Longobardi: “Le mie idee per il commercio e Gallarate”

Comunità, commercio, mobilità dolce e pulizia della città: le idee per Gallarate di Rocco Longobardi, che ancora non ha fatto una scelta definitiva per queste elezioni

rocco longobardi

«A prescindere da quale sarà il mio percorso non smetterò di fare proposte concrete, soprattutto nel settore che più mi rappresenta: le attività produttive e le attrattività per una città al passo con i tempi». Rocco Longobardi, consigliere comunale di Gallarate con la civica Gallarate 9.9 ancora non ha ancora preso una decisione sul suo futuro politico – che sarà individuale, più che sul gruppo 9.9 – ma nel frattempo dice la sua sul commercio cittadino.

Al centro della sua proposta un piano del commercio e del piccolo artigianato urbano, «finalizzato alla rigenerazione economica, che sia strumento concreto di rilancio del commercio cittadino. Da tempo ragiono su un sistema di misure che, sviluppate ed integrate tra loro, offrano gli strumenti per una vera ripartenza del commercio locale, che non può essere solo food».

Longobardi: “Gallarate deve muoversi come una cosa sola”

Alla base del commercio gallaratese per Longobardi ci deve essere un marketing pianificato per la promozione della città e delle sue attività: «Gallarate deve muoversi come una cosa sola: è necessario promuovere un brand cittadino riconoscibile ed attraente attraverso un programma strategico e di impatto, condiviso con tutti gli attori del rilancio: forze politiche, attività commerciali, associazioni».

Una prima novità deve essere una piattaforma di e-commerce che raduni al suo interno tutti i commercianti della città: memore dei periodi di lockdown e delle chiusure dei ristoranti, Longobardi sottolinea l’importanza dell’affiancamento della modalità di vendita online a quella più tradizionale. «I piccoli esercizi devono essere aiutati a comprendere e sviluppare le potenzialità di questo sistema», continua.

Inoltre, c’è l’idea di riunire tutti i ristoranti e le pizzerie della città in una guida e in una mappa delle attività cittadine: «Il food è un settore lanciatissimo, l’unico con numerose nuove aperture; cavalchiamo l’onda e diamo ampio risalto a ristoranti, pub, enoteche, in modo da attrarre sempre più avventori dalle città vicine». Sempre rimanendo nel tema delle guide, accenna all’idea del libro 100 cose da fare a Gallarate almeno una volta nella vita «a cui sto lavorando con il mio gruppo».

Poi gli eventi tematici semipermanenti che fungano da “collante” sul lungo periodo – «sull’esempio di ciò che si fa in tempi recenti in molte città europee» -; un sistema di competizione positiva intracittadino e un ripensamento del sistema della Fidelity Card, in modo da ampliarne l’utilizzo a tutte le famiglie che frequentano la città.

Palazzo Minoletti

E Palazzo Minoletti? «Deve necessariamente venire presa una decisione sull’utilizzo di un edificio che ad oggi rappresenta una ferita estetica nel cuore della città», risponde affermando che nei programmi elettorali tutte le liste e le coalizioni dovrebbero esprimere una posizione molto chiara.

La prima cosa da fare – sottolinea – è indire un «concorso di idee, che coinvolga e dia spazio alle menti più brillanti della città per identificare i possibili utilizzi della struttura. Dopodiché si proceda speditamente, anche con investimenti resi possibili da eventuali bandi, fondi e contributi post-covid. Se non fosse possibile si valuti la possibilità di darlo in gestione oppure di inserirlo nelle alienazioni».

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I rioni e la pulizia della città

Per il consigliere i rioni devono tornare ad essere il cuore pulsante della città: per farlo propone la manifestazione dei 10 rioni “Vinci tu che vinco anche io”. Successivamente sarebbe importante – continua – una valorizzazione delle consulte, «che non possono essere esclusivamente braccio politico dell’amministrazione ma dovrebbero lavorare a progetti concreti di rilancio delle attività di quartiere».

Tra le altre iniziative che potrebbero aumentare il senso di comunità per Longobardi ci sono i mercatini tematici, specialmente improntati al riutilizzo e al vintage, e delle attività educative e divertenti.

Sul tema green e sostenibilità avanza l’idea di una pista ciclopedonale che attraversi la città: «È tempo di investire davvero sulla mobilità sostenibile: la bicicletta è green, è piacevole, e le persone hanno necessità di potersi spostare in sicurezza».

Infine, il progetto “Gallarate Clean – ripuliamo i muri della città“: «Uno strumento concreto ai cittadini che si ritrovano con i muri delle proprie case o delle proprie attività deturpati da graffiti che minano il decoro di tutta la città», spiega Longobardi sottolineando quanto siano necessari le regole e gli incentivi a ripulire le facciate. Si potrebbero coinvolgere anche degli street artist per abbellire alcuni spazi della città: «L’esperienza di altre città dimostra come i luoghi abbandonati possano a volte diventare spazi di recupero importanti anche con un’estetica alternativa».

 

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Pubblicato il 15 Luglio 2021
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