Addio al campus sportivo di Busto Arsizio, Maggioni (Pd): “Erano stati avvisati. Ora un progetto partecipato”

Pubblicata la revoca della concessione alla cordata di imprese che aveva vinto il bando. Il sindaco punta a recuperare la fidejussione e a fare il solo palaginnastica ma l'opposizione chiede partecipazione

presentazione campus beata giuliana palaghiaccio palaginnastica

Nei giorni scorsi è stata data notizia (tramite una delibera di giunta sull’albo pretorio, ndr) della revoca della concessione, alla cordata di imprese che avevano vinto il bando di project financing, per la realizzazione di un importante polo sportivo nell’area dell’attuale scheletro del palaghiaccio, nel quartiere di Beata Giuliana. La notizia era nell’aria da diversi mesi e la grana si era innescata già durante la campagna elettorale.

Il progetto del campus di Beata Giuliana

Il progetto prevedeva la realizzazione del palaginnastica, il completamento della struttura del palaghiaccio e una serie di altre strutture a complemento. Un’opera già considerata faraonica prima del covid e ancora di più oggi con un costo, quasi tutto a carico dei privati, che si aggirava attorno ai quaranta milioni di euro.

L’annuncio di Antonelli a pochi mesi dalle elezioni

Dopo l’annuncio in pompa magna prima delle elezioni da parte del sindaco rieletto Emanuele Antonelli, tutto sembrava avviato verso una rapida partenza del cantiere ma una serie di problemi sorti tra i partecipanti all’associazione temporanea di imprese e una successiva causa aperta di fronte al Tar hanno fermato sul nascere il sogno di un nuovo polo sportivo a Busto Arsizio. Di fronte alle sempre più evidenti difficoltà il sindaco nei giorni scorsi ha deciso di andare all’incasso della fidejussione (800 mila euro) e di proseguire con la realizzazione del solo palaginnastica. In diverse occasioni, infatti, Antonelli aveva assicurato che i soldi pubblici a disposizione (ancora quei 3 milioni che la Provincia trasferì al Comune diversi anni fa) sarebbero bastati per dare alla Pro Patria Ginnastica una casa.

La reazione dell’opposizione accusata di disfattismo

A tre giorni dalla revoca è l’ex-candidato sindaco del centrosinistra Maurizio Maggioni ad intervenire sulla vicenda commentando con amarezza l’ennesimo buco nell’acqua su quell’area: «La vicenda dopo molti anni si conclude con un nulla di fatto, prima di tutto per l’ inadempienza del raggruppamento di imprese che non è stato in grado di mantenere gli impegni assunti» – ammette Maggioni.

Ma sottolinea anche che il sindaco e la giunta erano stati ampiamente avvisati dell’inadeguatezza del proponente (la ex-Noka Service poi diventata NanoHub di Stefano Perboni, ndr): «Non va dimenticato però che i dubbi sulla grande dimensione dell’opera e sull’adeguatezza delle società partecipanti e sul loro raggruppamento erano stati sollevati da molte parti, dal 2019 e poi ripetutamente in Consiglio Comunale. L’avvicendarsi di diverse imprese, che è qualche volta fisiologico in un raggruppamento, appare, alla luce di questi molteplici dubbi, indicativo invece di una reale debolezza dell’operatore privato a fronte dell’impegnativo progetto avanzato dalla parte pubblica».

Il Comune dunque, «si è ingabbiato nelle more di un’operazione sempre meno credibile. Tuttavia la maggioranza in campagna elettorale si è compattata attorno al Sindaco ripetendo più volte che i lavori erano “in ritardo”, e riconoscendo solo alla fine di luglio che i privati avrebbero dovuto fare la loro parte dopo “anni di lavoro” svolto dal Comune. La coalizione di destra doveva mantenere ad ogni costo il profilo del “fare” e giustificare le accuse di fare “chiacchiere”, rivolte ai critici accusati addirittura di essere il partito del NO».

La mano tesa per aprire ad un nuovo progetto partecipato

Inevitabili una serie di domande che Maggioni e la coalizione di opposizione si pongono e girano al sindaco: «Ora è necessario un ripensamento di merito più ampio. Il Palaginnastica si deve fare, ma come si inserisce in rapporto con lo “scheletrone”? Questo deve sopravvivere ? Con quale destinazione credibile? Quale deve essere la destinazione complessiva dell’area? Occorre reimpostare una visione urbanistica e progettuale».
A fronte di questa esigenza Maggioni si augura che «la maggioranza intera sia determinata ad aprirsi alla partecipazione prima di assumere orientamenti e decisioni, quantomeno perché, al netto di tutte le possibili spiegazioni e delle cause oggettive, una promessa importante per il mondo sportivo e per la città non è stata mantenuta, chi ha guidato un’operazione a risultato negativo deve almeno fare un riflessione critica e i Consiglieri tutti devono poter proporre con cognizione di causa prospettive di lavoro in modo aperto e pubblico».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

Un cittadino bene informato vive meglio nella propria comunità. La buona informazione ha un valore. Se pensi che VareseNews faccia una buona informazione, sostienici!

Pubblicato il 02 Novembre 2021
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.