Crescono i contagi ma l’area ospedaliera è ancora sotto controllo, la Lombardia resta bianca

Come tutti i venerdì le regioni continuano ad essere sottoposte all’analisi della Cabina di regia nazionale che ne stabilisce le fasce di colore. La Lombardia non vedrà mutata la sua colorazione

coronavirus

Varese è la provincia lombarda con la più alta incidenza di nuovi contagi settimanali ogni 100mila abitanti seguita da Mantova e Cremona. Con le vecchie regole tutte e tre queste aree sarebbero state considerate da zona gialla ma non sarà così in nessun luogo della Lombardia per via dei cambiamenti intervenuti nella determinazione delle fasce di colore in ragione del fatto che non ci sono situazioni critiche nell’area ospedaliera.

Le percentuali di occupazione dei letti ospedalieri sono ancora lontane dalle soglie stabilite dall’ultimo decreto Covid per il passaggio in giallo (10% di occupazione delle terapie intensive e del 15% dei letti di area medica).

La situazione in Lombardia

Attualmente la Lombardia si trova in zona bianca, la fascia con le restrizioni più blande. Come tutti i venerdì le regioni continuano ad essere sottoposte all’analisi della Cabina di regia nazionale che ne stabilisce le fasce di colore. La Lombardia, anche questo venerdì, non vedrà mutata la sua colorazione sia perché l’aumento dell’incidenza dei contagi settimanali non è ancora arrivato oltre i 50 sia perché la situazione negli ospedali è ancora sotto controllo.

L’incidenza dei contagi settimanali si attesta oggi a 39 nuovi casi positivi ogni 100mila abitanti con sfumature diverse tra le province: 68 a Varese, 66 a Mantova e 60 a Cremona e al polo opposto 9 a Lecco, 16 a Sondrio e 20 a Bergamo.

Anche il secondo parametro richiesto è ancora fermo in una fascia di sicurezza: in Lombardia la percentuale di occupazione dei reparti covid ordinari è del 3% mentre quella dei reparti di terapia intensiva è il 2%, dunque ancora lontano dalle soglie di 15% e del 10% richieste per il passaggio di fascia.

Il commento di Fontana

Il Presidente lombardo ha spiegato che i dati “valorizzano il successo della campagna vaccinale lombarda poiché nonostante la variante ‘delta’ del virus ormai sia predominante nella nostra regione, ad un aumento dei casi positivi, non corrisponde un analogo incremento dei ricoveri in ospedale, né in area medica, né in terapia intensiva. I pochi che purtroppo finiscono in ospedale non sono stati vaccinati o non avevano completato il ciclo vaccinale”.

“Questo significa – ha aggiunto il governatore – che la strada che stiamo seguendo è quella giusta. E non è un caso, infatti, che la Lombardia, regione più popolosa d’Italia, anche oggi, nel monitoraggio settimanale della ‘Cabina di Iss e Ministero della Salute’, resti ancora in zona bianca. Con meno di 50 casi per 100 mila abitanti e le percentuali di occupazione dei posti letto in area medica pari al 3% e in terapia intensiva al 2%, è ben al di sotto delle rispettive soglie del 15% e 10%, previste dai nuovi parametri per il passaggio a una zona con più restrizioni.

Il presidente Fontana ha quindi voluto appellarsi a chi “ancora ha dubbi o paure” chiedendo loro di “guardare a questi dati con obiettività e fiducia”. “Mi riferisco in particolare a quegli over 60 – ha aggiunto – che ancora non si sono vaccinati e che purtroppo rientrano tra le categorie più a rischio e che stiamo andando a cercare sul territorio nel tentativo di persuaderli. Il vaccino consente di evitare le conseguenze gravi della malattia e l’ospedalizzazione, questo ormai è evidente”.

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 30 Luglio 2021
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