L’anziana di Cocquio e la sua vita rovinata dopo l’incontro con l’amante quarantenne

Particolari inquietanti dalle indagini che hanno portato all’arresto di un uomo di 40 anni accusato di aver colpito la 78enne durante un viaggio. “Fu uno scippo“, ma i magistrati non gli hanno creduto

polizia varese

La sorella, la chiamava al telefono per conoscere le sue condizioni. «Ma come stai? Ti sento strana».

La voce che faceva da sottofondo era quella di un uomo che faceva i “raggi x“ alla telefonata: «Chi è? Che vuole…», così alla donna che aveva in mano il telefono, prima destinataria della conversazione, non restava che rispondere laconica che andava tutto bene.

Idem con altri conoscenti o parenti tra cui le figlie della vittima di quella che i magistrati di Napoli credono sia una bruttissima storia che tratta di lesioni gravissime (reato riqualificato dopo quello iniziale di tentato omicidio) in un cotè intriso di dominio psicologico e fisico nei riguardi dell’anziana; situazioni che fanno del comportamento di un uomo di 40 anni fermato dalla squadra mobile di Varese verso la fine di settembre un personaggio pericoloso, e da non lasciare in libertà per il pericolo di reiterazione del reato vista la frequentazione con una nuova compagna, sempre molto più in là con gli anni rispetto alla sua età.

Vittima di questa storia è secondo la ricostruzione della magistratura una donna di 78 anni di Cocquio Trevisago finita nella rete del quarantenne originario di Caserta ma che risulta residente a Maslianico, nel Comasco e di professione farmacista.

L’uomo secondo l’ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari di Napoli aveva conosciuto quella che sarebbe diventata la sua compagna e nel 2017 durante un viaggio in Sud Italia la donna finì in ospedale in gravi condizioni.

Prognosi trasformatasi poi in stato vegetativo permanente per le percosse subite fuori da un centro commerciale: per l’accompagnatore si è trattato di un tentativo di rapina consumato mentre egli era intento a guardare una vetrina. Per l’accusa un’aggressione in piena regola portata a termine con inaudita violenza proprio dal quarantenne.

La donna finì in pronto soccorso a Terni in codice giallo per venire poi trasportata al centro riabilitativo delle Terrazze a Cunardo.

Ma diverse sono state le contraddizioni in cui è caduto l’arrestato rispetto a quanto accaduto all’anziana. Telefonate sospette, ricostruzioni variegate a seconda dell’interlocutore, fatti che hanno insospettito una delle due figlie della donna che nel 2018 ha sporto denuncia facendosi seguire ora anche nell’iter processuale dall’avvocato penalista varesino Matteo Pelli.

Le indagini hanno scoperchiato un contesto fatto di violenze fisiche continuate nel tempo, ma anche di natura psicologica sfociate nella distruzione col taglierino di alcune opere eseguite dalla donna e addirittura dal controllo dell’account facebook così da poter scrivere, a nome della compagna, frasi sconclusionate e appositamente scritte per tagliare i ponti con il mondo esterno: «Non scrivetemi più perché sono una donna sposata», si leggeva sulla pagina della donna.

Elementi tali da far richiedere la custodia cautelare in carcere eseguita dalla squadra mobile di Varese lo scorso 21 settembre.

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Pubblicato il 15 Ottobre 2021
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Commenti

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  1. carlo_colombo
    Scritto da carlo_colombo

    A una certa età, ed io sono uno di quelli, è meglio pensare a star bene in salute e non pensare a farsi compagnie con persone più giovani che, si vede dalle cronache, sono più interessate alle nostre sostanze che a noi.

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