Gita a Porlezza e Carlazzo fra piste ciclabili, installazioni multimediali e il Lago di Piano

Cosa vedere, dove fermarsi, perché andarci: vi raccontiamo Porlezza e il Lago di Piano nel nostro Lago Ceresio Tour

Meraviglioso Ceresio: meta ideale per un week end

Abbiamo realizzato il “Lago Ceresio Tour“, un viaggio alla scoperta dei luoghi più suggestivi del lago, luoghi ancora poco conosciuti, ideali per una gita nel fine settimana e, perché no, una vacanza a due passi da casa.

Quello che vogliamo mostrarvi sono tutte le possibilità che  offre questo territorio, incastonato come un gioiello prezioso (qual è) fra le Alpi e le Prealpi, fra i confini svizzeri e le province di Como e Varese.

Porlezza, fra ciclabili lungolago e lungo fiume tanti progetti di sviluppo turistico

Nel secondo giorno del nostro tour, abbandonato il Piccolo Mondo Antico della Valsolda,  scopriamo Porlezza: la seconda meta turistica della Provincia di Como, un paese che ha più posti letto per turisti che abitanti.

Non partiamo proprio da Porlezza, ma da qualche chilometro prima. Percorriamo infatti la ciclabile che conduce a Menaggio lungo gli argini del fiume Cuccio e che termina il suo percorso al Parco Letizia, luogo perfetto per un pic nic o una giornata al lago. Qui è possibile godersi la spiaggia, ampia e con accessi al lago comodi anche per i bambini, noleggiare kayak e canoe, praticare il windsurf.

Gli ultimi metri della ciclabile sono proprio nel parco, e li percorriamo godendoci la brezza che soffia dal lago mentre andiamo a raggiungere il sindaco di Porlezza Sergio Erculiani.

 

Ed è proprio il sindaco a spiegarci come il progetto di valorizzazione e miglioramento della fruibilità delle sponde del lago è stato avviato ormai nel lontano 2004 ed è giunto oggi, visibilmente, ad un grande risultato.

Tutto il lungolago è oggi una piacevole passeggiata attrezzata per essere percorsa dalle utenze più disparate: dalle famiglie con bambini agli anziani, dai ragazzi ai turisti. Spiaggette, parchetti attrezzati, aree pic nic, lounge bar, panchine e prati. “Porlezza negli anni pre- covid è arrivata a registrare 300 mila turisti: siamo la seconda meta dopo Como in provincia. E’ un turismo culturale soprattutto immateriale, che si concetra sui patrimoni aritistici e naturali che offre il territorio.”

Tanti i progetti in corso dopo la conclusa sistemazione del lungolago: l’attenzione è ora al lungo argini dei fiumi, che possono andare ad implemetare i chilometri di ciclabile; mentre si stanno rifacendo e riqualificando i sentieri e la cartellonistica, per garantire e offrire un escursionismo in sicurezza.

“Altro pilone è lo sport“, ha dichiarato il sindaco, ” Stiamo realizzando, in concomitanza con la creazione del nuovo polo scolastico che andrà a riunire in un unico edificio bambini e ragazzi dalla materna alle superiori (a Porlezza vi è una sezione dell’istituto alberghiero, ndr) , la cittadella della Cultura e dello Sport. Qui sorgerà la nuova piscina, autosufficiente dal punto di vista energetico e alimentata a pompe di calore, insieme a campi da tennis, laboratori e ad un centro astronomico.”

Un comune tutto sommato piccino, ma che sogna in grande. Ce lo ha racconta lo stesso sindaco:

E sempre in zona imbaracadero incontriamo Mats Krauskopf, 27enne di origini olandesi che ci accoglie al Porlezza Turismo Ufficio Turistico. Ci racconta con entusiasmo della sua scelta di lasciare il mondo della ristorazione e della soddisfazione di avere vinto il concorso per arrivare a ricoprire il suo attuale incarico.

Grazie a lui scopriamo che i turisti sono per un terzo italiani e per due terzi olandesi (come lui) e tedeschi. Il motivo per cui tanti suoi compaesani si trovano in questo particolare angolo d’Italia e non in altri è allo stesso tempo curioso e divertente: “E’ il primo posto che si incontra venendo dall’Olanda, dopo che si passa la dogana! E’ talmente bello che tanti olandesi si sono fermati qui.” Tanti poi quelli che hanno fidelizzato, e che tornano ogni anno.

Un’esplosione di biodiversità a pochi chilometri dai centri urbani: la Riserva Lago di Piano e il suo “campo d’amore”

Lasciamo Porlezza e ci dirigiamo a est, lungo la statale che conduce a Menaggio. Ma la nostra tappa si raggiunge molto prima: dopo pochi chilometri arriviamo infatti in un luogo che lascia senza fiato: la Riserva del Lago di Pian. Ad accoglierci Antonella Mazza, sindaco di Carlazzo, insieme a Marco Testa e Vicenzo Perin, rispettivamente direttore e guardiaparco. Con loro anche la piccola Marlene, 4 anni, che ci osserva incuriosita e divertita mentre chiacchieriamo.

Ci raccontano delle attività della Riserva, che per tutto l’anno organizza escursioni e momenti di approfondimento dedicati ai visitatori. Scopriamo che ci si puà anche fermare a dormire volendo (e prenotando) presso la foresteria , capace di accogliere una decina di persone in un alloggio dotato di servizi e cucinino, “Un’attività per famiglie e gruppi, che negli ultimi mesi stiamo concedendo solo alle famiglie per ovvi motivi di rispetto delle normative, ma che speriamo torni presto al via vai dell’era pre covid” ha dichiarato il direttore.

Generica 2020
Marco Testa, direttore Riserva Lago di Piano

Ma che cos’è di preciso la Riserva Lago di Piano ce lo spiega il guardiaparco “E’ un area protetta istituita da Regione Lombardia, gestita dalla Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio, riconosciuta a livello europeo. E’ un ecomosaico con diversi ambienti naturali che coesistono e che vanta la presenza, fra gli altri, di una numerosa popolazione di cervi facile da osservare. ” Scopriamo così che in autunno si riesce facilemente ad assistere ai canti d’amore che i maschi dedicano alle femmine durante il corteggiamento in quello che Vincenzo Perin chiama il “campo d’amore, l’arena in cui gli esemplari maschi lottano per conquistare le femmine.”

 

“Questa Riserva è abitata soprattuto dagli animali“, prosegue il direttore, ” dalle specie selvatiche che trovano in questa Riserva ambienti diversificati dove si collocano secondo dedicati equilibri. Fra il canneto e il ninfeto è facile osservare tante specie ittiche e tanti volatili. E’ un luogo perfetto per il birdwatching, per la pesca al siluro e per l’osservazione dei mammiferi tipici di questo ecosistema. La finalità è tutelare l’ambiente, valorizzandolo. Trovare l’equilibrio fra attività agricole, fruibilità e la necessità di preservare la biodiversità.”

Non solo patrimonio naturale, ma anche testimonianze storiche e archietture religiose si possono visitare a Carlazzo. E grazie ai tanti sentieri e percorsi che collegano le diverse località è possibile farlo anche in maniera dolce, scegliendo di scoprire questo patrimonio a piedi o in bicicletta. Come ci ha tenuto a sottolineare la prima cittadina.

Uno sguardo appena intorno al Lago rivela luoghi segreti da esplorare

L’ultimo incontro della nostra giornata è con una persona che crede moltissimo nel valore e nel potenziale del territorio: Filippo Colombo, con l’inseparabile Salvo, cerca infatti di rendere concreto il progetto di un turismo diffuso che rivalorizzi i borghi e al contempo rispetti l’ambiente. Che faccia proprio del rispetto dell’ambiente una chiave di volta per la fuibilità turistica di questo angolo di Ceresio. Nel portale “Ceresio 5 Valli Turismo. Alla scoperta di luoghi segreti” l’attenzione viene focalizzata sulla cornice imponente che racchiude, come a proteggerli, i luoghi che vi abbiamo raccontato in questi primi due giorni. Valli ancora selvagge per la maggior parte della loro estensione, che celano al loro interno chilometri e chilometri di luoghi ameni, pronti ad essere esplorati nel rispetto della loro integrità.

 

Eleonora Martinelli
eleonora.martinelli@varesenews.it

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Pubblicato il 26 Luglio 2021
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