Volumi d’epoca, incisioni e design, l’arte del Giappone in mostra al Castello di Masnago
La mostra è stata inaugurata venerdì 25 giugno e sarà aperta al pubblico fino all'11 settembre. È nata da un fondo donato da Ettore Ponti alla Biblioteca Civica
Erano custoditi in una teca climatizzata, al sicuro, ma invisibili. Oggi, qui volumi di fine Ottocento e inizio Novecento firmati da noti artisti Giapponesi e parte degli artichivi della Biblioteca di Varese, sono diventati i protagonisti di una mostra dal titolo “Giappone: disegno e design: dai libri illustrati Meiji ai manifesti d’arte contemporanea”.
Nelle sale dell’antico castello di Masnago, a pochi chilometri dal centro della città di Varese, i visitatori possono così immergersi in un’esposizione che restituisce tutta la delicatezza, i colori e la curiosità che suscita un paese lontano, quanto affascinante, come il Giappone. Libri, ma anche poster, stampe, illustrazioni in un percorso espositivo di cinque sale che permette al visitatore di scoprire colori e tecniche raffinate, usanze e storia.
«Abbiamo fatto come insegnano all’Università, abbiamo trovato questi reperti e abbiamo iniziato a studiare, a fare ricerche, quindi aprirci a collaborazioni, fino alla nascita di questa mostra», spiega Daniele Cassinelli, direttore del museo.
Al suo fianco, Rossella Menegazzo e Eleonora Lanza, le dottoresse che hanno dato vita a questo progetto. «Queste libri sono usciti da una “scatola” per merito della tesi universitaria alla quale stavo lavorando – spiega la dottoressa Lanza -. Si tratta di un fondo che era stato donato alla città di Varese da Ettore Ponti, volto noto, qui ricordato per le ville che prendono il suo nome. Anche in quella occasione fu lungimirante, oggi quei volumi sono visibili a tutti». Menegazzo sottolinea: «Capita spesso di essere chiamati per lavorare a degli archivi, ma non avrei mai pensato potesse nascere un progetto così felice nella direzione dello studio e della ricerca per arrivare alla mostra».
Nell’esposizione ci sono i volumi che fanno parte del fondo di libri proveniente dalla Biblioteca civica di Varese, ma anche alcuni prestiti dalla Biblioteca Nazionale Braidense, giunti dal Giappone probabilmente in un contesto legato agli scambi nell’ambito sericolo.
Realizzati con la tecnica silografica già in auge nell’epoca Edo con il filone artistico dell’ukiyoe, furono pubblicati nel periodo Meiji tra il 1890 e il 1908 per la maggior parte a Kyoto, dall’editore più importante del momento, Unsōdō, ancora oggi attivo e specializzato proprio nella silografia.
I volumi firmati da numerosi artisti dell’epoca sono esempi di alta raffinatezza pittorica e grafica e mostrano il profondo legame tra arti decorative, artigianato e pittura. In mostra sono inoltre presentati 60 poster dei più importanti graphic designer giapponesi contemporanei il cui lavoro grafico richiama soggetti e tecniche della tradizione pittorica mostrandone gli sviluppi attuali.
La presentazione della mostra si è tenuta nel bel cortile del Castello e ha visto la partecipazione del Sindaco Davide Galimberti che si è dimostrato entusiasta: «Una mostra che valorizza il nostro patrimonio artistico. Sono esposte opere del Comune di Varese che attraverso approfondimenti, relazioni, vengono valorizzate e consentono di essere esibite e conosciute a tutti. Inoltre, viene ricordato il ruolo che la città di Varese ha avuto dalla fine dell’Ottocento in ambito commerciale e industriale con tutto il mondo, in particolare con il Giappone. Varese si propone sempre di più come città della cultura, adatta a quel turismo di prossimità di cui tanto si parla e questa iniziativa va in quella direzione».
Presente anche il console generale del giapponese Yuji Amamiya che ha visitato tutta l’esposizione con il sindaco e le curatrici (nella foto sotto).
IL PERCORSO ESPOSITIVO
La mostra si apre con film documentari sulla tecnica silografica giapponese e di presentazione dell’editore d’arte Unsōdō di Kyoto, che oggi conserva un patrimonio di matrici originali inestimabile da cui nacquero gran parte delle opere in mostra.
Il percorso si snoda poi in cinque sezioni: la prima intitolata La tradizione pittorica si fa design presenta volumi in policromia ricchi di motivi decorativi utilizzati come modelli da applicare su tessuti e manufatti d’arte, utili per artigiani e commercianti.
La seconda sezione intitolata Immagini di “Fiori e uccelli”: realismo o naturalismo? mostra invece volumi illustrati in inchiostro nero e pochi tocchi di colori tenui che hanno per soggetto fiori e uccelli, un genere che caratterizzò gran parte della pittura giapponese su rotoli, paraventi, porte scorrevoli nel corso dei secoli. Nella sezione seguente, intitolata Libri di modelli e motivi decorativi i libri illustrati esposti in vetrina presentano modelli decorativi per tessuti, soprattutto kimono e giacche haori, ma anche per ventagli pieghevoli e rotondi, vasi e altri manufatti artigianali.
La quarta sezione Luoghi reali, luoghi immaginari costituisce uno spazio di passaggio che riporta al Giappone reale del tempo con alcune riproduzioni dei luoghi e dei momenti celebrati nei libri e nelle stampe policrome tra cui il Monte Fuji e ospita la grande mappa del Giappone del 1876 che rappresenta minuziosamente le nuove province dell’arcipelago. La quinta sezione Manifesti d’artista: guardando al passato, parlando al futuro porta invece al contemporaneo con un salto nella grafica d’artista attraverso una selezione di 60 poster provenienti dagli archivi della Fondazione Dai Nippon Printing di Tokyo, la più importante in ambito grafico in Giappone, con opere dei più noti, visionari e creativi nomi del graphic design del dopoguerra. I poster, singoli o quadrittici, evidenziano gli sviluppi della decoratività e dei temi parte dell’arte giapponese classica e il passaggio da disegno (zuan) a design.
GLI EVENTI
Numerosi gli eventi correlati: conferenze, concerti, spettacoli in streaming, visite guidate, incontri online con specialisti del Giappone. In particolare verrà presentato un ciclo di conferenze curato e coordinato dalla prof.ssa Rossella Menegazzo e dalla dott.ssa Eleonora Lanza, studiose di storia dell’arte giapponese del Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano.
INFORMAZIONI GENERALI
SEDE
Castello di Masnago, Musei Civici di Varese
Via Monguelfo (Ingresso Parco)
Parcheggi:
Via Monguelfo (ingresso parco)
Villa Baragiola; Stadio
QUANDO
Dal 26 giugno 2021 all’11 settembre 2022
ORARI
da martedì a domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00
Catalogo Nomos Edizioni
COSTI
Biglietto intero 5 euro; ridotto 3 euro
VISITE GUIDATE
Visite guidate per scuole e gruppi su prenotazione con “Archeologistics”, da contattare ai seguenti recapiti: telefono +39 328.8377206; mail: info@archeologistics.it
INFORMAZIONI
Castello di Masnago
Tel.: 0332.820409
La mostra è in programma dal 26 giugno 2021 all’11 settembre 2022. È stata curata dalla professoressa Rossella Menegazzo e dalla dottoressa Eleonora Lanza, nasce dalla collaborazione tra Comune di Varese, Dipartimento di Beni Culturali e
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