Droga e furto di corrispondenza, assolto da ogni accusa il postino “infedele” delle Valli

Quattro anni fa la notizia fece scalpore per via della figura molto conosciuta nei paesini dell’Alto Varesotto

Polizia luino

Quattro anni fa la polizia lo trovò con fare sospetto, forse dopo aver appena assunto droga, alla guida dell’auto aziendale con tre carte di credito contenute nella corrispondenza che avrebbe dovuto consegnare: ben più di una tirata d’orecchi da parte della polizia di frontiera che trasmise glia atti alla Procura, che lo mandò a giudizio.

Coca al volante e carte di credito non sue, nei guai postino “infedele”

Ma oggi l’uomo, 49 anni, è stato assolto dal tribunale di Varese. È successo ieri 11 ottobre quando, dopo anni di accertamenti ed indagini il giudice ha assolto l’ex dipendente “infedele“ di Poste Italiane.

L’avvocato Daniele Pizzi, difensore del postino, ha infatti eccepito come i tre legittimi proprietari delle carte di credito non avessero mai sporto querela: anzi, uno dei tre, comparendo personalmente in udienza, ha specificato che non avendo subito alcun ammanco di denaro non sarebbe stata sua intenzione procedere nei confronti del postino. Prendendone atto, il giudice Davide Alvigini ha dichiarato di non doversi procedere nei suoi confronti.

I fatti si riferiscono a quanto accaduto nell’agosto del 2017 lungo una provinciale delle valli nella zona boschiva nei pressi del comune di Bedero Valcuvia. Qui gli agenti della polizia di frontiera di Luino fermarono l’allora 45enne che venne denunciato per sottrazione di corrispondenza, tentato uso fraudolento di carte di credito e guida in stato di alterazione da sostanze stupefacenti.

I poliziotti insospettiti dalla sua presenza proprio in quella zona avevano proceduto immediatamente al controllo del soggetto che ha mostrato da subito chiari sintomi da utilizzo recente di sostanze stupefacenti come nervosismo, abbondante sudorazione, occhi lucidi e pupille dilatate.

Poi quelle carte di credito destinate a terzi e da lui detenute senza alcun motivo valido.

A carico del postino è scattata immediatamente la denuncia all’autorità giudiziaria che gli ha comportato, tra l’altro, anche la sospensione della patente di guida, oltre che la segnalazione alla Prefettura di Varese quale assuntore di sostanze stupefacenti. La decisione del giudice ha fatto cadere anche l’accusa di guida sotto l’effetto di droga dal momento che il difensore ha infatti esibito un referto di pronto soccorso che rilevava come il campione di sangue prelevato al proprio assistito in occasione del controllo il Pronto Soccorso a Luino non fosse compatibile con lo stato di alterazione denunciato dagli agenti.

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Pubblicato il 12 Ottobre 2021
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