La staffetta per lo sport disabile di Alex Zanardi è passata da Busto Arsizio
A prendere il testimone di Samanta Demontis è stato il bustocco Samuele Castiglioni che arriverà a Como in bicicletta. L'iniziativa è organizzata da Obiettivo 3, il progetto creato dal grande atleta paralimpico

Ha fatto tappa a Busto Arsizio la staffetta di Obiettivo 3, lanciata l’anno scorso da Alex Zanardi, interrotta a seguito del terribile incidente con un camion che lo ha quasi ucciso, e poi ripresa fino a Santa Maria di Leuca dove si è conclusa la prima edizione (per maggiori informazioni www.obiettivo3.com).
Quest’anno la seconda è partita nei giorni scorsi, sempre con Alex Zanardi nel cuore di tutti i partecipanti, sopravvissuto a quel terribile incidente e ancora lì a lottare per guarire. La staffetta ha l’obiettivo di promuovere lo sport disabili in tutte le sue forme e in tutta Italia e sono proprio atleti disabili (alcuni anche olimpionici) a portare la staffetta in giro per l’Italia.
I tre atleti iniziali sono partiti da Verres (Ao), Lecco e La Villa (Bolzano) per poi lasciare il testimone ad altri atleti che stanno percorrendo tutta l’Italia per poi ritrovarsi a Bologna e raggiungere Catania.

Oggi a Busto Arsizio la 40enne milanese Samanta Demontis, paraciclista C5, è arrivata davanti all’ingresso del Comune di Busto Arsizio, in via Fratelli d’Italia, insieme alla luinese Silvana Vinci (atleta alle Paralimpiadi di Pechino del 2008) dopo aver percorso i 45 km che dividono Erba da Busto. Ad accoglierla il sindaco Emanuele Antonelli e l’assessore allo Sport Laura Rogora che hanno incoraggiato il concittadino Samuele Castiglioni, atleta delle Cuffie colorate Pad che dovrà affrontare i 35 km che lo separano da Como. Samuele ha 30 anni, ha studiato grafica ed è in cerca di un’occupazione. Si cimenta in questa staffetta per la prima volta. In queste settimane si è allenato sui rulli.
La staffetta di Obiettivo 3, il progetto creato da Alex Zanardi per far apprendere e diffondere la pratica sportiva tra i disabili che ancora oggi sono una categoria fortemente penalizzata, continua anche se il suo fondatore non vi può partecipare. Anche l’anno scorso fu così «perchè questo è quello che avrebbe voluto Alex» – dicono gli organizzatori. La staffetta dello scorso anno è diventata anche un docu-film intitolato “La grande staffetta”.
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