Tari e bidoncino rosa, l’opposizione di Caronno Varesino e Cassano Magnago pronte a dare battaglia

Si allarga lo scontro sulla tariffa rifiuti in alcuni comuni che si appoggiano a Sieco. Due consigli comunali, uno questa sera, lunedì 28 giugno e uno mercoledì 30 giugno affronteranno la questione

Cassano Magnago generica

Il tema è complesso e a Caronno Varesino tiene banco da molto tempo. Si tratta della Tari ovvero della tariffa che i cittadini pagano a Sieco per lo smaltimento rifiuti, società che offre questo servizio a Caronno e ad alcuni altri Comuni, ovvero Cassano Magnago, Castelseprio, Castellanza, Cairate e Lonate Ceppino.

La Tari, secondo i consigliere d’opposizione di Caronno Varesino, sarebbe troppo alta e alcuni cittadini chiedono da tempo un confronto con i responsabili della società per avere chiarimenti. Incontro che non è ancora avvenuto.
Il consigliere comunale di minoranza Galilelo Mongera, del gruppo “Per Caronno”, si è fatto portavoce di chi chiede maggiore chiarezza e ha preparato una documentazione accurata che mette a confronto le tariffe della varie società che si occupano dello smaltimento rifiuti. Un dossier corposo con allegati e tabelle che ora vorrebbe portare all’attenzione anche di altri Comuni: «Sono molte le questioni sul tavolo – spiega Mongera- Io non ipotizzo ci sia nulla di “anomalo”, chiedo solo delucidazioni che, per ora, non mi sono state fornite.  Tutto è cominciato nel settembre 2020 quando dopo il recapito da parte del Comune delle fatture relative al pagamento della Tari, un certo numero di cittadini lamentava il problema delle tariffe sensibilmente superiori a quelle dei Comuni vicini. Abbiamo informato il sindaco Raffaella Galli, che ha distribuito una lettera ai cittadini, lettra che noi non abbiamo ritenuto per  niente esaustiva». (qui la lettera).

La questione Tari sarà al centro del prossimo consiglio comunale, il 30 giugno alle 20.30, in una seduta in presenza, senza la partecipazione del pubblico “a causa dell’emergenza sanitaria”.

«Sono mesi che noi dell’opposizione stiamo raccogliendo documenti e dati, spesso scontrandoci con la burocrazia e la scarsa voglia di collaborazione dei sindaci e degli uffici comunali – dice ancora Mongera – ma questo non ci ha fermato. Il  confronto tra le tariffe Tari 2020 dei Comuni aderenti a Sieco e quelle di alcuni Comuni aderenti al Consorzio Coinger, vicini territorialmente, è impietosa: si può facilmente constatare che le tariffe dei Comuni Sieco sono tutte superiori in modo sostanziale a quelle dei Comuni Coinger. Ancora, si può notare che, fra i Comuni Sieco, Caronno Varesino è, a parte Cairate, il Comune con la tariffa più elevata. Stando alle statistiche prodotte da Legambiente su dati ufficiali forniti dai Comuni relativi all’anno 2019, Caronno Varesino ha prodotto miglioramenti significativi  passando in un anno da 83,2 Kg./abitante di rifiuto indifferenziato a 67,2 Kg./abitante con una percentuale di raccolta differenziata del 84,6% (nettamente superiore alla media provinciale e regionale). Mi pare quindi lecito chiedere perché il Consorzio Sieco, i cui utenti hanno sicuramente un comportamento più virtuoso nella gestione dei rifiuti rispetto a quelli del Consorzio Coinger, richieda tariffe significativamente superiori e non giustificate»

Tecnologia RFID

Un altro aspetto tutto da chiarire, secondo l’opposizione di Caronno Varesino di cui fa parte anche Maria Rosa Broggini, capolista di SiAmo Caronno, riguarda la tecnologia Rfid. E in questo caso l’opposizione di Caronno non è sola. Anche i consiglieri della Lega e del Pd di Cassano Magnago si sono attivati per chiedere informazioni su un servizio che sarebbe partito prima della modifica del regolamento sulla raccolta dei rifiuti. L’integrazione e la modifica di questo regolamento è in discussione questa sera, lunedì 28 giugno, in consiglio comunale a Cassano Magnago.

«Per documentare la raccolta della frazione indifferenziata dei rifiuti nel Comune di Caronno Varesino, nel 2015 è stata adottata la tecnologia RFID  con l’introduzione  di un bidoncino, identificato da un codice incorporato, con capienza 40 litri, assegnato ad ogni utente – spiega ancora Mongera-  Lo svuotamento viene registrato da un’antenna situata nel mezzo mobile utilizzato dagli addetti alla raccolta. La documentazione dei vari svuotamenti è consultabile sul sito della Sieco che però riporta diverse anomalie: i conferimenti non sono tutti tracciabili. Alcuni sono davvero poco credibili. Ad una prima sommaria verifica – sostiene Mongera – abbiamo constato che i bidoni spesso hanno perso il RFID: forse si è staccato nel corso dello svuotamento, non so, resta il fatto che senza è impossibile tracciare il conferiemento dei rifiuti .
La domanda quindi è: perché adottare una tecnologia se poi non la si utilizza regolarmente e compiutamente? Se lo scopo della tecnologia RFID è documentare puntualmente i conferimenti di ogni singolo utente, perché dal 2016 al 2020 le tariffe Tari a Caronno Varesino sono rimaste praticamente inalterate? E soprattutto perché la parte variabile della tariffa non è in alcun modo legata al rilevamento ed alla registrazione puntuale dei conferimenti che dovrebbero essere garantiti da questa tecnologia? Quando mai verrà applicato il principio “chi più inquina, più paga”? E se non si vuole applicare quel principio, a che scopo, ormai quasi 6 anni fa, si è adottata questa modalità di raccolta per i rifiuti indifferenziati? Ed ancora, che incidenza ha avuto sui costi della raccolta dei rifiuti indifferenziati utilizzare bidoncini capienti 40 litri e non sacchi capienti 120 litri?».

 

Roberta Bertolini
roberta.bertolini@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Giugno 2021
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