“L’amministrazione spieghi ai gazzadesi quale vantaggio avremo ad uscire da Coinger”

Le minoranze e il portavoce di alcuni cittadini chiedono all'amministrazione comunale come funzionerà il passaggio a Sieco dal 1° gennaio e soprattutto la gestione della nuova piattaforma ecologica di via San Francesco

Gazzada Schianno minoranze coinger

Gazzada Schianno abbandona Coinger e ormai il “divorzio” è certo, ma perché lasciare il certo per l'”incerto”? Cosa succederà alla raccolta rifiuti in paese una volta che la nuova società prenderà in gestione il servizio? E soprattutto come si usufruirà della piattaforma di conferimento dei rifiuti che il Comune sta pensando di riattivare?

Sono queste le domande che le minoranze in consiglio comunale hanno messo sul tavolo nel corso di una conferenza stampa organizzata al Circolo di Schianno. Presenti Marco Maffiolini e Stefano Frattini di Lega e Indipendenti, Francesco Bosco di Gazzada Schianno Insieme si può, Alfonso Minonzio ex vicesindaco, oggi uscito ufficialmente dalla maggioranza, e i due promotori di una raccolta firme tra i cittadini Giovanni Barbieri e Barbara Prosperini.

«Abbiamo presentato al sindaco Paolo Trevisan le 350 firme raccolte in pochi giorni e abbiamo chiesto un’assemblea pubblica che non ci sarà – ha detto Barbieri – Noi vogliamo solo avere spiegazioni, sapere che cosa accadrà. Quali saranno i vantaggi per i nostri concittadini abituati ad un servizio efficiente come quello reso da Coinger».

Frattini e Minonzio hanno ricostruito le varie tappe di un percorso che è stato piuttosto “accidentato”: «Quando Coinger ha annunciato il passaggio alla tariffa puntuale di bacino molti comuni hanno sollevato perplessità -ha detto Minonzio-. Alcuni hanno chiesto a società esterne un parere di congruità dei costi e dei servizi  per capire se ci fossero offerte più convenienti rispetto a quelle di Coinger. Ebbene solo tre comuni hanno deciso di recedere da Coinger: Gazzada Schianno, Brunello e Carnago, tutti gli altri hanno optato per la doppia velocità, ovvero sperimenteranno la tariffa puntuale e poi decideranno se continuare o abbandonare la società di raccolta rifiuti e rivolgersi altrove. Noi non abbiamo chiesto alcun parere e dal 1° gennaio un’altra società in house, Sieco, gestirà il servizio».

Il grande nodo resta però quello della piattaforma di raccolta rifiuti: uscendo da Coinger Gazzada Schianno non potrà più utilizzare alcuna delle 12 piattaforme che oggi Coinger mette a disposizione; l’amministrazione ha deciso così di riaprire quella in via San Francesco rimasta inutilizzata per undici anni. «Abbiamo fatto una simulazione di come sarà la piattaforma quando verrà riaperta (nella foto qui sotto) – ha spiegato il geometra Francesco Bosco- Le auto, una alla volta, accederanno attraverso una rampa stretta che consente di arrivare ai container posti in una posizione sopraelevata rispetto al piazzale. Il problema è che non c’è spazio di manovra e per uscire le auto dovranno procedere in retromarcia. Il tutto mentre le altre macchine in coda attenderanno il loro turno».

Ma quanti sono i cittadini che accederanno alla piattaforma? Lo ha spiegato il consigliere Stefano Frattini: «Saranno quelli dei Comuni di Gazzada Schianno, Lozza e Brunello. Abbiamo fatto un calcolo considerando il numero degli utenti che oggi utilizzano Brunello e siamo nell’ordine degli 8000 accessi l’anno;  considerato che la piattaforma sarà aperta solo 15 ore la settimana e che la domenica è chiusa, significa che si recheranno alla piazzola di Schianno circa 154 auto alla settimana. Una cifra insostenibile per un’area così piccola. Tra l’altro alla via San Francesco si accede dalla provinciale: possiamo solo immaginare il caos che si creerà quando i camion dovranno accedere alla piazzola».

Si è parlato anche di cifre e di costi: «Riaprire la piattaforma costerà circa 46 mila euro – hanno spiegato i consiglieri di minoranza –. A questa somma si aggiungono i 20 mila euro di consulenze legali spesi dal Comune per uscire da Coinger.  Come se non bastasse già sappiamo che a parità di servizio Sieco ha ipotizzato il 10 per cento in più rispetto a quello che paghiamo oggi, vale a dire circa 30 mila euro in più. Basti portare ad esempio il servizio raccolta del verde: meno ritiri dei bidoni e si passa da 30 euro all’anno a 60 euro».

«Noi saremmo anche disposti a pagare qualcosa in più, se ci spiegassero i vantaggi di passare a Sieco – ha concluso Giovanni Barbieri, il portavoce dei cittadini – Invece oggi è il 20 novembre e ancora non sappiamo cosa succederà e perché dovremo pagare di più».

La decisione passa ora in consiglio comunale: spetterà ai consiglieri votare il passaggio definitivo alla nuova società.

Al divorzio da Coinger si aggiunge un divorzio nella maggioranza, reso ufficiale oggi. Alfonso Minonzio ha lasciato il gruppo Futuro Comune e ne ha fondato uno autonomo: «Si chiama Gazzada Schianno al centro – ha spiegato- ed è espressione dell’area moderata che ho sempre rappresentato. Con Trevisan e la sua maggioranza ormai non condividevo più nulla. Non hanno rispettato il programma elettorale che considerano ormai superato, si sono adagiati nell’ordinaria amministrazione». «Sugli altri comuni piovono i soldi dei bandi europei e statali a cui noi non abbiamo mai partecipato -hanno aggiunto Bosco e Frattini – Che la situazione sia in stallo e confusa lo dimostra il fatto che dopo le dimissioni degli assessori Carimati e Tibiletti nessuna forza nuova abbia accettato di entrare in giunta. E non è un bel segnale»

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Novembre 2021
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