La lettera dalla scuola di Crenna: “Decisioni tardive e famiglie lasciate sole”

Alle primarie "un cluster di contagio di dimensioni ormai fuori controllo": in una classe dieci bambini positivi hanno già contagiato anche genitori e nonni. Le famiglie scrivono ad Ats e sindaco

Crenna generica

Una chiusura della scuola «tardiva», dopo due giorni di lezioni. E modalità di screening del contagio macchinose, troppo lente e lasciate in capo alle famiglie. Lo denunciano alcune famiglie della scuola primaria del quartiere Crenna di Gallarate, in una lettera aperta inviata ai responsabili di Ats, Ufficio scolastico provinciale, dell’istituto, oltre che ai vertici del Comune, di fronte a una «situazione devastante», come la descrive un genitore.

Nella lettera i genitori delle Marconi di Crenna analizzano la risposta nell’arco di cinque giorni e parlano di «positivizzazioni dei genitori e in alcuni casi anche dei nonni, in un cluster di contagio di dimensioni ormai fuori controllo».

Detta in parole più franche e facendo esempi: nel giro di un weekend i bambini tornati da scuola hanno contagiato genitori, nonni, ma anche altri famigliari ancora. «Mia figlia è risultata positiva venerdì, io ho iniziato domenica con i sintomi e ho fatto tampone scoprendo di essere positiva, adesso è positivo anche mio fratello» ci racconta ad esempio una mamma della scuola. Nella classe della bimba ci sono dieci positivi (su trenta casi di minori identificati nell’istituto), ma all’esterno si conterebbero almeno 6-7 casi in una seconda cerchia di contagio.

«Tra sabato e domenica abbiamo cercato di fare tamponi a pagamento» continua la mamam. La maggior parte dei test a T0 «sono stati svolti dalle famiglie in completa autonomia avvalendosi dei servizi forniti dalle farmacie», si legge infatti nella lettera, che fa poi riferimento in maniera puntuale alle nuove norme entrate in vigore a inizio mese per la gestione dei cluster. Più in generale le famiglie denunciano che «sia mancata una chiara ed efficace catena di comunicazione con le famiglie, alimentando preoccupazioni e timori e lasciandole completamente sole nelle scelte».

A Crenna di Gallarate scuola chiusa e tamponi a tappeto per limitare il contagio Covid

Quanti sono i contagiati nel cluster di Crenna? Probabilmente ci vorrà tempo per definirlo. Nel frattempo chi si è ammalato fa i conti con forte mal di testa, spossatezza, febbre, ma anche con le limitazioni al lavoro, nel caso dei genitori (compresi alcuni che non sono lavoratori dipendenti e non possono ricorrere a smart working»).

La scuola rimane chiusa fino al 26 novembre, con ripresa delle attività in classe  lunedì 29 novembre. Nel frattempo c’è da gestire questa fase. Certo, molti sono vaccinati, ma a fronte di sintomi evidenti in molti (adulti e bambini) c’è anche la preoccupazione – ad esempio – per i nonni, i più esposti.

«L’unico aspetto buono – dice ancora un genitore – è che ci sta facendo sentire ancora più uniti, vengono fuori le fragilità e si affrontano insieme». Su un piano più collettivo, invece, la lettera si augura che il caso-Crenna possa diventare «occasione fruttuosa per tutti gli attori per riflettere sulle possibili azioni da mettere in atto in futuro, per prevenire simili situazioni ed ottimizzarne la gestione».

Qui di seguito il testo della lettera completa:

Al Direttore Generale ATS Insubria
Dr. Lucas Maria Gutierrez
Al Direttore Dipartimento Igiene e Prevenzione Sanitaria Varese
Dr. Paolo Bulgheroni
Al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese
Dr. Carcano Giuseppe
Alla Dirigente Scolastica IC Ponti
Dr.ssa Capello Francesca
Al Sindaco di Gallarate
Andrea Cassani

A nome dei genitori della Scuola Primaria G.Marconi di Crenna di Gallarate (IC PONTI) con la presente vogliamo portare all’attenzione dei dirigenti di ATS Insubria, della Dirigenza Scolastica dell’IC Ponti e del Sindaco di Gallarate, la situazione preoccupante che noi e le nostre famiglie stiamo affrontando, a seguito della recente emergenza di un cluster scolastico di infezione da Sars Covid 19.
Nonostante il nuovo Protocollo per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico del 28/10/2021 sia stato approvato e trasmesso alle scuole con applicazione dal 3/11 (come trasmesso dai Ministeri dell’Istruzione e della Sanità) osserviamo come ATS Insubria si sia rivelata fortemente impreparata nella gestione territoriale del tracciamento dei casi positivi, nel rispetto delle tempistiche previste dal documento e nelle scelte di intervento, al fine di contenere il cluster in atto .
Da giovedì 11/11/2021 nella nostra Scuola hanno iniziato ad essere attenzionate e successivamente poste in quarantena numerose classi, per la comparsa di positività fra docenti ed alunni, fino a ritrovarci alla data odierna di martedì 16/11 con solo 4 classi frequentanti (all’interno delle quali ci sono bambini con tampone in attesa di risultato per un contatto positivo avvenuto al pre scuola in data 15/11) sulle 14 totali. Delle restanti 10 classi ad oggi, 3 risultano in testing e 7 in quarantena.

Segnaliamo che:
1) Dalle Note tecniche Indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico del 28/10/2021 emerge che i test a T0 siano da effettuarsi indicativamente entro le 48 ore dall’identificazione del caso indice.
Il documento infatti cita ‘’Al fine di descrivere la situazione epidemiologica dell’entità della circolazione nel gruppo, Il test dovrebbe essere effettuato appena e comunque indicativamente nelle 48 ore successive all’identificazione del caso indice.’’
Sempre nel documento Indicazioni operative per la individuazione e gestione dei contatti di casi di infezione da Sars-CoV-2 in ambito scolastico ai sensi della nota regionale protocollo G1.20210063522 del 10/11/2021 di applicazione della Circolare Ministeriale 0050079 del 03/11/2021 da ATS Insubria leggiamo
‘’ Sarà cura delle ASST del territorio garantire l’esecuzione dei tamponi di sorveglianza nei tempi previsti, compatibilmente con i tempi di segnalazione del caso positivo, tramite invio di appuntamento con SMS o e-mail come di consueto. In casi eccezionali, in assenza di appuntamento accordato entro le prime 48 ore, è facoltà degli interessati presentarsi ai punti tampone scuola delle ASST muniti di autodichiarazione (modalità da non prediligere per evitare sovraffollamenti e disguidi organizzativi)’’
Denunciamo invece che la maggior parte dei test a T0 sono stati svolti dalle famiglie in completa autonomia avvalendosi dei servizi forniti dalle Farmacie, in assenza di tempestiva comunicazione da ATS dell’appuntamento, entro le 48 ore previste dal documento. E che l’alternativa sarebbe stata presentarsi ai punti tampone con autocertificazione, modalità peraltro sconsigliata e che quasi nessuno ha intrapreso, per evitare sovraffollamenti, come specificato dalle indicazioni operative stesse.

2) Inoltre anche a fronte di questi tamponi eseguiti a carico delle famiglie, in caso di esito positivo, la famiglia è stata contattata da ATS in tempi molto lunghi, assolutamente inefficaci per il tracciamento dei contatti. Nella maggior parte dei casi è stato necessario l’intervento del MMG o del PLS. Proprio per le tempistiche lunghe del tracciamento alcune Società Sportive hanno saggiamente deciso in autonomia di sospendere gli allenamenti. Al contrario il sopracitato documento riferisce che questi stessi test sono validi come T0 in quanto danno esito ad un Certificato da laboratorio accreditato, esattamente come quelli forniti da ATS su appuntamento specifico e quindi dovrebbero dare seguito a rapido tracciamento. Riportiamo:
‘’Sempre in tema di testing, si evidenzia che nel caso in cui la famiglia effettui un tampone (molecolare o antigenico) in autonomia, privatamente, secondo le tempistiche previste, la validità del tampone è vincolata dalla presenza di un referto certificato da Laboratorio accreditato, da Medico/Pediatra di base o da Farmacia’’

3) Nelle classi sottoposte a quarantena (per la presenza di almeno due casi positivi oltre al caso indice), dopo la notifica di quarantena da parte di ATS, molti alunni che non avevano effettuato il test a T0 in autonomia, non sono mai stati contattati per avere appuntamento da ATS, costringendo nuovamente le famiglie a ricorrere a test privati per conoscerne la eventuale positività e attuare misure di tutela del nucleo famigliare. Cita invece il documento ATS :
‘’Nei soggetti sottoposti a quarantena, compatibilmente sia con la situazione epidemiologica in corso sia con le capacità di testing disponibili in ogni contesto, il test a T0 è fortemente raccomandato per descrivere la situazione epidemiologica dell’entità della circolazione nel gruppo e per rilevare precocemente eventuali ulteriori casi positivi, diminuendo il rischio di contagi in ambito familiare.’’

4) A fronte del progressivo incremento delle classi in quarantena (quindi con almeno 3 studenti positivi) le comunicazioni fornite ai genitori sono state assolutamente frammentate e prive di ufficialità. Nella giornata di domenica 14/11, i genitori hanno ricevuto dalla scuola nella mattinata un preallarme di chiusura scuola, che li invitava ad organizzarsi per la gestione dei propri figli il giorno successivo. A seguire non è più pervenuta alcuna comunicazione fino alla tarda serata, con la conferma del normale svolgimento delle lezioni il giorno successivo. Le famiglie si sono così trovate nella condizione di prendere decisioni sulla frequenza dei propri figli, sulla base di criteri di buonsenso, di necessità o di legittima preoccupazione. Su insistenza dei genitori, è stata comunicata ufficialmente una sanificazione straordinaria, organizzata però dopo l’apertura dell’edificio per le classi ancora frequentanti (ovvero nel pomeriggio del 15/11). Lungi dal voler entrare nel merito delle responsabilità decisionali, riteniamo che le famiglie, si siano ritrovate con un carico di preoccupazioni e timori, completamente sole nelle scelte.

5) Riteniamo inoltre che la scelta di chiudere la scuola (come richiesto dai genitori da giorni) dalla data del 17/11, dopo ben due giorni di normale apertura della scuola, nonostante il cluster di contagi fosse già in enorme incremento, sia una scelta assolutamente tardiva. Ne è dimostrazione il fatto che dal 15/11 altre classi frequentanti sono state poste in testing per positività e che la presenza di una ulteriore positività al pre scuola (regolarmente attivo) in data 15/11 ha esposto al rischio di contagio alunni appartenenti a diversi gruppi classi (elemento per altro facilmente prevedibile e assolutamente evitabile). Inoltre questa scelta, finalmente presa, si sostituisce tuttavia ed esclude quella annunciata sempre per vie non ufficiali di testare i bambini presenti a scuola in data 17/11, con intervento diretto di ATS a scuola, intervento che sarebbe stato utile attivare già negli ultimi due giorni di frequenza.

6) Da ultimo leggiamo sempre sul medesimo documento fornito da ATS sopra citato:
‘’Si informa che resta nelle facoltà del Dipartimento di Igiene e Sanità Pubblica (DIPS) di ATS assumere diverse misure e provvedimenti in base alle tempistiche di segnalazione e all’analisi di rischio specifico per ogni singola situazione. Qualora si manifestassero in una scuola focolai da SARS CoV-2 di difficile contenimento il DIPS, di concerto con il Sindaco, potrà adottare misure straordinarie di sanità pubblica volte a contenere il contagio quali la sospensione delle attività in presenza. ‘’

Ci chiediamo quindi perché ATS e il DIPS in concerto con il nostro Sindaco non hanno ritenuto opportuno adottare le Misure di contenimento Straordinario sopra citate in tempi ragionevoli, fermo restando che i dati epidemiologici e le tempistiche di segnalazione sono state fortemente inficiate dall’assoluta inadeguatezza del sistema di tracciamento in atto a livello territoriale.
Non possiamo inoltre dimenticare che alle progressive positivizzazioni dei piccoli alunni stanno seguendo inesorabilmente le positivizzazioni dei genitori e in alcuni casi anche dei nonni, in un cluster di contagio di dimensioni ormai fuori controllo e che sicuramente lascerà conseguenze a breve e a lungo termine.

In questo senso chiediamo che ATS riesca a fare chiarezza sulle possibili concause che hanno favorito l’insorgenza di un cluster di tali dimensioni all’interno di una comunità scolastica dove sono in vigore da tempo specifici e comprovati protocolli di prevenzione.

Come genitori non possiamo far altro che accettare questa situazione, con la certezza di aver tutti fatto il massimo per la tutela della salute pubblica e delle nostre famiglie, con scelte fatte spesso in autonomia, sulla base del buonsenso personale (come tenere a casa i bambini in questi due giorni o i fratelli di bambini in quarantena negativi al primo tampone, sapendo del rischio di positivizzazione) ed investendo anche risorse economiche personali nei test diagnostici.
Riteniamo tuttavia che a due anni dall’inizio della Pandemia, in una situazione epidemiologica di bassa incidenza di contagi, quindi in assenza di pressione sul sistema ATS, far ricadere (nuovamente) sui cittadini e sulle singole famiglie la responsabilità della gestione di una emergenza sanitaria, peraltro ormai nota e affrontabile, sia assolutamente inaccettabile.

Onestamente crediamo che si poteva fare di più e meglio.
Ci auguriamo infine che questa chiusura, che oggi ci rasserena finalmente, sia occasione fruttuosa per tutti gli attori per riflettere sulle possibili azioni da mettere in atto in futuro, per prevenire simili situazioni ed ottimizzarne la gestione, nella migliore sinergia e collaborazione fra famiglie ed istituzioni.

Firmato
Un gruppo di  genitori degli alunni della scuola Primaria G. Marconi, Gallarate

 

 

Rettifica 17 novembre 2021: una prima versione di questo articolo riportava come firma “I genitori degli alunni”. La dizione è stata modificata dopo che alcuni genitori si sono dissociati dal testo

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Novembre 2021
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