Carcere, l’Uspp: “Va colmata la distanza tra dirigenti civili e Polizia Penitenziaria”

Dopo il caso in cui un detenuto psichiatrico ha dato fuoco alla camera detentiva L'Uspp ha diffuso un comunicato per sottolineare il problema della distanza tra Dirigenti (civili) e Polizia Penitenziaria

Le novità del carcere di Busto Arsizio

L’evento accaduto giovedì 2 settembre all’interno della Casa Circondariale di Busto Arsizio, in cui un detenuto psichiatrico ha dato fuoco alla camera detentiva e, in particolare, al fine di salvargli la vita, due Agenti di Polizia Penitenziaria sono rimasti intossicati, ha suscitato interventi ed interessamento dei media da parte del Sindacato ed anche, prendiamo atto, da parte della stessa Amministrazione. Nello specifico del Direttore del Carcere.

Ecco quindi la nota diffusa dall’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria

Le dichiarazioni rese dal Direttore al quotidiano on line varesenews.it, hanno prodotto sconcerto e disapprovazione tra il personale.
A stigmatizzare sulle affermazioni del Direttore è Gian Luigi Madonia, Segretario Regionale dell’USPP (Unione Sindacati Polizia Penitenziaria) per la Lombardia che commenta così: “è la prima volta che mi vedo costretto a contestare dichiarazioni fatte da un Dirigente dell’Amministrazione alla stampa. Nell’ambito di un evento che, normalmente, dovrebbe seguire logiche di condivisione di posizioni rispetto alle criticità del sistema, che pure, in qualche modo, afferma il Direttore di Busto. La posizione assolutamente inopportuna è stata quella di «elogiare la gran parte dei detenuti che nonostante questo periodo difficilissimo sono stati bravissimi». Dichiarazione che, oltre ad essere inappropriata, per quanto mi riguarda, tenendo conto dei fatti oggetto della notizia, ha generato giustamente polemica tra il personale e sentimenti di sfiducia per i vertici dell’Istituto” – prosegue la critica Madonia – “certo, nessuna intenzione di creare separatismi e/o alimentare sentimenti avversi tra detenuti e Servitori dello Stato, ma l’aspetto paradossale è quello di constatare che, nello stesso momento in cui si elogiano i detenuti, in quanto tali responsabili di reati, non si spende neanche una parola di conforto, incoraggiamento e/o apprezzamento per l’operato del personale di Polizia Penitenziaria che, proprio per la professionalità dimostrata, meriterebbe di essere segnalato per qualche “merito di servizio”. Invece nulla, per quanto ci è noto, neanche una telefonata di vicinanza e/o di accertamento sulle condizioni di salute per i due agenti intossicati. Per noi è annoso il problema della distanza tra Dirigenti (civili) e Polizia Penitenziaria, ma questo è troppo. L’auspicio è che il Direttore dimostri buon senso e smentisca, almeno a Busto, questa distanza, e che si ravveda su questa “caduta di stile”, proponendo la lode per il personale coinvolto”

Detenuto dà fuoco alla cella nel carcere di Busto Arsizio

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Settembre 2021
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