La Lombardia punta a una sanità che curi persone, ambiente e animali. Intanto attende i fondi del PNRR

L'Assessore Moratti è intervenuta al convegno che si è svolto nel municipio di Albizzate. La nuova legge sanitaria prevista a novembre

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Aspettative, idee e desideri. Agli stati generali della sanità, un incontro dal titolo altisonante che voleva fare il punto sull’attesa legge di riforma della sanità lombarda,  operatori sanitari hanno portato la voce del personale in prima linea e dei pazienti. La prossima settimana, la giunta Fontana presenterà il testo della nuova legge 23,  rivisitazione di quella approvata nel 2015 e mai attuata in questi anni.

I CARDINI DELLA NUOVA LEGGE SANITARIA

L’assessore al welfare Letizia Moratti ha raccontato, ai sindaci presenti nel salone del comune di Albizzate, le linee di indirizzo su cui la giunta lavora: territori , sinergia, presa in carico al domicilio. Ma anche il mantenimento della competizione tra ospedali pubblici e privati perché è un valore di eccellenza, come risulta anche dalla recente classifica internazionale di Newsweek. 

TUTELARE LA SALUTE DELLE PERSONE, DEL PIANETA E DEGLI ANIMALI

Nel futuro del modello lombardo, ci dovranno essere maggior potenziamento della medicina di base e  realizzazione di presidi territoriali con “cot”, case o ospedali di comunità. La filosofia innovativa mescolerà salute delle persone, dell’ambiente e degli animali in una dimensione ancora tutta da definire sia nei percorsi formativi sia in quelli attuativi.

Al di là degli obiettivi posti sul tavolo importanti e strategici, rimangono le perplessità dell’attuazione pratica di una riforma , la legge 23, che già conteneva importanti innovazioni ma che si é arenata davanti a tante piccole criticità, come lo scetticismo dei medici di medicina generale con la presa in carico dei cronici, la realizzazione di Presst e Pot rimasta sulla carta e una rivisitazione della rete ospedaliera intrappolata nelle mille rivendicazioni delle comunità locali.

PROGETTI CERTI E TEMPI NETTI

L’assessore Moratti ha assicurato che ogni innovazione sarà declinata, chiaramente, in termini di quantità e di tempi di realizzazione per evitare proprio quelle pastoie che hanno fatto impiantare la 23. Un impegno fondamentale: la chiarezza di intenti sarà fondamentale per evitare levate di scudi o polemiche in un campo che ha invece bisogno di essere spiegato e raccontato meglio e con maggior coraggio. 

Come ha ben evidenziato il professor Davide Croce, direttore del Centro di economie e il management in sanità della Liuc, sarà sul territorio la vera sfida. Un piano che andrà  affidato sia a centri di comunità, dove si concilieranno medicina di base e specialistica in funzione di filtro agli ospedali, sia ad ambulatori diffusi, sempre vicini alla popolazione. 

Una posizione che trova il modello nel racconto di un medicina de territorio rappresentata dalla dottoressa Giovanna Scienza. La dottoressa ha raccontato della sua cooperativa che ha abbracciato sin dal primo momento il dettato della Legge 23 e del grande lavoro fatto durante la pandemia, con innovazione tecnologica e assistenziale, implementata gradualmente durante i mesi più difficili dell’emergenza sanitaria (un’esperienza che si è gradualmente diffusa senza, però, abbracciare l’intera categoria).

I PROGETTI ATTENDONO IL PNRR

I progetti parlano di una medicina più vicina al paziente, efficiente, innovativa, ma ogni novità dovrà passare da un cambio di passo, organizzativo, formativo e, soprattutto, economico. La Lombardia spera molto nei fondi del PNRR in arrivo e si attende dal Governo centrale luce verde alla sua evoluzione. Un’inversione alla deriva a cui ha fatto cenno anche il professor Croce che ha ricordato la qualità degli ospedali pubblici, da sempre tra i migliori al mondo, ma da un decennio costretti a una dieta forzata.

L’iter di questa riforma inizierà nei prossimi giorni ma sarà lungo e complesso e avrà bisogno di certezze che ancora mancano. L’approvazione dovrebbe avvenire a novembre. Poi inizierà la fase dell’applicazione e sarà il momento di affrontare con coraggio e lungimiranza la novità, spiegando cosa sarà il valore senza nascondere la verità, come successe con il punto nascita di Angera.

La rinascita dovrà per forza passare per un rivisitazione dei numeri di immatricolazioni nelle facoltà mediche e sanitarie ma, nell’attesa che arrivino forze nuove, servono soluzioni urgenti per dare risposte alle lunghe liste d’attesa di persone che chiedono assistenza e, da oltre un anno, vivono in un limbo.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 14 Luglio 2021
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Commenti

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  1. Bruno Fernando Libassi
    Scritto da Bruno Fernando Libassi

    medico di medicina generale, contesto il modello lombardo che ha portato a carenze di personale sul territorio (almeno 140 medici di base mancanti) e tagli negli ospedali che portano a liste di attesa bibliche ( in alcuni casi siamo al 2023). I pazienti, quelli che possono, ripiegano sul privato pur di avere un minimo di assistenza. Se questo è il modello lombardo, Dio ce ne scampi e liberi!!!!!!!

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