Lavoro giornalistico, nuovo contratto per testate periodiche e online locali
In vigore da oggi 1° luglio l’accordo siglato da Anso, Fnsi e Fisc. Previsti lo smart working e nuove professioni digitali. Giovannelli (Anso): «Risultato innovativo per i diritti dei lavoratori e la sostenibilità economica dei piccoli editori digitali»

Smart working e nuove professionalità, entra in vigore oggi, giovedì 1 luglio, il nuovo contratto di lavoro giornalistico per le testate periodiche a diffusione locale e per le testate online locali.
Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi), Federazione Italiana Settimanali Cattolici (Fisc) e Associazione Nazionale Stampa Online (Anso) hanno sottoscritto ieri, mercoledì 30 giugno, il nuovo accordo che regolamenta il lavoro giornalistico per i periodici locali e le piccole testate digitali.
Il documento contiene diversi elementi di innovazione. Innanzitutto, la flessibilità delle mansioni, che va nella direzione di allargare l’attività giornalistica a nuove professionalità necessarie per lo sviluppo digitale. Vengono inoltre rafforzati diritti e tutele sindacali e definito il protocollo per regolare lo smart working. Anche nella parte che riguarda il lavoro autonomo, sono state fissate regole per definire, anche sotto il profilo quantitativo, l’ambito entro il quale devono essere contenute le attività di collaborazione e di lavoro autonomo, con la previsione di procedure per impedire che il ricorso a queste forme di inquadramento serva a mascherare il lavoro subordinato. Nella parte economica sono previsti aumenti in busta paga rispetto ai minimi dell’accordo temporaneo sottoscritto a ottobre 2020, che a regime saranno compresi fra 80 e 120 euro.
«Il nuovo contratto è un risultato importante per tutta la categoria dei giornali digitali – commenta Marco Giovannelli, presidente di Anso – Abbiamo lavorato per mesi insieme con Fnsi e Fisc arrivando alla stesura di un accordo innovativo, che mette al centro i diritti dei lavoratori e al contempo garantisce la sostenibilità economica per realtà locali e di dimensioni diverse dagli editori tradizionali. È un passo avanti anche per consentire ai nostri imprenditori di muoversi in un quadro normativo certo e al tempo stesso di impegnarsi per incrementi occupazionali. Si è aperta una stagione di confronto e questo potrà portare benefici a tutto il settore».
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