sul naufragio, sul vento ed il mare vissuti come nemici quasi personificati, Querini invece si concentra sull’aspetto spirituale di salvezza. Entrambi i racconti però concordano sull’influenza che, nelle vite dei sopravvissuti, ebbe l’incontro coi pescatori norvegesi che li salvarono. Uomini abituati all’opulenza e ai costumi veneziani si trovarono in una società dove non esistevano il denaro, la violenza e il senso del pudore.

Esecutori:

Giorgio Leonida Tosi: violino, viella, voce, direzione

Alice Rossi: soprano

Candice Carmalt: contralto

Vincenzo Di Donato: tenore

Renato Cadel: basso

Josè Manuel Fernandez Bravo: cornetto, flauti, percussioni

Alessia Travaglini: viola da gamba

Lucio Paolo Testi: bombarda, fagotto, flauti

Ninon Dusollier: dulciana

Valeria Zanolin: attrice

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Pubblicato il 22 Giugno 2021
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Commenti

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  1. paolo_costanzi
    Scritto da paolo_costanzi

    Ma, che bel dipinto… Il naufragio del Quirina… E che bel bandierone a poppa, il tricolore… Forza azzurri? Nel 1400, forse ci sarebbe stata la bandiera con il leone di San Marco, vero?

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