Il Lago Ceresio Tour arriva a Lavena Ponte Tresa: paese di lago, cultura, vino e trekking

Cosa vedere, dove fermarsi, perché andarci: vi raccontiamo Lavena (e) Ponte Tresa nel nostro Lago Ceresio Tour

La sponda Varesina del Lago Ceresio

E’ la sensazione di quando finiscono le vacanze. Manca ancora un po’ ma la nostalgia bussa già alla porta. Così è l’umore alla partenza del nostro ultimo giorno di Tour on the road alla scoperta del bello del Lago Ceresio. Tappa finale, Lavena Ponte Tresa.

Difficile riassumere tutto quello che offre un territorio in fin dei conti piccolo, ma ricco di una fervente attività commerciale e di proposte al turista. Innanzitutto le attività: sono quasi 250 in neanche 4 chilometri quadri di territorio. Di cui due terzi sono in realtà il lungolago e il bosco. Questo significa che la maggior parte si concentra in  500 metri quadrati, quelli appena oltrepassata la dogana che conduce qui dalla Svizzera. Un centro commerciale a cielo aperto.

Ce lo spiega bene Massimo Mastromarino, sindaco del comune e Presidente dell’Autorità di Bacino dei laghi Ceresio, Ghirla, Piano.

Il territorio è diviso in due centri: quello di Ponte Tresa, nucleo che sorge accanto alla dogana, e quello di Lavena raggiungibile in pochi minuti a piedi percorrendo il sentiero dell’Arte, passeggiata lungolago di un paio di chilometri recentemente restaurata e abbellita con diverse zone per il relax dei fruitori che qui possono fare il bagno, prendere il sole o un aperitivo nella deliziosa cornice del lago.

Il nucleo di Ponte Tresa ha una storia particolare. La distanza, il confine con un altro stato, si avvertono come una costruzione e una forzatura dettata da dinamiche storiche e politiche più che da differenze culturali. Basti pensare che a 50 metri da qui, oltre il fiume Tresa, sorge il comune di…Ponte Tresa, svizzera! Lo stesso nome, pochi metri di fiume a dividerli.

Negli ultimi anni anche due lockdown, con mesi di dogane chiuse che hanno messo a dura prova un territorio che per sua conformazione è abituato a permeare e ad essere permeato dalla vicina Svizzera. Ragioniamo su tutto questo guardando il fiume, che ha visto nei secoli storie di esiliati, rifugiati, perseguitati, spalloni e contrabbandieri guadare le sue acque in cerca di ricchezza, salvezza, un futuro migliore.

Questo centro storico pullula di attività che hanno spento da tempo ben più di 50 candeline. Una è la Gastronomia Mina, fra le mete preferite degli svizzeri che qui sono soliti fare il pieno di prosciutti (specialmente il crudo!) e formaggi. Su tutti, ovviamente, il Parmigiano Reggiano.

Altra cosa buffa ed emblematica sono le enoteche, presenti in gran numero. Sono cinque in un raggio di 200 metri e no, non perchè il paese pulluli di “avvinazzati”,  ma semplicemente perché negli anni Lavena Ponte Tresa è diventata il punto di riferimento per ticinesi e svizzeri tedeschi appassionati al mondo e alla cultura del vino.

Cosa fare e cosa vedere in questa città riverasca del Lago Ceresio lo racconta Valentina Boniotto, che abbiamo incontrato a Lavena e che ricopre la carica di assessore alla promozione turistica. Sport, attività all’aria aperta, antichi cammini (come quello della Via Francisca del Lucomagno) e il sentiero dell’arte sono solo alcune delle numerose opzioni che il comune offre ai suoi visitatori.

Lo stretto di Lavena, con la sua parete imponente, avvicina Italia e Svizzera quasi fino a sfiorarsi. Sono solo poche decine i metri che dividono i due stati . Sul lato svizzero, la montagna, la natura selvaggia e qualche abitazione privata. Su quello italiano due ristoranti, un bar gelateria, il molo, l’acqua park, la ciclabile del lago.

I turisti trovano a Lavena Ponte Tresa diverse opzioni per pernottare. Fra queste, il campeggio è ormai uno storico punto di riferimento per tante famiglie. Con una capienza che supera i 400 posti, è gestito dalla familgia Rimoldi dagli anni ’80 e di recente ha aperto anche “il Chioschetto” fronte lago, che con la sua spiaggia dal fondo basso e delimitato dalle boe (poste dall’Autorità di Bacino) è una delle più sicure e adatte ai bimbi di tutto il lago.

Chi è in cerca di informazioni più approfondite su cosa fare in paese può rivolgersi all’infopoint comunale, cha ha sede presso l’Antica Rimessa del Tram. Fino alla metà del secolo scorso era possibile infatti raggiungere Lavena Ponte Tresa  lungo i binari che collegavano Varese alla Valganna e, dalla stazione liberty di Ghirla, a Lavena Ponte Tresa o Luino. Il tracciato di un tempo si è purtroppo perduto, ma alcuni tratti si sono trasformati in piste ciclopedonali.

E’ il caso della Via Francisca del Lucomagno, il cammino che dallla dogana di Ponte Tresa conduce (a piedi o in bicicletta) i pellegrini a Pavia. Il suo primo chilometro coincide con il Sentiero dell’Arte, per poi iniziare a salire verso Cadegliano Viconago e Marchirolo proprio lungo la pista ciclopedonale sorta su quella che era un tempo la via percorsa dal tram. Suggestive sono infatti le gallerie da attraversare, create appositamente per permettere il passaggio del convoglio. Cliccando qui trovate tutte le infomrazioni sulla prima tappa Lavena Ponte Tresa /Ganna.  Di seguito invece un assaggio di quello che potete incontrare se doveste decidere di andare a Pavia a piedi partendo da Lavena Ponte Tresa.

E mentre riordiniamo i materiali e le impressioni raccolte durante la giornata, approfittando di uno dei graziosi baretti lungolago, abbiamo anche la fortuna di vedere in azione gli addetti comunali alla manutenzione del verde pubblico. Davvero degli operari entusiasti, volenterosi e decisamente simpaticissimi. E che ci dicono essere “la famiglia Bianchi di Lavena Ponte Tresa”.

Un finale di giornata allegro, dopo aver scoperto un paese che si presta con mille sfaccettature ad essere le meta per un fine settimana con gli amici o la famiglia. Non ci resta che suggerirvi di andare a farci un giro al più presto!

 

Eleonora Martinelli
eleonora.martinelli@varesenews.it

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Pubblicato il 06 Agosto 2021
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