I suo allievi ricordano Giorgio Nidoli: “Ci impegneremo perché tutto prosegua e cresca”

Il professore si è spento il 4 settembre. Fu tra i protagonisti della nascita dell'Università dell'Insubria. Ecco il ricordo commosso di chi ha studiato e lavorato con lui

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Si è spento il 4 settembre il professor Giorgio Nidoli, tra i protagonisti della nascita dell’Università dell’Insubria. Ecco il ricordo commosso dei suoi allievi. Il funerale sarà celebrato il 6 settembre alle 15.30 nella Basilica di San Vittore, a Varese.

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Il 4 settembre 2021 è stato serenamente chiamato alla vita eterna il professor Giorgio Nidoli. Non si può rimanere muti, soffocare l’emozione e lasciare al vuoto del silenzio, il peso di una gratitudine che non riesce a trovare parole adatte. Sentiamo, comunque, il desiderio di esprimere la forza dell’emozione per ringraziare il professor Nidoli, sentiamo il desiderio di manifestare, quasi con la semplicità dell’istinto, frasi di riconoscenza ed accademica devozione, consapevoli che difficilmente potrà esserci una sintesi di tali sentimenti. Mai come ora le parole sembrano esigue, modeste rispetto al valore di quanto si vuole esprimere, semplice sospiro di uno stato d’animo impossibile a descriversi.

La Scuola di Odontoiatria dell’Università degli Studi dell’Insubria rimane dunque priva del proprio fondatore e con estrema commozione comprende che la mancanza del Maestro rende orfani, ma allo stesso tempo restituisce il testimone di una storia, di un mandato, di una responsabilità che conferisce inevitabilmente una delega perpetua da garantire e soprattutto proteggere.

Siederà certamente nell’Olimpo dell’odontoiatria italiana, alcuni saranno suo fianco e lui nel mezzo che, in modo elegante, osserverà con la dolcezza di uno sguardo che in vita ha sempre guidato gli altri, con determinazione ed autorevole rispetto.

Giorgio Nidoli è nato il 9 agosto 1932. Laureato in Medicina e Chirurgia nel dicembre del 1957 si è specializzato in Odontoiatria nell’ottobre del 1959 presso l’Università degli studi di Pavia.

Dal 1975, diventando primario del Servizio di Odontostomatologia dell’Ospedale Multizonale di Varese, inizia un percorso che renderà Varese luogo di una delle Scuole accademiche più riconosciute in ambito nazionale. Professore di prima fascia per la Clinica Odontostomatologica nella Facoltà di Medicina presso l’Università di Pavia con sede a Varese dal 1991, è stato Direttore e fondatore della Scuola di Specializzazione in Ortodonzia dal 1993. Poco dopo la fondazione dell’Università degli Studi dell’Insubria nel 1998, istituisce il Corso di Laurea in Igiene Dentale, quindi il Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria.

A lui il merito di avere iniziato un percorso che oggi nutre il territorio lombardo di molti odontoiatri preparati e competenti. Senza il professor Giorgio Nidoli migliaia di odontoiatri non sarebbero stati formati in modo valido ed umano, senza il professor Giorgio Nidoli oggi non ci sarebbe una Scuola odontoiatrica che porterà sempre la sua memoria come fondatore.

Credeva e viveva nell’Accademia universitaria italiana come luogo dove il rispetto si fondeva continuamente alla profonda amicizia; rispetto ed amicizia come elementi necessari per generare sentimenti utili ad una crescita di tutte le Scuole odontoiatriche. Sempre pronto a trovare una sintesi, dove l’educazione accademica era modello ed esempio insostituibile.

Al vertice delle più importanti associazioni culturali di area odontoiatrica, in particolare fu Presidente della Società Italiana di Ortodonzia (SIDO) dal 1992 al 1993 e della Società Italiana di Odontoiatria e Chirurgia Maxillo Facciale (SIOCMF) dal 1998 al 1999. Per lungo periodo fu, inoltre, il primo Presidente della Commissione Nazionale dei Corsi di Laurea per Igienista Dentale; diede un impulso risolutivo alla crescita di tale organo, non solo organizzando il primo congresso nazionale ma soprattutto determinando le basi tangibili di un progetto che vede ancora lui come concreta anima genitrice.

Come clinico odontoiatra il professor Nidoli era completo, con competenze che spaziavano dalla chirurgia maxillo facciale fino alla pedodonzia. Sapeva dunque, in modo trasversale, trasferire tutto lo scibile odontoiatrico sul paziente con precisa competenza, ma anche con profonda dolcezza ed umanità.

Amava volare, nel volo a vela esprimeva la tecnica, l’equilibrio con la natura, ma soprattutto il coraggio di chi sente di poter affrontare il limite per raggiungere i sogni. Nel 2002 un’improvvisa raffica di vento ha spinto il suo aliante contro il costone roccioso del Monte Dolada nel bellunese; al dramma della perdita del compagno di volo si è aggiunta, però, la consapevolezza di una Scuola che gli era vicina, dimostrazione che fosse composta da persone in grado di essere anche famiglia.

Chi ha avuto l’onore di viverlo direttamente come Maestro, prova oggi dolore e consapevolezza. Ogni suo allievo diretto non poteva nutrire sentimenti di indifferenza nei suoi confronti; si percepiva la pura autorevolezza, la profonda stima, genesi di una personalità alla quale ci si affidava ciechi. Era dunque vero Maestro. Era esigente, ma sempre pronto a restituire l’insegnamento con passione, aggiungendo continuamente l’energia ed il carisma per spronare al meglio. Si percepiva come l’insegnamento generasse un rapporto di dolce dipendenza: il patrimonio culturale versato era un testimone che legava in modo durevole e concreto. Nella tensione del nodo pedagogico, inoltre, si esprimeva un lato affettivo che legava in modo forte chi apprendeva a chi insegnava. Fortunatamente il solco lasciato ha tracce talmente profonde e tangibili da trasformare l’assenza in presenza; il professor Nidoli sarà in tutti i suoi allievi.

Nell’epoca di Pitagora, il rapporto che univa il maestro all’allievo non comportava una proiezione verso il futuro o verso il passato. Tutto si univa. Per questo motivo, così come è difficile distinguere le opere di Pitagora da quelle degli allievi, allo stesso modo gli allievi del professor Nidoli si impegneranno affinché tutto prosegua e cresca, producendo un proficuo rapporto di continuità. Ai suoi allievi diretti rimane nel cuore l’orgoglio e la fierezza di essergli stati al fianco, di avere visto e vissuto la crescita della nostra Scuola di odontoiatria con la promessa, d’ora in poi, di ricordare la sua figura a tutti i futuri allievi.

Mancherà anche ai suoi pazienti, suo vero scopo e fine.

Ci mancherà raggiungerla per una opinione, un consiglio, un costruttivo rimprovero. Ci mancherà ascoltarla per cogliere i suggerimenti dell’esperienza e della saggezza. Quante volte l’abbiamo stimata, temuta, rispettata. Quante volte l’abbiamo amata, apprezzata. Quante volte abbiamo condiviso con lei parte della nostra vita. Per questo non la dimenticheremo mai.

Angelo Tagliabue, Luca Levrini, Lucia Tettamanti e tutti gli allievi della Scuola di Odontoiatria dell’Università dell’Insubria

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Settembre 2021
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