Impegno Popolare per l’Italia saluta la candidatura di Farioli a Busto Arsizio: “Uniamo il centro”
Il segretario nazionale del movimento centrista, Alex Airoldi, saluta la candidatura di Farioli al di fuori del centrodestra come un importante segnale per la rinascita del centro
Alex Airoldi, segretario nazionale di Impegno Popolare per l’Italia, saluta la candidatura di Gigi Farioli a Busto Arsizio, come anche quella di Stefano Motta a Desio, «poichè stanno facendo tornare di attualità le riflessioni sul centro politico».
Continuano, dunque, gli endorsement verso l’ex-sindaco di Busto Arsizio che torna a candidarsi dopo essersi smarcato dal Destra-Centro che vede Lega e Fratelli d’Italia compatti alle urne e con Forza Italia costretta a fare la parte dell’alleato minoritario.
Il movimento Impegno Popolare per l’Italia, unitamente ad altre realtà politiche, si accredita come «parte di queste aggregazioni, fortemente convinti che uno spazio di centro debba e possa porsi come riferimento per moltissimi nostri cittadini».
Airoldi immagina un centro chiaro, definito e «che sappia dialogare e dare risposte concrete alle molte istanze sollevate, un centro che abbia la capacità di offrire soluzioni e confronto, che non si limiti al puro attacco o all’ enunciazione urlata di ogni problema. Un centro che possa riacquistare la fiducia dei cittadini che sono sempre più lontani dalla politica; uno spazio che possa essere sicuro in quanto composto da simili, cioè da movimenti, partiti, persone, che hanno medesime sensibilità e comune visione e progettualità politica».
Queste le parole del responsabile di Impegno Popolare per l’Italia che sottolinea come farebbe molto comodo un centro diviso in tanti partitini: «Ma farebbe comodo a chi? Sicuramente a qualche partito, ma non certo ai cittadini desiderosi di una Politica moderata, concreta. È giunta l’ora che, anche in Italia, i moderati riacquistino un ruolo ed una centralità che hanno in tutta Europa» – prosegue Airoldi.
Infine l’esponente centrista sottolinea che quest’area politica ha «una funzione sociale prima che politica per tornare a svolgere quel ruolo dialogante e di presenza che in passato i moderati hanno saputo intercettare. Che queste presenze, non siano come qualcuno ha scritto, lavoratori, ma bensì pietre su cui basare una rinnovata presenza, una presenza che ad esempio in questi due grandi città vede proporsi due amici, addentro il tessuto sociale cittadino, mossi da vero amore per la Polis».
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