In dieci giorni, 650 studenti e operatori messi in quarantena

La scuola è ripartita tra novità, come vaccinazioni e test salivari, e conferme come le quarantene e i tracciamenti. Ats Insubria chiede attenzione e pazienza perché l'emergenza non è ancora superata

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Sono 647 gli studenti e gli operatori messi in quarantena in questo avvio di anno scolastico. Dallo scorso 13 settembre, si contano 125 alunni e 25 operatori di nidi e infanzia, 136 bambini e 10 maestre delle primarie, 216 alunni e 2 operatori delle medie e 124 ragazzi con 9 insegnanti del ciclo superiore. 

La scuola ha ripreso con le stesse modalità e direttive dello scorso anno: « Il diritto alla salute è prioritario – spiega la dottoressa Antonietta Bianchi responsabile della sicurezza nelle scuole per Ats Insubria – e non possiamo abbassare la guardia. C’è un sistema di sorveglianza che poggia sui test salivari nelle scuole sentinella, nell’accesso gratuito in farmacia degli studenti per avere il tampone antigenico e nella campagna vaccinale per i ragazzi sopra i 12 anni».

Nonostante, dunque, la situazione sia migliore dello scorso anno, rimane la richiesta di rispetto delle regole e di collaborazione delle famiglie, soprattutto nel rispetto delle quarantene e delle attività di indagine. Il modello ricalca quello dello scorso anno: gli studenti hanno accesso libero ai punti tamponi gestiti dalle due Asst ma con autocertificazione timbrata dalla scuola. Quando si evidenzia un caso positivo, vengono messi in quarantena tutti i contati stretti e, quindi, l’intera classe. I tempi di isolamento, però, variano a seconda se si è o meno vaccinati con doppia dose: nel primo caso è sufficiente una settimana prima di sottoporsi a tampone, nel secondo occorre attendere 10 giorni. Le regole vengono meno nel caso, eccezionale, si evidenzi la variante “sudafricana” che chiede tempi nettamente più lunghi ( 14 giorni) e uguali per vaccinati e non.

Rispetto allo scorso anno, però, c’è un’attività di monitoraggio costante della popolazione studentesca. Grazie ai test salivari, si sottopongono a controllo ogni 15 giorni alcune comunità di scuole ben definite.  Ats Insubria è partita con il comprensivo Varese 4 dove, a fronte di 78 inviti hanno aderito in 41. Tutti i test sono risultati negativi. Il prossimo campionamento vedrà una popolazione allargata per raggiungere gli indicatori fissati dal ministero. I test verranno fatti anche all’Istituto Manfredini di Varese, al De Amicis di Busto Arsizio e al Manzoni di Uboldo. 

Al momento, il test viene somministrato dal personale di Ats su adesione volontaria, una volta entrato a regime, verranno con segnati i kit direttamente alle famiglie che effettueranno l’esame al momento del risveglio, prima che si ingerisca qualcosa. Il kit poi verrà depositato in un raccoglitore che verrà preso in carico da Ats.

Il meccanismo delle quarantene è lo stesso dello scorso anno con Ats che dispone i provvedimenti, attua il tracciamento e verifica la durata dell’isolamento inviando, poi, l’invito a fare il tampone per uscirne.

Per le scuole resta la complessità, del tutto nuova, dei rientri in classe con tempi differenti a seconda se si è o meno vaccinati. Una difficoltà già discussa al tavolo di confronto, ma che si risolve solo con uno sforzo organizzativo da parte di dirigenti e professori che dovranno riabituarsi a lavorare in modalità duplice: presenza e Dad. 

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Pubblicato il 23 Settembre 2021
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