Nuovi lampioni a Busto, più sicurezza e più rispetto per l’ambiente

Nuovi proiettori Led su oltre10mila punti luce presenti in città, ma anche nuovi pali e servizi "smart"

Generica 2020

È stato presentato questa mattina, mercoledì 28 luglio, il tanto atteso ammodernamento dell’illuminazione pubblica che entro primavera regalerà a Busto Arsizio una nuova veste e le farà compiere un importante passo verso l’idea di smart city contemporanea.

«È stato un lavoro di squadra che ci permette di illuminare Busto in modo moderno, sicuro e decisamente più economico, visto che farà risparmiare alla città l’80% di quello che consumiamo oggi» commenta il sindaco Emanuele Antonelli.

«Vorrei ringraziare, oltre alle imprese, lo staff dei Lavori Pubblici e l’avvocatura comunale per l’impegno nel seguire tutta la procedura burocratica. In questi cinque anni di amministrazione mi sono sentito dire spesso questa cosa, oggi presentiamo orgogliosamente il frutto di un lavoro enorme, non vedo l’ora di vederne gli effetti».

Presenti alla conferenza anche molti assessori e consiglieri comunali, per rimarcare la statura dell’intervento, che va a risolvere capillarmente vari problemi della città: decenni di lavori non coordinati hanno infatti creato un’altissima frammentazione della rete elettrica generando inefficienze e sprechi, senza parlare del disagio nel percorrere strade completamente buie e quindi pericolose.

Il progetto, per un costo di circa 10 milioni di euro, è stato portato a termine da un raggruppamento temporaneo di imprese (R.T.I.) di cui fanno parte A2A Illuminazione Pubblica S.r.l. (di proprietà di AEB, a sua volta del gruppo A2A S.p.a) e Varese Risorse S.p.a. (del gruppo Acsm-Agam), rispettivamente con il 70% e il 30% delle quote di intervento come imprese mandatarie, che una volta conclusi i lavori avranno in gestione il sistema per 20 anni per rientrare dell’investimento. Si tratta di due colossi del settore che insieme contano 40 Comuni serviti puntando su innovazione, apparecchi di ultima generazione e attenzione alla sostenibilità.

Lorenzo Spadoni, amministratore delegato di AEB, spiega che la sinergia industriale creatasi sarà in grado di fornire alla città un sistema allineato alle best practice italiane ed europee. Per la direzione lavori e sicurezza dei cantieri sono presenti la I-dea S.r.l. di Imola per la parte ingegneristica e il Q-Bic Studio di Milano per quella di architettura, mentre in subappalto alla RTI come ditte esecutrici ci sono Betoncablo S.p.a. e CS Energy.

A cronoprogramma i lavori dureranno 260 giorni, e in realtà sono già partiti, il 25 giugno scorso: lungo viale Duca d’Aosta e corso Italia sono comparsi una sfilza di plinti arancioni, mentre la sostituzione delle armature stradali è cominciata dal settore sud della città, meno trafficato e di più agevole lavorazione.

Il coordinatore dell’ufficio tecnico di A2A Illuminazione Pubblica Francesco Marelli ci aiuta ad entrare nello specifico, presentando con mappe e numeri alla mano la visione e i vari interventi del progetto, disegnato su misura per Busto in una lunga fase preparatoria. Il censimento dei punti luce esistenti può dare un’idea delle criticità più profonde del sistema: lampioni vetusti, mancanti o alimentati a sodio o vapori di mercurio, energie totalmente obsolete e impattanti a livello di inquinamento luminoso. Non a caso ne viene prevista la sostituzione del 98% (10.083 su 10.261 esistenti) con luci LED per un salto di qualità in termini di efficienza, durabilità e qualità della luce. Si andranno a tagliare i consumi per l’80%, con il restante 20% fornito dalla Gelsia Energia, altra società della galassia di A2A che eroga elettricità ottenuta da fonti rinnovabili.

Un altro problema era rappresentato dalla già citata frammentazione generale, con luci di colori diverse, arredi incoerenti e ben 610 contatori disseminati per le vie della città. Nel progetto si prevedono tre differenti temperature di colore, a seconda della zona: bianca per le aree residenziali e produttive (4000K) e via via più calda per gli spazi pubblici e di aggregazione (3000K) e per il centro storico e le aree verdi (2200K). Qui l’obiettivo è anche quello di valorizzare e riqualificare il territorio. I contatori sono ridotti a 265 (di cui 245 di nuova installazione) collegati a 100km di nuovi cavi che risolveranno la promiscuità delle linee.

Tutti gli apparecchi sono dotati di un sensore, a sua volta connesso ad un impianto smart (sono 7 in tutto, sistemati in altrettante zone della città) che è in grado di raccogliere informazioni sul traffico; condividendo questi dati con la rete della propria zona, il sistema lavora con un meccanismo di illuminazione adattiva per limitare gli sprechi. In più permette di monitorare gli impianti, raccogliere valori storicizzati e intervenire laddove insorgessero problemi.

Infine verranno realizzati impianti di illuminazione in aree scoperte, come in piazza Volontari della Libertà, al campo da calcio di via Rossini e sul parcheggio di via Gorizia.

Sono invece ancora in corso di definizione con il Comune ulteriori interventi, come l’installazione di hot spot Wi-Fi, colonnine di ricarica per le auto elettriche e attraversamenti pedonali intelligenti. Sono fin ora 139 i plinti installati e 783 le armature stradali sostituite, dichiara il direttore dei lavori di I-dea Alberto Petitoni, che ha già fatto sei sopralluoghi sui siti di costruzione per verificare il rispetto delle normative di sicurezza e controllare lo stato di avanzamento dei lavori. È una figura di controllo su tutta la procedura, visto che può segnalare al committente eventuali inadempienze e ritardi delle imprese che Busto, dopo un lungo e oscuro letargo, non può assolutamente permettersi. In autunno, i lavori entreranno nel vivo e non sono esclusi interventi integrativi (Petitoni parla per esempio di potature in aree eccessivamente invase dal verde) per garantire la massima efficenza degli interventi. “Cambierà anche la percezione stessa della città – conclude – le aree private saranno illuminate di meno visto che passiamo da luce dispersa a luce direzionata; chiedo pazienza ed adattività ai cittadini, perché una luce pubblica di qualità si traduce in una vita di qualità”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Luglio 2021
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