Il jolly, il coltellino svizzero, il giovane d’esperienza: tutta la Openjobmetis Varese di coach Vertemati

Con il campionato alle porte abbiamo provato a tracciare i profili dei giocatori biancorossi che si affacciano alla nuova Serie A. Freccia verde per i pregi, rossa per i difetti, come ogni anno

alessandro gentile basket

Detto addio al totem Scola dopo una sola stagione, complicata ma comunque speciale per il suo svolgimento, per la salvezza e per la presenza dell’argentino, la Openjobmetis riparte con una nuova guida tecnica – l’emergente Adriano Vertemati – e con una squadra cambiata sì ma meno di altre volte. In formazione anche un uomo da “occhi perennemente puntati addosso” come Alessandro Gentile, un paio di americani tutti da scoprire e il gradito ritorno di un giocatore da riflettori come John Egbunu.

Difficile, più di altre volte, fare un pronostico sulla stagione biancorossa che po esse fero o po esse piuma: può andare dalla speranza di un playoff (se le guardie gireranno, se Gentile terrà botta, se qualche avversaria farà cilecca…) a una lotta all’ultimo canestro per evitare la zona retrocessione. L’estate, con questa Supercoppa farlocca per tante partecipanti, non ha dato indicazioni precise (vale per molte squadre) mentre l’infermeria è stata purtroppo già protagonista.

In più bisognerà fare i conti con la pandemia: si parte con il 35% di capienza, si spera di aumentare presto il numero degli spettatori restando però il timore di nuovi problemi all’orizzonte. Insomma, di variabili al di fuori dello sport ce ne saranno ancora. Intanto Varese ha subito ripreso il già citato Scola per dargli il compito di amministratore delegato: il suo programma piace, ma deve per forza passare da una squadra capace di far vibrare i tifosi e – speriamo – di cogliere qualche risultato. Ecco a voi, quindi, gli uomini (anzi i ragazzi: tolto Ferrero sono tutti under 30) che infiammeranno le nostre domeniche, presi uno per uno con pregi e difetti. Buon campionato, seguitelo con VareseNews e ovviamente Forza Varese.

3 – Trey KELL (Play – 1,93 – 1996 – Usa)

– Sulla strada per Varese si è imbattuto in alcuni problemi fisici che in pratica lo hanno tolto di mezzo nella parte più importante della preparazione. Quello che potrebbe essere lo steal of the draft biancorosso (il giocatore sottovalutato che sboccia e rende molto più del previsto) è quindi ancora tutto da scoprire: per quel poco che si è visto, Trey ha le doti del leader sul campo, dell’uomo che sa prendersi le responsabilità e sa indirizzare i compagni. Non è considerato un tiratore eppure la mette, non è considerato un play eppure dirige. Inoltre ha stazza superiore alla media da mettere sulla bilancia quando viene attaccato dai pari ruolo avversari.
– Arriva da un periodo complicato sul piano della salute e quindi ha bisogno di riprendere confidenza con il campo e il gioco: lo diciamo perché sarà inutile anticipare giudizi su di lui. Nato guardia, non è un play puro e potrebbe pagare dazio sotto il profilo della regia; vedremo anche se e quando prenderà le giuste misure alle difese per attaccare il ferro. Per chi arriva da campionati minori (lui dalla Polonia) è sempre una situazione da scoprire.

Supercoppa: Openjobmetis Varese - Banco Sardegna Sassari 82-92

5 – Alessandro GENTILE (Ala – 2,00 – 1992 – Ita)

– È stato il colpo per eccellenza del mercato estivo 2021, l’equivalente di quello che dodici mesi prima riguardò Luis Scola. L’idea è chiara: fare di Gentile – del Gentile che fu scelto al draft NBA e votato rising star dell’Eurolega – il centro di gravità della nuova Openjobmetis per sfruttare le sue qualità. Vena realizzativa, capacità di usare il fisico vicino a canestro, buone doti di passaggio e di scarico contro i raddoppi difensivi. Un campionario che AleGent ha messo in mostra nel precampionato nel quale si è subito calato nei panni di leader offensivo della squadra, un ruolo che anche i compagni hanno dimostrato di gradire.
– Con quale “testa” Gentile affronterà l’esame biancorosso? Quella del giocatore in cerca di rilancio con una stagione da leader, o del campione finito per caso in una squadra che prima di tutto deve badare a salvarsi? Quella del trascinatore o del Delonte Holland (ovvero: segno tanto, tiro tutto e pazienza se si perde) del giorno d’oggi? Un’altra incognita riguarda il lato fisico: l’ala casertana è reduce dal Covid, anche se il precampionato ci ha consegnato un giocatore che appare integro sotto questo profilo. Freccia in giù anche per la difesa, troppo altalenante, e per un tiro che dal punto di vista stilistico è proprio brutto. Ma se poi la palla entra, non faremo gli schizzinosi.

6 – Andrea AMATO (Play – 1,90 – 1994 – Ita)

– Aggiunto in corsa per via dei problemi di salute di Kell, il play milanese è già molto inserito nel gruppo perché si allena con Varese da agosto, ha disputato le amichevoli ed è una vera spalla per Ale Gentile. Non deve pagare dazio alla Serie A perché l’ha già affrontata in passato, può dare il cambio a De Nicolao facendosi sentire in difesa e dirigendo dalla regia. Bravo nel guidare la transizione (o almeno ce lo ricordiamo così), potrebbe anche trovare gloria dalla distanza.
– Difficile giudicarlo dopo averlo visto solo per qualche manciata di minuti tra allenamenti e partitelle. La sua dimensione, negli ultimi anni, era quella della A2 dove può essere un italiano protagonista, vedremo se lo stimolo di risalire in A seppure a gettone gli farà trovare nuovo sprint.

7 – Anthony BEANE (Guardia-ala – 1,88 – 1994 – Usa)

– Si è convinto a restare, dimostrando di avere capito che il vero quintetto base è quello che finisce le partite, non quello che le inizia. In quest’ottica può davvero essere un jolly importante, perché in attacco ha giocate fuori dagli schemi che talvolta lasciano di stucco compagni e avversari, perché comunque – magari con tempi tutti suoi – è abile a servire assist e perché in difesa è davvero un’arma tattica rara. Un giocatore “alla Moss” (sarà per quello che si è presentato con le trecce?) capace anche di prendere in consegna il playmaker o comunque l’esterno più pericoloso degli avversari.
– Per rendere al meglio, specie in difesa, ha bisogno di essere al top della forma o giù di lì, altrimenti rischia di arrivare in ritardo e di condizionare così i meccanismi collettivi. Palla in mano, ormai lo sappiamo, ci sono anche momenti di black out nel quale fa la scelta sbagliata, nel momento sbagliato, nel modo sbagliato: speriamo li riduca al minimo. Un po’ di continuità offensiva non guasterebbe.

9 – Paulius SOROKAS (Ala-pivot – 2,00 – 1992 – Lit)

– Preso dalla Serie A2, ha il fisico, il volto, la mentalità e l’esperienza per essere un pretoriano di Adriano Vertemati. Il tecnico lo ha avuto a Treviglio e ne conosce pregi e difetti tanto che avremmo potuto affidare al coach questo capitoletto, alleggerendo il nostro lavoro. Scherzi a parte, Sorokas dà l’impressione di essere il classico giocatore solido e affidabile che, uscendo dalla panchina, non fa perdere quota al quintetto. Energico sui due lati del campo, corre bene in contropiede, sa adattarsi anche nel ruolo di pivot. Il “multiuso” che non tradisce, tipo coltellino svizzero.
– Protagonista al piano di sotto, non ha però praticamente mai giocato in Serie A dove sarà costretto a confrontarsi con avversari più prestanti sul piano fisico e atletico. E più si avvicina a canestro trova gente più alta, larga, feroce da tenere a bada. Ha tecnica buona e tiro discreto ma non così affidabile da poterne fare un’arma.

10 – Giovanni DE NICOLAO (Play – 1,91 – 1996 – Ita)

– L’impatto con la Serie A, l’anno scorso, è andato secondo i piani: Giò Denik si è guadagnato minuti, ha messo in pratica tanti consigli dal manuale del buon playmaker e si è meritato una conferma che porta con sé una ulteriore possibilità di crescita. Mani rapide per rapinare la palla all’avversario, zero timori referenziali, occhio sveglio a cercare l’assist, buona attenzione nel gestire la sfera, l’attacco, i compagni.
– Un altro di quelli che in precampionato hanno affrontato problemi fisici, per fortuna ormai alle spalle, ma è chiaro che se non sta bene accusa un gap ancora maggiore sul piano atletico con gli avversari. Al pregio dell’altruismo si sposa talvolta un po’ di timore a mettersi in proprio (e in qualche occasione un briciolo di egoismo servirebbe). Infine il tiro: non è mai stato un marchio di fabbrica ma si può e si deve migliorare. Magari per vincere il primo derby con Andrea!

11 – Elaijah WILSON (Guardia – 1,93 – 1994 – Usa)

– Andare all’ippodromo, giocare pochi euro sulla corsa Tris e beccarla in pieno contro pronostico. È un po’ quello che spera di fare la Openjobmetis puntando sul “Profeta Elijah”, giocatore che ha già dimostrato di avere un tiro rapidissimo – era da Banks che non vedevamo un rilascio del genere – e generalmente preciso. In qualche rara occasione ha sfoggiato un buon controllo del corpo in penetrazione ma il suo gioco vive soprattutto di piedi fuori dall’arco e di “spari” in tempo zero. Non dispiace in difesa, almeno sull’uomo, visto che ha buone gambe e buon torace. E poi non è un segreto: è qui a prezzi di saldo, quasi da “fuori tutto”: non si poteva lasciarlo sullo scaffale.
– Le scommesse si fanno, ma non è detto che vengano centrate, e il precampionato ha dimostrato quanto è labile – per uno specialista – la differenza tra una serata sorridente e una da mani nei capelli. Come molti yankees, deve capire bene anche i meccanismi della difesa di squadra che qui conta tantissimo. Sembra di capire, infine, che abbia la tendenza a demoralizzarsi quando le cose non vanno bene: avviso allo spogliatoio, tenetelo su di giri.

Supercoppa: Openjobmetis Varese - Vanoli Cremona 86-78

15 – John EGBUNU (Pivot – 2,08 – 1994 – Nig)

– Secondo anno italiano e varesino per il pivot venuto dalla Nigeria e transitato in estate anche dalle Summer League con il suo carico di blocchi duri e precisi, schiacciate potenti e stoppate pronte per finire nella classifica delle azioni più spettacolari. Long John per la verità sa fare altro, perché ha mani discrete e movimenti interessanti nei pressi del canestro che gli consentono di concludere anche in modi diversi dall’affondata bimane. Insomma, il potenziale è lì da vedere, starà a Vertemati (e ai playmaker) mandarlo a regime.
– Lo scorso anno ci regalò alcune partite debordanti (vi ricordate a Milano?) ma anche prestazioni fuori bolla, un po’ svagate e un po’ imprecise. Per salire di livello ha bisogno di lavorare tanto sul tagliafuori, perché per dominare a rimbalzo non basta saltare come un canguro. E poi deve capire che la difesa va al di là della stoppata, perché se gli prendono le misure, rischia di abboccare all’amo a ogni entrata avversaria.

21 – Giancarlo FERRERO (Ala– 1,98 – 1988 – Ita)

– Sembrava fuori dai giochi nella costruzione della nuova squadra e invece è rimasto con la consueta voglia a fare da veterano – è l’unico over 30 – dopo gli addii di Scola e Douglas. Tra una laurea e l’altra si ritrova nell’antico – e secondo noi più consono – ruolo di ala piccola a fare da “supporto” a un big come Gentile. Ma potrebbe ugualmente trovare minuti nei quintetti modulabili di coach Vertemati, uno che di certo non ha regole di cambi preordinati. Il Gianca dice una cosa sacrosanta: lui è uno di quei giocatori che ha bisogno del pubblico per rendere al meglio, e il ritorno di un po’ di gente sugli spalti lo aiuterà.
– Come si conoscono i suoi pregi, così sono ben noti i suoi difetti all’interno del rettangolo di gioco. Vediamo se riuscirà a gestire meglio i falli, magari evitando quelli troppo plateali, se eviterà gli alti e bassi al tiro, se riuscirà a usare l’esperienza per arrivare là dove il fisico non riesce.

Supercoppa: Openjobmetis Varese - Vanoli Cremona 86-78

22 – Jalen JONES (Ala – 2,01 – 1993 – Usa)

– Messo in bacheca il premio Nobel per la scarogna, Jalen è pronto a giocare per davvero con la maglia di Varese. Qui parliamo di un panterone di oltre due metri che ha la fame e le gambe (speriamo) per lasciare il difensore sul posto e attaccare il canestro un’azione sì e l’altra pure. Ha esperienza NBA (non enorme, ma comunque 32 partite) e voglia di spaccare il mondo dopo l’infortunio dell’anno passato. Farà l’ala forte titolare e pur non essendo il suo ruolo preciso sembra incastrarsi bene con il resto del quintetto, perché ha modalità differenti di Gentile nel muoversi in attacco (più “diretto” l’americano, più da palleggio prolungato l’ex azzurro).
– La lunga inattività ne ha ovviamente ridotto l’autonomia energetica, anche se lungo la Supercoppa ha via via migliorato la sua tenuta. Il rischio è che il fisico non riesca (ancora) a fare fino in fondo quel che detta la testa. Qualche timore c’è per quanto riguarda il tiro da lontano, un’arma che Jones usa poco e senza risultati rilevanti, rischiando – qui sì – di fare scopa con Gentile. L’impressione infine è che non sia particolarmente dedito all’assist, cosa che sarebbe utile durante certe zingarate in area.

30 – Guglielmo CARUSO (Ala-pivot – 2,08 – 1999 – Ita)

– Sembra appartenere alla mitologica specie del “giovane con esperienza”, perché ha già all’attivo un po’ di A2, una lunga parentesi negli States e anche l’esordio con la Nazionale. Mica male a un’età in cui, in Italia, di solito si è considerati cuccioli. All’altezza notevole Willy aggiunge una mano molto educata, sia nei movimenti in area sia nel tiro da fuori. Qualità che andranno preservate lungo il suo percorso di crescita, seguito con interesse anche dal c.t. Meo Sacchetti.
– A naso deve svezzarsi nelle battaglie d’area perché per il momento non sembra avere la malizia e la cattiveria necessarie per buttarsi nella tonnara sotto canestro e uscirne con la palla in mano. Vertemati lo ha centellinato e qualche volta anche spronato in maniera perentoria come un Natali in mano a Caja, ma il ragazzo sembra avere buone doti da incassatore. Riuscirà a spezzare la maledizione del pivot di riserva, che dopo Pelle ha già triturato Delas, Iannuzzi, Gandini e Morse?

COMPLETANO IL ROSTER 2020/21

13 – Matteo LIBRIZZI (Play – 1,80 – 2002 – Ita)
18 – Nicolò VIRGINIO (Ala – 2,04 – 2003 – Ita)
Edoardo BOTTELLI – Carlo CANE – Zhao WEILUN

NEGLI ANNI SCORSI – Ecco le nostre previsioni delle stagioni precedenti: 2020 – 2019 – 2018 – 2017 – 2016 – 2015 – 2014 – 2013 – 2012 – 2011 – 2010.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Settembre 2021
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