Vaccinazione in Svizzera a tutti i frontalieri, per il medico cantonale “una scelta sensata”
Berna sta valutando di estendere a tutti i lavoratori stranieri pendolari, e non solo a quelli del settore sanitario, la possibliità di sottoporsi al vaccino contro il Covid
«Tutte le persone che lavorano in territorio svizzero, indipendentemente dallo statuto o dal passaporto, sono dei potenziali veicoli di virus; quindi tutti quelli che sono vaccinati, compresi dunque i frontalieri, portano un beneficio e a tutte le persone che sono assicurate in Svizzera».
Lo ha dichiarato ai microfoni della Rsi, il medico cantonale dei Ticino, Giorgio Merlani, a commento della notizia della valutazione, da parte del Consiglio Federale, di estendere a tutti i lavoratori frontalieri la possibilità di vaccinarsi contro il Covid 19 in Svizzera.
“La ritengo una riflessione sensata che può portare a un aumento dell’adesione alla vaccinazione” ha concluso Merlani.
Berna apre alla vaccinazione per gli svizzeri all’estero e i frontalieri
Ma a cosa è dovuto questo potenziale cambio di passo? Inizialmente, secondo le considerazioni di Berna, “dato il numero limitato di dosi di vaccino disponibili, soltanto le persone residenti in Svizzera, i frontalieri che lavorano in strutture sanitarie e gli stranieri con un’assicurazione malattie obbligatoria avevano la possibilità di vaccinarsi in Svizzera”.
Ora, avendo soddisfatto la domanda, il Consiglio Federale si è posto un ulteriore target, ponendo in consultazione nei Cantoni e tra le parti sociali una modifica dell’ordinanza sulle epidemie. Quest’ultima, si legge nella nota del Consiglio “prevede che i costi della vaccinazione per i frontalieri siano assunti dalla Confederazione, in quanto, trovandosi regolarmente in Svizzera, essi possono influenzare l’andamento della pandemia”.
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