Vaghi, il Cardinale rosso, scuote la città e tre sindaci gli rendono omaggio

Due ore di incontro omaggio ad Ambrogio Vaghi con lo sguardo non solo al passato degli ultimi settant'anni, ma con la volontà di vedere una Varese sempre più bella

Personaggi generiche

Due ore di incontro, centocinquanta persone e tre sindaci di Varese per un lungo e partecipato omaggio ad Ambrogio Vaghi.

Sul palco lui, il cardinale rosso, insieme al sindaco Davide Galimberti, l’editore del suo libro, Pietro Macchione, lo storico Robertino Ghiringhelli e il direttore di Varesenews Marco Giovannelli.

La diretta Facebook della prima parte dell’incontro la trovate qui di seguito.

Sette decenni di storia varesina che sono partiti dalla fine degli anni Venti quando Ambrogio Vaghi arrivò per la prima volta a Varese per passare le vacanze da alcuni parenti. Lui adolescente iniziò poi a frequentare le scuole della città. Il suo impegno politico iniziò da lì ed ebbe poi anche uno sviluppo istituzionale in Consiglio comunale fino agli anni Ottanta. “Non sono mai voluto andare a Roma a fare il parlamentare perché non volevo abbandonare Varese”.

“Di Vaghi si parlava spesso e bene – racconta Pippo Gibilisco, ex sindaco di Varese eletto nelle file della Democrazia cristiana come esponente di Comunione e liberazione che all’epoca aveva un peso notevole nel partito in Lombardia – Parlo anche a nome dell’amico in sala Angelo Monti, anche lui sindaco varesino anche se per pochi giorni. Seppur sempre all’opposizione, era considerato un interlocutore importante tanto che Ossola, se avesse dovuto scegliere un assessore dell’altro campo politico, non avrebbe avuto dubbi su chi prendere. Con Vaghi i rapporti sono sempre stati buoni e quando smise di fare il consigliere comunale gli fu conferita una medaglia per il suo lungo impegno per la città”.

Tanti gli argomenti trattati, dalla relazione con Gianni Rodari, al giornalismo, al rapporto con il territorio, ai viaggi.

Sul palco si sono alternati in tanti. I parlamentari Daniele Marantelli e Alessandro Alfieri, vecchi compagni e amici di battaglie politiche e sociali come Rocco Cordì, Ivo Bressan, Giuseppe Terziroli, Roberto Gervanini, Renata Ballerio, Piera Malnati fino a Roberto Molinari che lo ha conosciuto negli ultimi anni.

Un collage di voci e di ricordi che non ha mai avuto lo stile dell’amarcord, ma l’occasione per poter ringraziare un uomo che a 94 anni ha ancora il gusto e la capacità di guardare al  suo tempo attuale e al futuro. Una vita dedicata alla comunità dall’impegno politico a quello nella cooperazione come fondatore di coop Lombardia, a quello associativo e sociale come la presidenza di Socrem.

Nel mezzo dell’incontro un divertente siparietto con l’arrivo di un attore che interpretava l’inventore Gerundio Lambrusconi, vestito tutto di nero, come un viveur di altri tempi, esperto enologo e appassionato di uccelli.  Il personaggio da tempo era alla ricerca del suo suo amato Cardinale Rosso visto che qualcuno, forse i soliti nemici, lo avevano fatto scapppare. Minuti di risate tra il pubblico con un Vaghi divertito e sornione che duettava con l’amletico personaggio.

Varese ha reso omaggio a un grande personaggio pubblico che tanto ha fatto per la città e la presenza di tanti avversari politici dei tempi del suo maggior impegno, erano lì a confermarlo. Il pubblico attento, partecipe e a tratti divertito è stato l’altro tassello di un pomeriggio ben riuscito e che resterà tra gli eventi che compongono il mosaico della storia della città.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Settembre 2021
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