Ristrutturazione di San Siro, il progetto varesino arriva al parlamento Ue

La proposta nata sotto al Bernascone è stata molto apprezzata dal Comitato di “Coordinamento San Siro e dalla Rete dei Comitati milanesi“ che ha presentato una petizione discussa lo scorso 15 luglio

Generica 2020

Il progetto per la ristrutturazione dello stadio Meazza di Milano senza abbattere l’esistente ha la firma di due ingegneri varesini, Riccardo Aceti e Nicola Magistretti che hanno presentato nei mesi scorsi i rendering agli uffici tecnici comunali: una soluzione che costerebbe la metà circa di quella caldeggiata dai club Milan e Inter e che consentirebbe anche un importante  e non trascurabile risparmio di suolo.

La proposta made in Varese è stata molto apprezzata dal Comitato di Coordinamento San Siro e dalla Rete dei Comitati milanesi che ha presentato una petizione al Parlamento Ue discussa lo scorso 15 luglio.

La Petizione per la tutela dello stadio di San Siro e dell’area verde circostante è stata mantenuta aperta dalla Commissione del Parlamento Europeo che agirà nei confronti delle autorità nazionali. Importante sostegno da parte dell’europarlamentare Eleonora Evi.

Con la Petizione è stata chiesta attenzione per la zona San Siro su cui grava l’ipotesi di un progetto che, oltre a un nuovo stadio, prevede la costruzione di 4 grattacieli, centri commerciali e altri imponenti edifici sopra una immensa area demaniale di cui oltre 5 ettari sono costituiti da un’area verde urbana piantumata.

Il tema principale sottolineato durante la seduta è stato quello ambientale: la distruzione e cementificazione di un polmone verde per l’intera città, il consumo di ulteriore suolo (dopo che anche il nuovo rapporto dell’Ispra di ieri ha mostrato che Milano ha già consumato il 58% del suo terreno), l’aumento di carico urbanistico, l’incremento del traffico veicolare e il peggioramento ulteriore della qualità dell’aria.

«Il progetto porterebbe un deciso aggravio delle già molto compromesse condizioni ambientali non solo del quartiere ma anche dell’intera città. E far sparire sotto il cemento un polmone verde di 5 ettari a favore di centri commerciali e grattacieli non va certo nella direzione dell’emergenza climatica» ha detto Gabriella Bruschi che porta la voce del Comitato Coordinamento San Siro e della Rete dei comitati milanesi.

«L’area milanese e pianura Padana sono maglia nera in Europa per la qualità dell’aria: la legislazione europea sulla qualità dell’aria in questa zona è costantemente violata” ha sottolineato Eleonora Evi” “Il progetto nuovo stadio distruggerebbe un polmone verde a Milano e (…) vi sarebbe ancora meno tutela del diritto dei cittadini milanesi di respirare aria pulita”. Una soluzione va trovata, ha detto ancora Evi, e la soluzione credo possa essere trovata in quello che propongono i cittadini firmatari, ovvero la ristrutturazione dell’attuale stadio e delle aree circostanti. Vorrei quindi che questa petizione venga lasciata aperta”.

La Corte di giustizia Ue lo scorso anno ha accolto il ricorso per inadempimento presentato dalla Commissione Europea nei confronti dell’Italia, per il superamento sistematico e continuato, in diverse aree del territorio nazionale, dei valori limite fissati dalla direttiva europea sulla qualità dell’aria per le concentrazioni di particelle Pm10. Ciò all’indomani dell’apertura di una procedura d’infrazione contro l’Italia per i rifiuti radioattivi e quella relativa alle polveri sottili Pm 2,5.

«Con la soluzione della ristrutturazione dello stadio Meazza» ha spiegato Bruschi «si raggiungerebbe un equilibrio. Si manterrebbe un’icona, che tra l’altro ha ottenuto tutti i certificati di idoneità, soddisfacendo con la ristrutturazione alle esigenze dei club, che potrebbero eventualmente utilizzare anche le aree già cementificate. D’altro canto però verrebbe conservata e valorizzata come Parco pubblico l’area verde. Con il nostro progetto si darebbe lavoro a moltissimi lavoratori, costerebbe la metà, il campionato non verrebbe interrotto e lo stadio con il nuovo restyling sarebbe prontissimo per l’inaugurazione delle Olimpiadi».

Al termine è arrivata la pronuncia di Dolors Monteserrat, presidente della Commissione per le petizione del Parlamento Europeo.
«La petizione rimane aperta. Vogliamo chiedere alla Commissione se sta verificando un follow up rispetto al pronunciamento del 2019-2020 e che ci spieghi quali sono state le risposte delle autorità Italiane alle richieste della Commissione. Inoltre chiederemo informazioni alle autorità nazionali rispetto a questo progetto» ha detto Monserrat.

«Il comitato e la rete dei comitati ha espresso una grande soddisfazione per la pronuncia» commenta Bruschi. «Anche perché ora la palla passa in campo nazionale».

A questo proposito i due progettisti varesini hanno voluto arricchire il rendering che simula l’esito finale della ristrutturazione coi colori del tricolore italiano, anche in omaggio alla recente vittoria agli Europei di calcio. «Il Meazza potrebbe essere riqualificato (e colorato, a seconda degli eventi), anziché essere demolito come è successo a Wembley – Londra, dove ora non c’è più alcuna possibilità di ricordare il vecchio stadio», hanno spiegato i progettisti varesini..

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Pubblicato il 16 Luglio 2021
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