Galimberti: “Due milioni e mezzo di danni e due anni persi per la Caserma Garibaldi se vince Bianchi”

A meno di 24 ore dal "sopralluogo" di Attilio Fontana, Stefano Bruno Galli e Matteo Bianchi in piazza Repubblica, arriva la replica di Davide Galimberti

elezioni amministrative 2021 varese

A meno di 24 ore dal “sopralluogo” del presidente della regione Lombardia Attilio Fontana, dell’assessore alla cultura e autonomie Stefano Bruno Galli e del candidato del centrodestra Matteo Bianchi in piazza Repubblica, arriva la replica di Davide Galimberti, direttamente negli spazi della caserma Garibaldi.

“Caserma Garibaldi alla burocrazia, Palazzo Estense ai turisti”

La prima cosa che mostra il sindaco ai giornalisti è che nella caserma Garibaldi c’è un cantiere: «Grazie alla mia amministrazione la caserma Garibaldi sta subendo le trasformazioni previste nell’accordo di programma sottoscritto ben prima che diventassi sindaco: era previsto che qui qualcosa si facesse: e questo qualcosa è un polo culturale. Io non avrei mai acquistato la caserma. Mai. L’ho trovato un atto inopportuno quest’acquisto, come ho detto tante volte. Ma poichè è avvenuto, e diversi anni fa, noi ci preoccupiamo di portarlo a compimento, perchè noi gli impegni li rispettiamo».

Il riferimento è, evidentemente, al fatto che il candidato del centrodestra ha proposto per la caserma altre destinazioni, ieri supportato anche da uno degli altri firmatari dell’accordo, il presidente della Regione Attilio Fontana. «Il solo fatto che questo tema sia entrato nell’agenda politica è uno schiaffo alla città, perchè di questo intervento se ne parla da tantissimi anni e solo grazie alla mia amministrazione qui c’è un cantiere – ha sottolineato Galimberti – Se la Lega vuole tornare indietro come le è tipico, è legittimata a farlo, ma non nella città di Varese, dove i cittadini si aspettano che questo intervento vada avanti e non si sperperi il denaro pubblico»

Anche perchè il sindaco ha fatto qualche “conto in tasca” al cambiamento di destinazione a cantieri aperti: «Mi sono permesso di buttare giù alcuni numeri sulle possibili conseguenze di una eventuale retromarcia rispetto alla destinazione che gli enti sottoscrittori hanno individuato all’unanimità: il cambiamento esporrebbe il comune di Varese e gli altri enti sottoscrittori a un costo complessivo tra danni, riserve, risoluzioni contrattuali, che arriva a oltre due milioni e mezzo, solo per le attività svolte in questo momento. Inoltre, si perderebbero due anni solo in attività burocratiche: come risoluzioni contrattuali, nuove gare e nuove attività di progettazione. Un’interruzione di questi lavori e un blocco del cantiere per diversi anni creerebbe con una enorme frattura nella città, dopo il faticoso avvio dei lavori»

Inoltre: «E’ evidente che l’archivio del moderno saluterebbe Varese, nel caso si prevedessero altre destinazioni per questo luogo: sapete che quell’archivio è conteso da altre città come Venezia, Como, Novara».

«Tra qualche giorno si vota e questo ritorno al passato per creare in città l’eterna incompiuta, spero sia oggetto di valutazione da parte dei cittadini. Nei programmi della Lega si parla di città universitaria, di interesse per la cultura – h concluso Galimberti – E nel momento in cui finalmente ci sono le condizioni di avere un polo culturale importante, tra i piu importanti in corso di realizzazione, con tantissimi spazi per giovani e universitari, la Lega decide di fare una grande retromarcia»

LA CRONISTORIA DELL’EX CASERMA
(FATTA DALLA COALIZIONE GALIMBERTI)

Anno 2007: Il Comune di Varese con la prima giunta Fontana acquista l’immobile della ex caserma Garibaldi per circa 2 milioni di euro. Per prima arrivò l’idea della Lega di farci un teatro. Ma poi si scoprì che non era possibile.

Nel 2010 poi la doccia fredda: con il decreto legge n. 85 del 28 maggio 2010 si apprende che il Comune, allora guidato da Fontana, avrebbe potuto acquisire l’immobile della ex caserma gratuitamente, risparmiando così l’importo speso

2014. La Lega cambia idea e propone un Polo Culturale:  viene avviata la nuova fase progettuale con un accordo di programma che prevede di dare una vocazione culturale all’immobile, con la creazione di un polo culturale.

2016:  l’accordo di programma prevede di raffinare il progetto per il restauro della caserma, a cui viene aggiunto un tassello importante, con l’arrivo dell’Archivio del Moderno: un’istituzione importante in grado di dare una connotazione internazionale al polo culturale.

2017/18:  la progettazione arricchisce ulteriormente il progetto, per rafforzare ancora di più la vocazione culturale del nuovo polo, con l’inserimento di spazi espositivi, aree multimediali, aule studio per gli studenti, spazi per eventi, per dare alla città di Varese un luogo da vivere all’insegna della cultura.

Anno 2019. Inizio dei lavori di riqualificazione sotto la giunta Galimberti
avvio lavori di riqualificazione dell’edificio. In questa fase si fa più fitta la collaborazione con enti e università per la definizione del polo culturale.

Settembre 2021 Colpo di scena:  La Lega propone di bloccare tutta la realizzazione avviata fin qui, abbandonando la vocazione culturale e di polo per i giovani e universitari. Conseguenze dirette della proposta leghista: blocco dei lavori per ritornare alla fase di progettazione; la perdita della possibilità di spostare la Biblioteca dei Ragazzi e impedire di conseguenza la realizzazione dello studentato di Biumo Inferiore, perdendo così il finanziamento di 8 milioni; blocco della realizzazione del polo culturale e per i giovani; rischio concreto che l’Archivio del Moderno decida di andare in un’altra città.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

Il web è meraviglioso finchè menti appassionate lo aggiornano di contenuti interessanti, piacevoli, utili. Io, con i miei colleghi di VareseNews, ci provo ogni giorno. Ci sosterrai? 

Pubblicato il 13 Ottobre 2021
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  1. Avatar
    Scritto da GrandeFratello

    Due anni: più o meno il tempo intercorso tra quando Galimberti ha annunciato “Tra tre mesi apriremo il parcheggio di Via Sempione” a quando è stato effettivamente aperto (non ancora finito, ovviamente).

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