Metamorfosi urbana: quando il palazzo del Sole a Varese oscurò la vecchia Biumo

Ogni lunedì, con una passeggiata virtuale, la rubrica “Metamorfosi urbana” vi racconta le trasformazioni che ha subito Varese negli ultimi cento anni, da quando cioè è diventata capoluogo di provincia. A firmarla è Fausto Bonoldi, storica firma del giornalismo varesino che su questo argomento, che tratta da anni nel gruppo Facebook La Varese Nascosta,  ha scritto anche un libro, edito da Macchione, dal titolo “Cara Varese come sei cambiata“

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Metamorfosi urbana, trentesima  puntata: con lo studentato diffuso Biumo Inferiore avvia un nuovo Risorgimento

Un duro colpo alla Biumo garibaldina fu inferto alla metà dei “mitici” Anni Sessanta, quando fu condannata a morte una porzione rilevante del vecchio cuore della castellanza, allora brulicante di vita sociale e commerciale.

Nell’area delimitata dalle vie Garibaldi e Cairoli furono demolite le antiche case per far posto al Palazzo del Sole.

Nell’elegante casa d’angolo era aperto un tempo l’albergo ristorante Roma già Marzoli ma, prima della demolizione, ristrutturato, l’edificio era stato la sede di una Cooperativa e del ristorante Garibaldi.

I numerosi critici faranno fatica a crederlo ma il complesso, oggi abbandonato da molte attività commerciali che vi si erano insediate oltre che dagli Uffici finanziari, fu votato a suo tempo come “miglior condominio europeo”.

Il palazzo voleva essere un modellino di quella “Città Ideale” che Guglielmo Mozzoni, architetto utopista, scomparso il 31 luglio 2014 all’età di 99 anni, non è mai riuscito a realizzare e che si fonda sull’utilità sociale di un’edilizia volta a ottenere la maggior concentrazione di persone e di servizi con il minimo consumo di suolo. Il vecchio cuore di Biumo, da tempo sofferente, potrebbe ricevere un sussulto di vitalità dall’insediamento dello “studentato diffuso” , vale a dire delle residenze per gli studenti fuori sede dell’Università dell’Insubria di cui abbiamo scritto lunedì scorso.