In tema di sostenibilità l’impresa familiare fa la differenza. Il caso Vibram

Nel 1994 ha prodotto la prima suola con materiali di scarto. Marco Guazzoni (sustainability director): "La sostenibilità è una strategia"

Natale in Vibram (inserita in galleria)

«Oggi la sostenibilità non è più una distinzione competitiva. Tutti stanno facendo qualcosa». A parlare è Marco Guazzoni, sustainability director di Vibram spa di Albizzate, uno che la sostenibilità la pratica ogni giorno. Il suo intervento alla tavola rotonda organizzata dal Gruppo giovani imprenditori di Univa, durante l’assemblea annuale, è andato al cuore del problema.
Secondo il manager, in una fase in cui tutti parlano di sostenibilità, tante volte a sproposito, ci sono anche delle imprese che non la ostentano semplicemente perché sono sostenibili “geneticamente”, cioè da sempre. Per Vibram che produce suole per scarpe, l’attenzione all’ambiente è da sempre la bussola che ha orientato la sua visione. «Fino a quattro anni fa la sostenibilità era un tema declinato da pochi – ha detto Guazzoni – Noi nel 1994 abbiamo prodotto la prima suola con materiali di scarto, eravamo in netto anticipo sui tempi. La sostenibilità non è un progetto, ma una strategia».

Secondo Guazzoni, la strategia sostenibile di Vibram sarebbe strettamente legata alla sua natura di impresa familiare. Nella recente crisi pandemica il capitalismo familiare si è distinto per la sua capacità di reazione che ha evitato conseguenze negative sui territori. Le ragioni di questa resilienza le spiega bene  Salvatore Sciascia, professore ordinario di economia aziendale all’università Liuc di Castellanza ed esperto di Business family management, secondo cui, le imprese familiari nei casi virtuosi «vivono di relazioni profonde e sincere, motivazioni che vanno ben al di là del semplice profitto».

Sono dunque queste relazioni, con le persone, dipendenti e fornitori, e i contesti in cui operano, a renderle resilienti e speciali. «Le imprese familiari per loro natura hanno un’attenzione alle persone che si estende dall’interno all’esterno – ha sottolineato Guazzoni -Si passerà da un capitalismo competitivo a un capitalismo orientato alla distribuzione della ricchezza».

La strategia sostenibile dell’azienda di Albizzate si basa su 6 pilastri: le parti interessate (dipendenti, consumatori e comunità locale), l’energia (utilizzare solo rinnovabili), zero sprechi (ridurre scarti di produzione, ridurre rifiuti consumabili d’ufficio, eliminare rifiuti pericolosi), organizzazione e procedure (Comitato di sostenibilità strategica), la catena di fornitura (coinvolgimento e mappatura dei fornitori) e l’innovazione di prodotto (progettazione ecosostenibile).

A fare la differenza sono sempre le persone. I dipendenti di Vibram che hanno realizzato progetti di volontariato aziendale, portandoli anche all’esterno della fabbrica, hanno ottenuto «risultati straordinari». Sono loro spesso a segnalare le buone pratiche e la mancanza di coerenza tra un’azione e l’obiettivo raggiunto. «In Vibram la vera chiave di volta è stato l’ingresso della quarta generazione in azienda – ha concluso Guazzoni – Ad essere attratti dalla sostenibilità sono soprattutto i giovani e per questo rappresentano un grande stimolo. È un’evoluzione senza fine».

 

Generica 2020

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 28 Ottobre 2021
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