“Crociata” e con i Giardini Estensi: i segreti della maglia della Openjobmetis Varese
Scopriamo insieme i dettagli della divisa che i biancorossi vestiranno nel campionato 2021-22. Dal tessuto "green" alla simbologia scelta. Il precedente del Varese calcio
I tifosi della Pallacanestro Varese, in particolare quelli appassionati di divise sportive, hanno “conosciuto” per la prima volta la nuova maglia della Openjobmetis solo nei minuti precedenti la prima partita di campionato, il match vinto contro la Germani Brescia 75-72. Nelle gare di Supercoppa infatti, come tradizione, Ferrero e compagni avevano indossato delle maglie standard, bianche o rosse, in attesa di sfoggiare i nuovi kit ufficiali per il campionato 2021-22.
LA CROCE E I GIARDINI ESTENSI
L’elemento principale delle nuove maglie è senza dubbio la croce rossa sul petto in campo bianco, un elemento inedito (andiamo a memoria) sulle divise del club. Il richiamo è quello alla bandiera cittadina – quella che sventola sulla cima della torre civica – ma anche allo stemma provinciale dove compare una croce di san Giorgio (oltre agli stemmi delle quattro città principali).
Meno evidente ma molto elegante è invece il richiamo ai Giardini Estensi, la cui mappa è riportata in grigio chiaro sullo sfondo delle maglie (non dei pantaloncini, per scelta estetica). Dagli spalti è difficile individuare questa “chicca” che però si nota chiaramente a distanza ravvicinata. «Era nostra intenzione omaggiare il territorio e queste soluzioni ci sono piaciute – spiega Luca Piontini, responsabile marketing ed eventi di Pallacanestro Varese – Gli stessi temi saranno riproposti sulla maglia rossa da trasferta, che sarà uguale alla “prima” a colori invertiti. Il design è stato ideato insieme alla agenzia creativa con cui collaboriamo, ovvero “Crispi77”».
Tre fino a ora gli sponsor inseriti: oltre a Openjobmetis sul davanti e sul retro in basso, anche Prevcom (sotto al collo, dietro) e Tigros sui pantaloncini.
LO SPUNTO DI MACRON (E IL TESSUTO ECOLOGICO)
Da tre stagioni, il fornitore tecnico della società biancorossa è l’azienda bolognese Macron che, a differenza dei colossi internazionali dell’abbigliamento sportivo, consente ai club una certa libertà nel disegnare e confezionare le divise. «Una collaborazione che già negli anni scorsi ci ha consentito di proporre maglie originali – prosegue Piontini – Da quella a strisce verticali larghe del 2019-20 a quella “gessata” dello scorso campionato, con delle piccole “V di Varese” a comporre sottili righe verticali».
Per realizzare le maglie, tra l’altro, Macron ha utilizzato un tessuto speciale e innovativo: si chiama Eco Friendly ed è inserito in un progetto più ampio chiamato “Macron 4 The Planet” voluto dall’azienda per una maggiore sostenibilità. In questo caso il tessuto è prodotto con plastica riciclata al 100% e ottenuto con un processo lavorativo pensato per ridurre l’impatto ambientale.
Pavoletti “crociato” nel VareseI CROCIATI DEL CALCIO VARESINO
Il nuovo vestito della Openjobmetis ha subito richiamato alla mente quello scelto dal Varese Calcio – allora Varese 1910 – nella stagione 2013-2014, quella terminata con la vittoria del playout salvezza contro il Novara e caratterizzata dalla presenza in biancorosso di Leonardo Pavoletti. In quella circostanza le maglie erano prodotte dalla Zeus e marchiate dallo sponsor “Oro in Euro”.
LA MODA DELLE “CITY EDITION”
Con questa divisa e il richiamo ai Giardini Estensi Varese è entrata nel novero delle squadre che omaggiano in qualche modo i simboli della propria città di appartenenza. Difficile dire quali e quanti siano i precedenti (la Virtus Roma per esempio lo aveva fatto anni fa con il Colosseo); di sicuro in tempi recenti c’è una certa sensibilità in questo senso. Nel basket italiano è molto attivo il fornitore emiliano Errea che ha prodotto per diverse società una versione chiamata “City ID” (Cremona, Treviso e altre) sulla quale campeggiano i monumenti della città interessata. Anche nel calcio esistono scelte simili: una “vicina” a quella fatta dalla Openjobmetis è quella del Milan che lo scorso anno inserì come sfondo sulla maglia i richiami alla Galleria Vittorio Emanuele.
In NBA, dove sono maestri nel mondo del marketing, ogni anno le franchigie propongono (e giocano alcune partite) con le cosiddette “City Edition”. In questi casi i richiami sono solitamente al passato della franchigia (vecchi colori o simboli) oppure riportano i soprannomi dati alle città (come “Motor City” per Detroit) o ancora omaggiano personaggi particolari (Martin Luther King ad Atlanta, Jean Michel Basquiat a Brooklin e così via).
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