Carlo Castelletti arriva alla Fondazione Molina e annuncia il progetto di una casa del sollievo
Il sindaco Galimberti e il prevosto Panighetti hanno presentato il nuovo Presidente del Molina, un nome che era già tra i candidati del bando emesso tre anni fa
Carlo Maria Castelletti è il nuovo presidente della Fondazione Molina di Varese. La nomina è nel decreto sindacale firmato ieri dal sindaco Davide Galimberti “per non lasciare scoperto l’ente”.
Il nome del successore di Guido Bonoldi, che si è dimesso dall’incarico per scendere in campo alle prossime elezioni amministrative con Davide Galimberti, è uscito da una rosa che era già bella e pronta e risaliva al bando emesso proprio dal Comune tre anni fa per trovare una figura a cui affidare la Fondazione.
Il dottor Castelletti era un candidato, con tute le carte in regola, a cui era stato poi offerto un posto nel comitato di vigilanza della stessa Fondazione Molina, con il dovere di monitorare l’operato dal punto di vista etico e organizzativo.
Sindaco Galimberti e Prevosto di Varese Panighetti non hanno faticato molto prima di individuare il successore, una figura che assicurasse continuità con la presidenza di Bonoldi e garantisse standard etici e professionali adeguati.
« Abbiamo fatto ricorso al regolamento che prevede la possibilità di attingere alla graduatoria esistente – ha spiegato il sindaco Davide Galimberti giustificando la celerità del passaggio di consegne – Dal confronto con il prevosto è uscita una comunità di intenti sugli scopi e sul ruolo del successore, che dovrà continuare sulla strada che ha riabilitato l’immagine del Molina».
Convinto della scelta di qualità anche il Prevosto Luigi Panighetti che ha una preghiera: « Ho apprezzato cla scelta di dimettersi del presidente Bonoldi perchè corrisponde a quanto io sottolineo da anni : il Molina è al servizio della città, superiore a ogni antagonismo o dibattito politico. Si occupa dei più fragili e in questo suo ruolo va sostenuto e aiutato. Sono convinto che il nuovo presidente saprà interpretare al meglio le esigenze dell’ente e dei suoi ospiti. Lo ringraziamo per aver accettato di portare avanti le sfide grani e impegnative della Fondazione»
Il dottor Castelletti, quasi fresco di pensione, ha già qualche sorpresa in serbo come la realizzazione della casa del sollievo, una palazzina con 10/15 posti letto dedicati al fine vita e a quelle situazioni dove la medicina diventa palliativa per lenire il dolore: « Un’idea che cullavo da tempo e che ha iniziato a concretizzarsi negli ultimi 15 giorni grazie all’interessamento di due fondazioni. Poi è arrivata questa nomina per cui questo obiettivo sarà nel mio programma». Così come ci saranno le tante sfide che il Molina, come tutte le RSA sono chiamate ad affrontare nell’era post covid che ha messo in grande stress l’intero sistema: « Tra le priorità anche quella del sostegno psicologico che al Molina c’era ed ha funzionato molto in questi mesi di isolamento. Aver cura della salute psicofisica delle persone ospiti, ma anche dei famigliari e del personale è molto importante».
Il neo presidente Castelletti snocciola un programma di natura socio sanitario, ma non si esime dall’esprimersi su tutto ciò che, attorno alla Fondazione, ruota come il Politeama: « Sono convinto che sia stata una scelta etica di valore. Consegnare la proprietà, ricevuta come donazione, per un obiettivo culturale è nella mission della fondazione. Sono certo che lo avrebbero condiviso anche i padri fondatori del Molina».
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