Alcune farmacie di Gallarate aderiscono alla campagna contro la tampon tax

Per 5 giorni in 6 farmacie e parafarmacie di Gallarate sarà abolita la tampon tax sui prodotti per il ciclo mestruale. Un bel risultato che nasce dalla sinergia tra la lista civica "Officina di cura urbana", l'associazione Onde Rosa e le farmacie gallaratesi

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5 giorni di vendita degli assorbenti senza l’iva in alcune farmacie di Gallarate: da lunedì 5 a sabato 10 luglio le donne potranno acquistare i prodotti legati al ciclo mestruale scontati nelle farmacie Bernasconi (in via Monte Cristallo), Introini (di via Magenta), Lattuada (via Vittorio Arconti), Prandi (in piazza Libertà), Senna (Via Mazzini) e la parafarmacia San Cristoforo di via Postporta.

Si tratta della campagna di sensibilizzazione contro la tampon tax di Officina di cura urbana, in collaborazione con l’associazione Onde rosa, che da tempo si batte per abbattere l’iva dal 22% al 4% sugli assorbenti, considerati un bene di lusso e non di prima necessità (qui la petizione su Change.org,negli anni ha raggiunto più di 600mila firme): l’obiettivo è eliminare in questo modo una discriminazione fiscale di genere e la period poverty (povertà mestruale, ndr). A febbraio aveva aderito anche Coop alla mobilitazione.

«Officina di cura urbana ha tra le sue parole chiave la tutela dei diritti: salute, educazione, parità di genere; questa iniziativa sullo stop alla tampon tax ci permette di sensibilizzare – promuovendo consapevolezza nei cittadini e specialmente nelle giovani donne – rispetto alla discriminazione di una tassa contro la naturale condizione del ciclo mestruale, ancora tabù per molti», spiega Nancy Perazzolo di Officina. Così, coinvolgendo le farmacie del territorio, «luoghi centrali per la tutela del benessere e della salute di tutti e tutte», permette di supportare concretamente chi ne ha bisogno e, in secondo luogo, di dare risonanza alla causa.

Ogni donna, in media, vive 450 cicli mestruali e per procurarsi gli assorbenti la spesa media è di 1700 euro, scrive Giulia Testa su “Internazionale”. Un costo ineludibile per il genere femminile, a discapito della condizione socio-economica: secondo l’Istat in Italia ci sono 2 milioni 277mila donne in Italia vivono in condizioni di povertà, come fanno a permettersi l’acquisto degli assorbenti?

La tampon tax in Italia e in Europa

Ad oggi, su proposta del Movimento 5 Stelle nel 2019, l’iva è stata diminuita fino al 5% solo sugli assorbenti biodegradabili o computabili – che hanno un costo maggiore -, ma continua a rimanere su quelli usa e getta. Tante farmacie comunali italiane, insieme alle amministrazioni comunali, stanno aderendo alla campagna “No tampon tax: il ciclo non è un lusso”.

Firenze è la città capofila, che ha eliminato l’iva in tutte le farmacie comunali; l’hanno seguita i comuni toscani di Pistoia, Quarrata, Larciano, Agliano, Guardistallo, Pontassieve, San Miniato, Fucecchio, Castel Franco di Sotto, Montopoli in Val d’Arno, Santa Croce sull’Arno, Cavriglia, Figline, Incisa Valdarno e Reggello.

In Emilia-Romagna hanno aderito Modena, Carpi, Castelfranco Emilia, Spilamberto, Vignola, Sassuolo e Albineta; inoltre, a Bologna, 33 farmacie del gruppo Lloyds hanno azzerato la tassa, così come quelle di Milano. Quanto alla Lombardia, nel consiglio comunale di Cesano Boscone è passata la mozione per ridurre la tampon tax e a Rho ogni sabato a partire dallo scorso aprile nelle farmacie i prodotti per il ciclo mestruale vengono venduti senza iva.

Officina di cura urbana si presenta: “Per una Gallarate verde e sostenibile”

Purtroppo il bel paese è fanalino di coda in Europa: lo stato più virtuoso è la Scozia, il primo paese al mondo a rendere gli assorbenti gratuiti nelle scuole. L’Irlanda da tempo l’ha eliminata completamente. La Germania, dal 2020, ha abbassato l’iva al 7%; il Regno Unito a inizio 2021 lo ha azzerato.

Lo stato di salute e il benessere delle donne è stato oggetto del Parlamentoo Europeo di giovedì 24 giugno, che ha esortato i paesi membri a proteggerne e tutelarne i diritti sessuali e riproduttivi: tra questi, l’aborto sicuro, l’educazione sessuale nelle scuole primarie e secondarie, l’accesso alla contraccezione e la necessità di opporsi alla tampon tax. La risoluzione non legislativa è stata approvata con 378 voti favorevoli, 255 contrari e 42 astensioni.

Domani, venerdì 2 luglio, al gazebo della lista civica della coalizione di centrosinistra in piazza Libertà, a partire dalle 18, si potrà firmare la petizione contro l’iva sugli assorbenti.

«In futuro pensiamo di tornare su questo e altri argomenti – conclude Perazzolo – che non riteniamo siano solo al femminile, ci piacerebbe intervenire nel dialogo con le istituzioni per un’azione efficace di prevenzione del disagio, ad esempio coinvolgendo le scuole e le farmacie comunali».

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com

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Pubblicato il 01 Luglio 2021
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