Esercitazione della protezione civile nei comuni del Varesotto sulla comunicazione in emergenza

In caso di alluvione, o per altri eventi disastrosi, per assistere e soccorrere la popolazione diventa essenziale la comunicazione tra i soccorritori, le sale operative e i centri di comando

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La Protezione Civile nella giornata di sabato 27 novembre ha testato gli apparati radio di trasmissione ed i protocolli di comunicazione. In caso di alluvione, o per altri eventi disastrosi, per assistere e soccorrere la popolazione diventa essenziale la comunicazione tra i soccorritori, le sale operative e i centri di comando che coordinano le operazioni sulle aree colpite.

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Oltre 80 persone del Sistema di protezione civile, in un lavoro di squadra che vede sempre la forte sinergia tra funzionari istituzionali e volontari, che, spalla a spalla sempre nel rispetto dei propri ruoli e attività, hanno simulato i diversi livelli di comunicazione con i sofisticati apparati radio digitali di ultima generazione.

Funzionari e volontari di protezione civile provenienti dalle province di Sondrio, Bergamo e Milano, che insieme ai colleghi del Settore provinciale con sede alle Fontanelle, hanno realizzato una maglia radio strutturata a diversi livelli, con impiego di unità mobili ed antenne di trasmissione in diverse località della provincia di Varese.

Nei comuni di Cavaria, Gavirate, Varese e Vergiate la popolazione incuriosita dai gruppi di lavoro fermi con gli automezzi posizionati ed un’alta antenna di trasmissione, hanno osservato dal vivo come si opera con il sistema di comunicazione e che sempre si attua in caso di calamità.

L’esercitazione, una delle prime che verranno svolte nei prossimi mesi dalla Colonna Mobile Provinciale insieme alle altre colonne mobili provinciali e da Regione Lombardia, intende formare le squadre di volontari ad alta specializzazione in telecomunicazione, sempre sotto l’attenta direzione dei funzionari preposti, che potranno lavorare con identici mezzi e procedure condivise.

Erano presenti sul territorio una decina di autoveicoli attrezzati, chiamati Centro Trasmissione Mobili, in gergo CTM, con altri mezzi di supporto. L’attivazione della Sala Radio e la Sala Operativa Modulare delle Fontanelle hanno permesso di interagire con la Sala Operativa Regionale in strettissima sintonia e affiatamento.

“Al di là dell’importante attività che è stata messa a punto in ogni dettaglio negli ultimi mesi dai funzionari e nella tregua che l’Emergenza covid 19 ci ha concesso – spiega il consigliere delegato alla protezione civile Alberto Barcaro – ha consentito di svolgere, oltre all’attività operativa, tutte quelle strette relazioni che costituiscono la catena di comando, ovvero quella struttura portante, invisibile, di ogni operazione che indica chi fa che cosa, con quale titolo e perché. È fondamentale nelle operazioni in emergenza che non si vengano a generare conflitti di competenze o fraintendimenti tra quanti si muovono nel mondo del volontariato organizzato. Perché basta un minimo errore, oppure una incomprensione su quanto viene impartito, che significa in protezione civile arrecare errori e danni irreversibili, in cui si possono perdere le vite umane.
L’affiatamento tra i gruppi di volontari ed i ruoli distinti, per legge, dei funzionari di protezione civile, l’impiego corretto delle attrezzature (in questo caso degli apparti di comunicazione radio), il rispetto di protocolli operativi e delle disposizioni declinate dal Dipartimento, farà crescere una sana protezione civile quale risposta organizzata e preparata alle emergenze ma anche alla consapevolezza che le Istituzioni sono attive e pronte a questi eventi che saranno sempre più frequenti nel prossimo futuro”.

“Nelle prossime settimane – conclude Alberto Barcaro – i comuni del territorio varesino con i gruppi comunali attivi, riceveranno la proposta di convenzione approvata da Provincia di Varese il 4 novembre scorso, al fine di una possibile adesione alla colonna mobile provinciale; colonna mobile ove saranno scelti volontari di protezione civile, altamente operativi e fortemente motivati, che potranno affiatarsi, migliorarsi e impegnarsi nei diversi moduli specialistici. Sarà un percorso importante, selettivo, ma che ha come obiettivo la realizzazione di una pronta e concreta risposta alle emergenza cui saremo chiamati con quella complessa macchina pubblica nota come Sistema di Protezione Civile. Istituzioni, con la componete del volontariato, per il primo soccorso alla popolazione, quale concreta evoluzione del pensiero del padre della protezione civile italiana : l’onorevole Giuseppe Zamberletti “.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Novembre 2021
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