Gli Alpini di Varese inaugurano il “Bosco dei poeti” nel parco Nelson Cenci

Il gruppo alpini si era assunto l’onore e l’onore di ripulire il parco ed attrezzarlo, il 24 febbraio 2020, in occasione dell’intitolazione. A 18 mesi di distanza la promessa viene mantenuta

“Bosco dei poeti” nel parco Nelson Cenci

In occasione del 90°, l’Associazione Nazionale Alpini di Varese inaugura il “Bosco dei poeti”, realizzato nel parco Nelson Cenci e consegnato alla città di Varese.

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Nei pressi dell’ospedale, in via Nelson Cenci, in data odierna 16 Ottobre 2021, alla presenza delle autorità militari e civili, di numerose sezioni dell’Associazione Nazionale Alpini (ANA) e delle altre associazioni d’Arma e combattentistiche, del Carosello Storico Tre Leoni, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione nel parco Nelson Cenci, del “ bosco dei poeti”.

Il gruppo alpini di Varese assunse l’onore e l’onore di ripulire il parco ed attrezzarlo, il 24 febbraio 2020, in occasione dell’intitolazione, per renderlo usufruibile alla cittadinanza. 

“Bosco dei poeti” nel parco Nelson Cenci
 Nella foto, Antonio Verdelli e Sebastiano Favero, rispettivamente capo gruppo Ana di Varese e Presidente Nazionale, il giorno dell’inaugurazione della via e del Parco Nelson Cenci, presentano il progetto del “bosco dei poeti”.

A distanza di 18 mesi, “missione compiuta”.
Si consegna il parchetto attrezzato con poesie lungo il percorso, con una suggestiva e ben organizzata cerimonia, alla presenza della moglie Jolanda, la figlia Giuliana e il nipote Francesco, del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, del sindaco di Varese, del capogruppo ANA di Varese Antonio Verdelli, di vari consiglieri nazionali e numerose sezioni dell’ANA, alcune provenienti anche dalla vicina Svizzera.

“Bosco dei poeti” nel parco Nelson Cenci

Nelson Cenci, l’alpino in Russia e il medico a Varese

Nasce il 21 febbraio 1919 a Rimini, a 11 anni, nel 1930, si trasferisce a Milano, qui frequenta il Liceo-Ginnasio Carducci che conclude nel giugno 1939. Iscritto all’Università (di Milano) nella facoltà di Medicina e Chirurgia decide di presentare domanda al Distretto Militare di Milano, come volontario del Corpo degli Alpini. Il 15 novembre 1940 parte con destinazione Belluno nel 7° Reggimento Alpini. Inviato poi, al battaglione universitari allievi ufficiali alla Scuola Militare Alpina di Aosta dove consegue il 16 luglio 1941 il grado di Sergente.
Partecipa alle operazioni in Montenegro dove rimane per un anno. Rimpatriato nel gennaio 1942 è“comandato” a concludere il corso ufficiali a Bassano. Con la nomina a Sottotenente viene destinato quale comandante di plotone nella 55ª compagnia del Btg. “Vestone” 6° Rgt. Alpini Divisione “Tridentina”. Il 26 luglio del 1942 la tradotta del “Vestone” parte dalla stazione di Maia Bassa a Merano, destinazione le montagne del Caucaso.

Si ritrova invece in linea nella pianeggiante distesa sul fiume Don ed il 1° settembre ha il battesimo del fuoco ed i primi compagni caduti per la riconquista di un caposaldo in località Kotowkji. Il 16 gennaio 1943, l’ordine di ripiegamento, diversi giorni di drammatiche marce forzate e sanguinosi combattimenti a Opyt, Seljakino, Nikitowka, Ladomirowka, Malakajewka ed il 26 gennaio quello decisivo per rompere l’accerchiamento e sperare nella salvezza ed il ritorno a casa; Nikolajewka. Il Sottotenente Cenci rimane ferito ad entrambi le gambe, ed il suo generoso slancio viene riconosciuto con il conferimento della medaglia d’argento.

Fra i vari subalterni vi è il Sergente Maggiore Mario Rigoni Stern, che nel dopoguerra descriverà la stessa esperienza nel suo primo libro “Il sergente nella neve” edito nel 1953, dove compaiono diverse citazioni su Cenci.
A Karkov viene caricato sul treno ospedale che lo riporta in patria. Ricoverato nell’ospedale militare sulla riviera ligure. Nel giugno 1943 dimesso finalmente dall’ospedale, raggiunge i parenti a Rimini. Riprende quindi gli studi in Medicina, sostiene i primi esami presso le Università di Perugia e Bologna, poi a Milano. Nel 1946 finalmente la laurea in Medicina e Chirurgia ed inizia la sua luminare carriera professionale. Nel gennaio del 1950 si sposa con la signorina Jolanda e dal loro matrimonio nascono nel 1951 Maria Grazia e nel 1953 Giuliana.
Specialista otorinolaringoiatra a Pavia nel 1949, quindi fino al 1960 è consulente all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e assistente nella clinica Otorinolaringoiatrica di Pavia e fino al 1964 anche nella clinica di Milano.
Acquisita la Libera Docenza, è Primario Odontoiatra nell’ospedale di Desio poi dal 1965 al 1980 all’ospedale di Varese. Dal 1972 al 1979 è professore incaricato di Clinica Otorinolaringoiatria all’Università di Varese.
A 93 anni, lunedì 3 settembre 2012, Nelson Cenci è “andato avanti”, dopo lunga malattia a
Cologne (Brescia).

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Pubblicato il 16 Ottobre 2021
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