Metamorfosi urbana: la chiesa “sparita” in piazza San Vittore

La 25esima puntata della rubrica di Fausto Bonoldi ci porta sul sagrato di san Vittore, dove è stata innalzata la sede della Cariplo

Metamorfosi urbana: la chiesa "sparita" in piazza San Vittore

Ogni lunedì, con una passeggiata virtuale, la rubrica “Metamorfosi urbana” vi racconta le trasformazioni che ha subito Varese negli ultimi cento anni, da quando cioè è diventata capoluogo di provincia. A firmarla è Fausto Bonoldi, storica firma del giornalismo varesino che su questo argomento, che tratta da anni nel gruppo Facebook La Varese Nascosta,  ha scritto anche un libro, edito da Macchione, dal titolo “Cara Varese come sei cambiata

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Metamorfosi urbana, venticinquesima puntata: la chiesa “sparita” in piazza San Vittore

Se l’intervento che, nel 1939, ha modificato radicalmente l’aspetto della piazza San Vittore è stata la costruzione del palazzo della Cariplo, una modifica non di poco conto ha riguardato il lato opposto.

Metamorfosi urbana: la chiesa "sparita" in piazza San Vittore

Nella foto dei primi del Novecento si può ancora vedere il campanile dell’oratorio di San Domenico, una delle molte chiese scomparse tra la fine del Settecento e l’inizio del XIX secolo.

Decorato da affreschi di Pietro Antonio Magatti e dei fratelli Giovannini e con la facciata affrescata nel 1724 da Giuseppe Baroffio, progettista col fratello Giulio della cuspide con cui fu completato il campanile del Bernascone, l’oratorio della Confraternita di San Domenico fu acquisito al pubblico demanio e venduto a privati nel 1784 in forza delle norme emanate dall’imperatore Giuseppe II in materia di beni ecclesiastici.

Metamorfosi urbana: la chiesa "sparita" in piazza San Vittore

Immutati da tempo immemorabile invece gli altri due lati della piazza: la facciata della Basilica è come la vediamo oggi dal 1791, quando fu completata la costruzione della facciata neoclassica progettata da Leopoldo Pollack mentre l’Arco Mera fu aperto nel 1850 e sostituì il più angusto “purtun”, che metteva in comunicazione la piazza della Basilica con quella del Podestà all’altezza dello stabile che ospitava la Libreria del Corso.

 

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Pubblicato il 02 Agosto 2021
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